I paradossi siciliani: i ‘casi’ di Eraclea Minoa e del Tram di Palermo/ MATTINALE 249

24 aprile 2019

Due vicende parallele. La prima è una storia da Castello di Kafka: la spiaggia di Eraclea Minoa sta scomparendo, ‘inghiottita dall’erosione del mare, ma i lavori per tutelare questo tratto di costa non cominciano perché si attendono i controlli ambientali. I lavori del nuovo Tram di Palermo – che devasteranno la città, a cominciare da via Libertà – possono invece cominciare senza controlli ambientali. I dubbi sulla ‘Giustizia’ amministrativa siciliana

Ieri abbiamo pubblicato l’ennesimo articolo sull’ingloriosa fine della spiaggia di Eraclea Minoa, in provincia di Agrigento, accompagnato da un video (QUI L’ARTICOLO). L’associazione Mareamico fa notare che i tempi della burocrazia della Regione siciliana non coincidono con i tempi dei fenomeni naturali. Gli uffici regionali, prima di intervenire sulla spiaggia di Eraclea Minoa, debbono calcolare che cosa potrebbe succedere, per esempio, realizzando una serie di frangiflutti.

Tutto corretto, per carità. E’ giusto effettuare tutte le valutazioni ambientali prima di realizzare un’opera: la Valutazione di impatto ambientale (Via) e la Valutazione ambientale strategica (Vas).

Il problema è che, mentre si procede con queste doverose analisi che dovono precedere interventi, anche pesanti, sull’ambiente la spiaggia di Eraclea Minoa sta scomparendo.

A Palermo, invece, succede un fatto incredibile. Il Comune ha approntato un progetto a velocità supersonica per realizzare sette nuove tratte di Tram. Come ha spiegato su I Nuovi Vespri il coordinatore dei Verdi della Sicilia, Carmelo Sardegna, si tratta di un progetto che, se realizzato, cambierebbe radicalmente buona parte della città (QUI LA NOSTRA INTERVISTA A CARMELO SARDEGNA SUL TRAM DI PALERMO).

Ebbene, la cosa incredibile è che il Comune di Palermo sostiene che questo progetto che, se realizzato, avrebbe un impatto pesantissimo sulla città può essere realizzato senza Valutazione di impatto ambientale (Via) e senza Valutazione ambientale strategica (Vas).

Ci chiediamo e chiediamo: è normale che un’amministrazione comunale – che peraltro si autoproclama di ‘sinistra’ – debba realizzare un progetto con un impatto ambientale pesantissimo senza Via e senza Vas?

Qui non si tratta di essere a favore o contro il Tram: qui si tratta di capire se è corretto che opere che metteranno a durissima prova gli equilibri ambientali di Palermo possano essere realizzate senza le preventive valutazioni ambientali.

A nostro avviso le valutazioni ambientali preventive sono doverose. Per questo motivo siamo rimasti perplessi dall’atteggiamento assunto circa un mese fa dai giudici del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) della Sicilia, che hanno respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento amministrativo adottato dal Comune di Palermo contenuta nel ricorso avverso le sette nuove tratte di Tram.

Perché siamo perplessi? Perché, sempre a Palermo, sono in corso opere ferroviarie che hanno creato problemi seri alla città: questioni che non sono state previste.

Che dire della vena d’acqua trovata durante i lavori per la realizzazione del Passante ferroviario? Ma veramente ci vogliono fare credere che l’acqua sia spuntata dal nulla? E che dire delle palazzine lesionate in via Bernava? E che dire del fatto che, dopo avere speso oltre un miliardo e 200 milioni di euro, il Passante ferroviario è ancora incompleto?

E dell’Anello ferroviario ne vogliamo parlare? Ci sono interi tratti della città bloccati da cinque anni. Vie chiuse, negozi chiusi. Piazza Castelnuovo – Piazza Politeama per i palermitani – massacrata e privata degli alberi. Danni all’ambiente e disagi per i cittadini e per le imprese.

