Palermo sommersa dall’immondizia 4/ Cosa aspetta la Regione a commissariare il Comune di Palermo sui rifiuti?

27 dicembre 2018

Dopo che stamattina, nel corso di una seduta del Consiglio comunale, il presidente della RAP, Giuseppe Norata, ha detto che la responsabilità dell’emergenza rifiuti è del Comune che non paga, la Regione siciliana non ha più alibi: deve intervenire per sostituirsi al Comune di Palermo che non è in grado di affrontare il problema rifiuti. Intanto spunta il Bilancio 2019-2021: pressione fiscale alle stelle e il ‘festival dei residui attivi…   

Alla fine il presidente della RAP, Giuseppe Norata, esce finalmente allo scoperto e ammette quello che questo blog scrive da giorni: e cioè che la responsabilità dell’emergenza rifiuti di Palermo è del Comune che non paga (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).

In Consiglio comunale Norata è stato chiarissimo:

“La RAP ha i suoi difetti, ma la causa dei problemi di questi giorni non va cercata dentro l’azienda bensì negli uffici finanziari del Comune. E non è vero che si crea il disservizio per fare gli straordinari: i lavoratori non vogliono fare neanche quelli, perché non ricevono nemmeno lo stipendio ma sono comunque in servizio”.

Insomma, i lavoratori della RAP – che al momento non hanno percepito né lo stipendio di dicembre, né la tredicesima (quest’ultima dovrebbe essere erogata prima delle fine dell’anno) – non hanno scioperato. Sono rimasti al lavoro. Ma si rifiutano di fare lo straordinario. Vagli a dare torto: hanno passato le vacanze di Natale senza soldi e dovrebbero fare pure lo straordinario? Già è tanto che non abbiamo scioperato.

Il presidente della RAP, Norata, da parte sua, si è ‘svegliato’. Ha detto una cosa ovvia: che c’è un contratto di servizio tra il Comune e la RAP: il Comune ci mette i soldi e la RAP si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

Certo, il presidente Norata ci poteva pensare un po’ prima e non arrivare al 27 dicembre per difendere i lavoratori.

In questo scenario non si capisce quale sia il ruolo del Governo regionale. Gli uffici della Regione sono a Palermo: possibile che il presidente Nello Musumeci e i suoi assessori non si siano accorti del caos che regna in città in materia di rifiuti? Possibile che non siano al corrente dei rifiuti dati alle fiamme con relative emissioni nell’aria di veleni?

Ma chi è che si occupa della salute pubblica? certo, c’è stato il terremoto a Catania: e dove il maggiore c’è, il minore cessa.

Certo, c’è il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che rimasto solo cerca sponde con il PD di Davide Faraone e con il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – entrambi renziani – per improbabili alleanze elettorali in vista delle elezioni europee del maggio del prossimo anno.

Ma, a parte questi giochi di bassa politica, il Governo Musumeci intende lasciare Palermo nelle attuali condizioni?

Intanto, come se nulla fosse, la Giunta comunale ha approvato il Bilancio di previsione 2019-2021. Ora la parola passa al Consiglio comunale chiamato ad approvarlo mentre la città continua ad essere sommersa dai rifiuti.

Il Comune di Palermo, grazie agli ‘ottimi’ servizi che offre ai cittadini, conta di incassare 525 milioni di euro di entrate tributarie e altri 95 milioni di entrate extra tributarie.

Una domanda: non sono un po’ troppi?

Le spese correnti ammontano a 810 milioni di euro. Nel Bilancio di previsione del Comune di Palermo si contano, nel triennio, 320 milioni di euro di residui attivi: crediti di “dubbia esigibilità”: eufemismo che, di solito, significa soldi che non si materializzeranno mai.

Questi residui attivi non sproporzionati?

A questi si aggiungono 27 milioni per il fondo rischi per coprire i costi delle cause a rischio soccombenza, che sono pari ad oltre 82 milioni di euro, di cui cui 55 milioni già coperti al 31 dicembre di quest’anno.

Stessa domanda: non sono troppi? Ma un controllo su queste cause non sarebbe opportuno?

Ma a parte i dubbi su una pressione fiscale estremamente elevata per una città sempre più povera come Palermo, a parte l’eccesso di residui attivi e il costo piuttosto salato dei contenziosi rimane, non risolto, il problema della raccolta dei rifiuti.

Non mancano le reazioni da parte delle opposizioni:

“Lo spettacolo indecente cui abbiamo assistito oggi in Consiglio comunale – sottolinea Mariana Caronia – è l’ennesima conferma del totale disinteresse e della incapacità del sindaco Orlando di affrontare la gravissima crisi della RAP”.

