Sulla farsa dei fondi europei ‘certificati’ da Musumeci & company, alla buon’ora, si ‘svegliano’ anche i grillini…

31 dicembre 2018

Peccato che il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Luigi Sunseri, e l’eurodeputato Ignazio Corrao si siano accorti di quanto è accaduto negli uffici della Regione con tre mesi di ritardo. La verità è che i grillini dell’Ars dovrebbero pensare meno a inciuciarsi con i Governi di turno e di più a fare opposizione (ammesso che ne abbiano la voglia e, perché no?, anche le capacità…)

Anche i grillini, alla buon’ora, si sono accorti che la ‘spesa’ di oltre 700 milioni di fondi europei ‘strillata’ dall’attuale Governo regionale è una presa per i fondelli. Leggiamo su Sicilia a 5 Stelle una dichiarazione di Luigi Sunseri, parlamentare regionale e componente della Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana:

“Il governo Musumeci si mostra in perfetta continuità con quello di Crocetta anche sui proclami in tema di fondi europei. L’ennesimo bluff? L’aver spacciato come obiettivo raggiunto una spesa certificata di 713 miliardi di euro senza essere passati dai target intermedi e inserendo grandi opere già esistenti. Un trucco da vecchia politica, morale non un centesimo per lo sviluppo dell’Isola”.

Sulla vicenda interviene anche l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia, Ignazio Corrao:

“Forse, più che Nello Musumeci, il presidente della Sicilia dovrebbe chiamarsi ConfusioNello Musumeci. Festeggiare per aver certificato roba vecchia e avere aggirato i target intermedi è frutto o di incompetenza o di dolo”.

“Da premettere – spiegano Sunseri e Corrao – che il target N+3 complessivo è pari a € 719.586.369,00 non € 713.762.055,10. Inoltre il presidente ribadisce che fino ad un anno fa sembrava un sogno impossibile ed era fortissimo il rischio di perdere risorse e doverne restituire altre. Vorremmo ricordare a Musumeci che questa situazione era così anche soli due mesi fa. Infatti a ottobre la Regione siciliana registrava una spesa certificata pari a circa 6 milioni di euro, tanto quanto un anno fa. E forse più. In pratica, in meno di due mesi i superdirigenti hanno certificato spesa per circa 707 milioni di euro, recuperando tre anni di lavoro. Un vero e proprio miracolo, verrebbe da dire. Questo fatto dimostra come la gestione della spesa, sia solo un bluff e non produca nulla di nuovo e opportunità di crescita per l’economia siciliana”.

“Non è comprensibile – aggiungono Sunseri e Corrao – come in Sicilia questi uffici regionali, al di là del colore politico e del governo, riescano a certificare spesa solo negli ultimi giorni disponibili e/o in concomitanza di scadenze relative a disimpegni, sospensioni, perdite di risorse, per di più con una forte dotazione di risorse umane previste dall’attuale Assistenza Tecnica, operativa da più di un anno. Stesso bluff riguarda l’annuncio dei 713 milioni di euro di fondi comunitari Fesr”.

“Non si conoscono al momento i dati nel dettaglio di tutti i dipartimenti – dicono i due parlamentari grillini – anche se la fetta più consistente, più della metà del totale, è rappresentata dal settore infrastrutture dove sono stati certificati circa 460 milioni di euro. Le due opere più importanti – che incidono da sole per 435 milioni – sono la tratta B del passante ferroviario di Palermo e il secondo tratto della Caltanissetta-Agrigento, da Canicattì al capoluogo nisseno, nonostante i lavori siano al momento fermi a causa dei problemi finanziari della ditta incaricata, la Cmc di Ravenna, in concordato preventivo. A questi si aggiungono alcuni progetti di edilizia popolare. La stagione di certificare roba vecchia, come faceva Crocetta – concludono Sunseri e Corrao – evidentemente non è mai tramontata”.

I due parlamentari grillini arrivano in ritardo, perché la sceneggiata della certificazione dei fondi europei ‘spesi’ era già in buona parte nota ad ottobre (COME POSSONO LEGGERE IN QUESTO ARTICOLO).

Già ad ottobre era nota la ‘certificazione’ delle seguenti opere:

“…la strada a scorrimento veloce Agrigento-Caltanissetta (ovviamente alcuni lotti, perché l’opera è ancora incompleta): con tale opera dovrebbero essere rendicontati oltre 200 milioni di euro (in realtà, poi i milioni ‘rendicontati’ sono diventati oltre 290);

adeguamento a quattro corsie della strada statale 649 di Porto Empedocle, che dovrebbe consentire la rendicontazione di circa 260 milioni di euro;

raddoppio ferroviario Palermo-Carini (se non ricordiamo male, è un tratto del Passante ferroviario di Palermo ancora incompleto) che dovrebbe consentire la rendicontazione di circa 16 milioni di euro;

la tratta B del Passante ferroviario di Palermo, che dovrebbe consentire la rendicontazione di circa 160 milioni di euro;

A questi vanno aggiunte ‘opere’ raccattate qua e là nei vari dipartimenti regionali a tipo ‘mercato del pesce’:

la rendicontazione di 72 milioni di euro per la Banda ultra larga (che in questo caso è veramente ultralarga…);

una trentina di milioni di euro per opere idriche realizzate ai tempi del ‘diluvio universale’ dal dipartimento Acqua e Rifiuti;

una trentina di milioni di euro per l’energia;

circa 8 milioni di euro per la Protezione civile;

una decina di milioni per l’ambiente;

circa 4 milioni di euro per i Beni culturali;

circa 4 milioni di euro per il turismo;

e, sorpresa, circa 25 milioni di euro per una non precisata operazione ‘funanbolica’ con le Finanze (non dimentichiamo che la Regione siciliana, nel passato, ha investito con grande ‘successo’ nei ‘Derivati’…)”.

Che Sunseri non si sia accorto di quanto combinavano gli attuali governanti della Regione con i ‘magheggi’ contabili sui fondi europei per le infrastrutture lo possiamo anche capire, se è vero che, fino  qualche settimana il gruppo parlamentare dei grillini all’Ars cercava di inciuciarsi con il presidente Musumeci.

Meno comprensibile è la disattenzione di Ignazio Corrao, di solito molto diligente, ma che stavolta è arrivato, come già ricordato, con tre mesi di ritardo…

 

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