Sempre in riferimento all’Anello ferroviario, dalle parti di via Emerico Amari l’acqua ha invaso le fondamenta di alcuni palazzi e non si sa come finirà questa storia.

Ah, dimenticavamo: dopo circa 5 anni di lavori e circa 150 milioni di euro spesi i lavori dell’Anello ferroviario di Palermo sono, sì e no, al 20%! Continuando di questo passo per completare l’Anello ferroviario ci vorranno ancora 15-20 anni!

Ci chiediamo e chiediamo: le valutazioni ambientali per il Passante ferroviario e per l’Anello ferroviario sono state effettuate? Se sì, chi le ha effettuate? Era proprio impossibile prevedere i problemi che si sono verificati?

Abbiamo anche scoperto che una parte dei primi 15 km del Tram di Palermo percorre un tratto di strada, dalle parti di Borgo Nuovo, che il Piano di assetto idrogeologico della Sicilia ha classificato come R4. Ovvero, una zona dove vanno messe nel conto la possibile “perdita di vite umane” e possibili “lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione delle attività socioeconomiche” (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).

Ci chiediamo e chiediamo: la Via e la Vas sono state effettuate prima della realizzazione dei 15 km di Tram di Palermo oggi in funzione? E’ normale che il Tram percorra una zona R4?

In giudici del TAR Sicilia hanno valutato quello che è avvenuto a Palermo negli ultimi cinque anni con le grandi opere ferroviarie?  

Passiamo alle considerazioni politiche. La CGIL nazionale, con il suo segretario Maurizio Landini, in queste ore, ha donato la tessera del sindacato a Greta Thumberg, la ragazza svedese che sta smuovendo il mondo sui temi della tutela dell’ambiente.

Chiediamo: cosa pensano i dirigenti della CGIL siciliana e la CGIL di Palermo delle sette nuove tratte di Tram? Si debbono realizzare senza la valutazioni ambientali preventive? E’ il caso o no di prendere una posizione su questo tema?

E che dire dei ‘compagni’ di Sinistra Comune? Abbiamo già invitato gli esponenti di questa forza politica non a rispondere a noi, ma a illustrare in un comunicato ufficiale qual è la loro posizione su questa vicenda.

Ribadiamo: qui non è in discussione i Tram: i ‘compagni’ di Sinistra Comune debbono dire ai cittadini di Palermo se sono o no d’accordo sulla realizzazione delle sette nuove tratte di Tram senza Via e senza Vas.

E la stessa domanda l’abbiamo posta a Corradino Mineo, che è il candidato di questa parte politica alle elezioni europee. Non è a noi che deve rispondere Corradino Mineo, ma ai cittadini-elettori di Palermo.

La stessa domanda la poniamo a Rifondazione Comunista: non a Rifondazione Comunista di Palermo, ma alla segreteria regionale siciliana e alla segreteria nazionale di questa forza politica.

La stessa domanda la poniamo agli ambientalisti: al WWF, a Legambiente e, in generale, a tutti i protagonisti delle associazioni che si occupano della tutela dell’ambiente: le sette tratte del Tram di Palermo – che comprendono anche la ‘cementificazione’ di via Libertà, la via più importante della città – debbono essere effettuate con o senza Via e Vas?

Potremmo porre la domanda agli elettori del PD, il partito che, con il sindaco Leoluca Orlando, amministra Palermo. Ma ci sembra una domanda inutile. Perché chi vota per il PD – che a Palermo ha il volto renziano – non può che essere d’accordo con il sindaco e con i suoi metodi.

A dare una risposta al PD renziano di Palermo, tutto appalti e Tram, saranno gli elettori in occasione delle imminenti elezioni europee.

Una domanda, infine, al Governo regionale, al sindaco di Palermo, agli ‘ambientalisti’, ai giudici del TAR: continuando di questo passo che speranze ha la Sicilia?

Foto tratta da unioneprofessionisti.om  

 

 

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