Segue un attacco al presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando:

“Il Presidente del Consiglio che dovrebbe essere il garante dei diritti di tutti i consiglieri non può più tollerare il comportamento del sindaco che ormai da mesi diserta Sala delle Lapidi (sede del Consiglio comunale di Palermo ndr), se non per qualche vuota cerimonia. Oggi l’amministratore (della RAP ndr) Norata ha delineato in modo chiarissimo la situazione di crisi che vive l’azienda e ha chiaramente indicato nell’amministrazione comunale il colpevole dei ritardi di questi giorni. Purtroppo, da parte del Consiglio comunale, soprattutto per colpa della maggioranza, non si è manifestata la capacità di imporre un cambio di passo alla Giunta, con un inspiegabile rinvio della seduta a domani. Così mentre Palermo brucia, per la Giunta e per una parte del Consiglio comunale ‘domani è un’altro giorno'”.

“L’assenza in aula dell’amministrazione alla seduta di Consiglio di oggi – sottolinea Fabrizio Ferrandelli – è davvero preoccupante. La città è avvolta da tonnellate di rifiuti raccolte in cumuli in ogni quartiere, roghi di cittadini esasperati riempiono di diossina l’aria e nessun segnale di ritorno alla normalità si intravede”.

“I palermitani – aggiunge il consigliere comunale di opposizione – pagano, a copertura totale del costo di servizio della raccolta, una delle TARI più alte d’Italia per avere il servizio peggiore del mondo. Chi dovrebbe essere garante della gestione della città e della salute pubblica latita, salvo poi raccontare sulla stampa una città che non c’è e un cambiamento che nessuno avverte. Credo si debba procedere alla nomina di un commissario per l’emergenza rifiuti in città – conclude Ferrandelli – prima che la salute pubblica venga seriamente compromessa”.

Duro anche il commento di Sabrina Figuccia:

“Mentre il sindaco discute di creare commissioni ad hoc e gruppi di lavoro per studiare il fenomeno dei rifiuti nella città di Palermo e pezzi di opposizione che fanno da stampella chiedendo nuove assunzioni alla RAP, Palermo affonda fra i rifiuti, ostaggio di una maggioranza impegnata solo a chiedere poltrone attraverso un agognato rimpasto di Giunta”.

“Il Sindaco Orlando, invece indire riunioni per parlare del nulla – aggiunge – venga in aula per parlare di come dalle periferie al centro continuano ad arrivare richieste di interventi per la rimozione di rifiuti, che non vengono ritirati neanche nei quartieri in cui dovrebbe esserci il ‘porta a porta’, mentre i cittadini pagano invece tasse elevatissime”.

Una stoccata Sabrina Figuccia la riserva al consigliere comunale di Forza Italia, Giulio Tantillo, che ha chiesto nuove assunzioni alla RAP:

“A chi parla impropriamente di assunzioni, voglio dire invece, che in Consiglio comunale è stato già approvato un ordine del giorno, che prevede processi di mobilità fra le partecipate. In questo caso dunque la soluzione per garantire condizioni di efficienza, sopperendo alle 500 unità venute meno per via dei pensionamenti, sarebbe semplice ed economico trasferire risorse umane dalla RESET alla RAP, valorizzando così i dipendenti già presenti in pianta organica e garantendo servizi degni di questo nome ai palermitani. Ma intanto oggi, mentre il sindaco incontrerà la sua maggioranza per parlare ancora di rimpasto, i banchi del governo in aula restano vuoti e nessuno, dal Presidente di RAP, al vicesindaco Marino, assessore con delega in materia di rifiuti, al Ragioniere generale, porta risposte concrete per i palermitani, costretti a vivere in una città con condizioni da terzo mondo”.

Ugo Forello, Movimento 5 Stelle:

“Le dichiarazioni di Norata sono un atto di accusa diretto ed esplicito all’amministrazione comunale e ai suoi uffici. Il clima che si respira in città è pesante non solo per la discarica a cielo aperto in cui Palermo è stata trasformata in questi giorni, ma soprattutto per colpa di una politica assente e sorda ai bisogni dei cittadini e lavoratori. Penso che ciascun cittadino, stanco e indignato, dovrebbe raccogliere un sacchetto dell’immondizia che incontra per strada e portarlo al cospetto del sindaco Orlando, che continua a vedere e raccontare una realtà che non c’è”.

Foto tratta da tg24.sky.it

 

 

 

 

 

 

 

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