L’appello del vescovo di Caltanissetta sul ‘caso’ CMC: e i lavoratori dell’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’ di Palermo?

17 aprile 2019

Lo sappiamo: con questo articolo rischiamo di andare all’Inferno. Ma è un rischio che corriamo, anche perché siamo convinti che ci sono altri personaggi – molto più in vista di noi perché molto più importanti noi – che secondo noi rischiano più di noi… I ‘casi’ del lavoratori di Formazione professionale ed ex Sportelli per i quali non ‘prega’ nessuno

Si avvicina la Santa Pasqua e persino i vescovi siciliani – sembra incredibile! – diventano più buoni. E’ di queste ore l’appello del Vescovo di Caltanissetta, Sua Eminenza Monsignor Mario Russotto, che interviene sulla questione della CMC, o meglio sulle aziende siciliane che hanno lavorato – non abbiamo capito bene a che titolo – per conto del colosso della Lega delle cooperative e non sono state pagate.

Da quello che abbiamo capito dovrebbe essere lo Stato – cioè noi contribuenti – a pagare.

Ma il tema non è questo. Il tema è l’appello del Vescovo di Caltanissetta, Sua Eminenza Monsignor Russotto e, in generale, l’atteggiamento della Chiesa cattolica siciliana che sta intervenendo in favore di una singola categoria di lavoratori rimasti senza stipendio.

A Sua Eminenza il Vescovo di Caltanissetta Monsignor Russotto ricordiamo che in Sicilia i lavoratori rimasti senza stipendi sono tanti: forse un po’ di più dei dipendenti delle aziende che hanno lavorato per la CMC. E ci sono anche quelli – egregio Vescovo Sua Eminenza Monsignor Russotto – che il lavoro l’hanno perso e che di stipendi non ne vedono da anni.

E’ questo il motivo per il quale riteniamo l’appello lanciato dal Vescovo di Caltanissetta Sua Eminenza Monsignor Russotto un po’ particolare.

Chissà perché non abbiamo mai letto appelli di Vescovi e Cardinali sugli 8 mila dipendenti licenziati nella Formazione professionale della Sicilia. Sono forse tutti atei?

Mentre leggiamo continuamente appelli in favore dei lavoratori della ex Fiat di Palermo: ecco, questi ultimi debbono essere uguali ai lavoratori delle aziende che hanno lavorato per la CMC…

A proposito di Chiesa cattolica siciliana: i lavoratori delle Opere Pie – dette anche IPAB – che dopo aver ricevuto per oltre 50 anni fondi pubblici dalla Regione siciliana sono diventati “enti privati” – sono da considerarsi come i lavoratori della Formazione professionale disoccupati e, quindi, da abbandonare? O come i lavoratori della ex Fiat, da proteggere sempre? O come i lavoratori delle aziende siciliane che hanno lavorato per la CMC, a quanto pare protetti dai custodi della parola di nostro Signore Iddio in Terra?

Ce lo chiediamo perché non abbiamo ancora capito – giusto per citare un esempio – comu finiu con i lavoratori dell’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’ di Palermo, della quale è presidente, addirittura, il Vescovo del capoluogo siciliano, Sua Eminenza Monsignor Corrado Lorefice. 

Sappiamo che, come dire?, per convincere i vertici dell’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’ a pagare i lovoratori è intervenuta la Magistratura. L’Opera Pia dovrebbe pagare – come stabilito dai giudici – 18 mensilità a titolo di risarcimento senza reintegro lavorativo.

Ci chiediamo e chiediamo: sono stati pagati i dipendenti dell’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’? Lo chiediamo ai vertici della Chiesa cattolica siciliana e agli stessi dipendenti della stessa Opera Pia licenziati.

Lo chiediamo perché sarebbe veramente singolare leggere l’appello di un Vescovo in favore di alcuni lavoratori, mentre altri lavoratori – licenziati per giunta da un’Opera Pia presieduta dalla Curia Arcivescovile di Palermo – non vengono pagati.

Siamo peccatori pure noi? Non più di altri…

Foto tratta da palermo.repubblica.it

 

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