Musumeci vuole il Ponte di Messina, Orlando vuole rilanciare Palermo: dobbiamo ridere o piangere?

18 gennaio 2019

Sia la Regione siciliana di Musumeci, sia il Comune di Palermo di Leoluca Orlando brillano per inadeguatezza amministrativa: ed entrambi i protagonisti di due amministrazioni fallimentari, in perenne crisi finanziaria, tentano di distrarre i cittadini: il primo con il Ponte di Messina, il secondo con il ‘mercato’ degli assessorati. Ma l’onda li travolgerà entrambe…

Il Governo regionale di Nello Musumeci non è in grado di occuparsi delle autostrade, delle strade provinciali, delle scuole senza risaldamento, dei centri per la vaccinazione sporchi e al freddo (succede a Palermo), delle ex Province senza soldi, dell’agricoltura, ma vuole il Ponte sullo Stretto di Messina!

Leoluca Orlando, sindaco di un Palermo – come si usa dire dalle nostre parti – china ‘i munnizza, con tante strade ridotte a latrine vuole rilanciare “l’esperienza di governo della città…”.

Due esperienze politiche e amministrative fallimentari. Con due soggetti al comando che, non sapendo come affrontare la realtà, rilanciano, nella speranza di distrarre l’opinione pubblica.

Il tratto quasi perfetto di un presidente Musumeci che non sa cosa dire e – soprattutto – cosa fare lo traccia, in un comunicato stampa, il giovane parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Adriano Varrica.

Ve lo proponiamo perché, raramente, ci capita di leggere un politico – peraltro giovane – in grado di effettuare un’analisi sulla psicologia politica di un presidente della Regione in cerca d’autore. Il tema è quello di due grandi opere stradali che vanno a rilento – la Palermo-Agrigento e la Caltanissetta-Agrigento – delle quali Musumeci sembra non sapere nulla, pur essendo stato, nella passata legislatura, per cinque anni, presidente della commissione Antimafia del Parlamento siciliano:

“Apprendo, ormai senza stupore – dice Varrica – delle parole di Musumeci sulla vigilanza da parte di ANAS con riferimento alla CMC e ai cantieri della Palermo-Agrigento e della Agrigento-Caltanissetta. Ormai è un disco rotto. Da un lato accusa ANAS ignorando carte e normative vigenti, dall’altro ogni settimana arriva sul tavolo di ANAS stessa una diversa richiesta di aiuto da parte della Regione, ora su interventi puntuali su strade provinciali, ora sul monitoraggio dei ponti e dei viadotti, ora sugli interventi per l’emergenza neve. Per non parlare dei comunicati in cui Musumeci e il Governo regionale si prendono il merito degli interventi di ANAS. La cosa che colpisce di questa vecchia classe politica è che, nonostante i decenni vissuti dentro le istituzioni, non abbiano compreso cosa significhi avere la responsabilità di rappresentarle”.

In questi casi, in Sicilia, si ricorre alla formula:

“... e ‘u pusò!” o “… e ‘u pittò“.

Che, tradotto, significa che, con poche ma efficaci parole è riuscito a inquadrare perfettamente il politico Musumeci: tutto fumo, niente arrosto e più confuso che persuaso, se è vero che un po’ critica ANAS, un po’ gli chiede aiuto…

Chi invece non ha bisogno di qualcuno che ne ‘dipinga’ le gesta politiche e amministrative, in bilico tra il grottesco e lo sfascio, è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, magistrale nel descriversi da sé:

“Terminato lo straordinario anno di Palermo Capitale della Cultura, che ha segnato un punto di svolta per il rilancio dell’immagine e del turismo come forza trainante dell’economia, e compiuto il percorso di sistemazione dei conti e del bilancio consolidato che ha messo in sicurezza il sistema finanziario del Comune e delle partecipate, è giunto il momento di dare all’amministrazione uno slancio che porti fino alla fine della consiliatura.
Ho chiesto e chiederò a tutti i soggetti politici di dare indicazioni su temi prioritari e organizzazione della struttura e delle deleghe assessoriali nonché di proporre competenze e persone utili per il Governo della città. Al termine di questi incontri assumerò le necessarie decisioni, che serviranno a mettere definitivamente in sicurezza l’esperienza di cambiamento di Palermo”.

Mentre la città è invasa dai rifiuti non raccolti, con le strade sporche e dissestate, le trincee degli eterni appalti ferroviari che creano incredibili disagi ai cittadini e a alle attività commerciali, i ‘buchi’ dei bilanci delle società comunali e dello stesso Comune (è di stamattina una manifestazione di protesta di gente che non è stata pagata dal Comune, COME POTETE LEGGERE QUI), a cosa pensa il sindaco? A spartire assessorati per cercare di resistere… ‘mmenzu ‘a munnizza!

C’è un punto in comune tra la Regione di Musumeci e la Palermo di Orlando: sia la Regione, sia il Comune non sanno dove trovare i soldi per tirare avanti.

Musumeci pensa di avere risolto i problemi scaricando su Roma costi e, soprattutto, problemi che il suo Governo non sa risolvere.

Orlando, dopo aver fatto il ‘gallo’ con l’attuale Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non può contare su Roma. E pensa di tirare a campare abituando i Palermitani ai disservizi ormai cronici e provando a ‘spremerli’ ulteriormente non nuovi balzelli.

L’ultima invenzione del Comune di Orlando è la ZTL notturna: ovvero provare a ‘spennare’ i giovani (e quindi le famiglie, perché poi pagano mamma e papà) che la sera di venerdì e sabato si recano nei locali del Centro storico.

Per loro è pronta una ZTL notturna, dalle 20,00 fino alla 4 del mattino: genialata di Sinistra comune, la stessa formazione politica che ha ottenuto un ‘grande successo’ in Via Roma, per la gioia dei commercianti che ancora festeggiano…

Siamo certi che ‘festeggeranno’ anche i titolari degli esercizi commerciali del Centro storico…

Una Regione alla disperata ricerca di soldi e un Comune – Palermo – alla disperata ricerca di soldi: è in questo scenario che si inserisce il tentativo di fare ‘cassa’ sui titolari di case abusive insanabili (COME VI ABBIAMO RACCONTATO QUI).

La differenza è che Musumeci, in Assemblea regionale siciliana, non ha una maggioranza e deve ‘ballare’. Mentre Orlando, grazie anche a uno spoglio delle schede ‘rococò’ (COME POTETE LEGGERE QUI) in Consiglio comunale fa quello che vuole, grazie anche a una sinistra inesistente, che anzi si mettere ‘a disposizione’ (la ZTL ‘notturna’ a cura di Sinistra comune parla da sola…).

Come finirà? Proviamo ad azzardare: l’onda della crisi li travolgerà: travolgerà la Regione di Musumeci e travolgerà il Comune di Orlando. Magari in tempi diversi: ma verranno travolti.

La Regione di Musumeci si illude di avere trovato il ‘muro’ basso a Roma: ma è, per l’appunto, un’illusione, perché i grillini, benché un po’ pasticcioni, piano piano stanno cominciando a capire con chi hanno a che fare (il comunicato di Varrica, in questo senso, è emblematico).

Orlando ha il vantaggio di un Consiglio comunale ‘addomesticato’: ma nonostante questo la situazione finanziaria del Comune di Palermo e di alcune società comunali è destinata a peggiorare: sarà un’agonia lunga, perché di mezzo ci sono gli appalti ferroviari: ma alla fine l’onda arriverà.

Ma quanta gente lavora a Palermo nella raccolta dei rifiuti? (con risultati scadenti) 

 

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