Consiglio comunale di Palermo: si può approvare il rendiconto 2017 con i conti che non tornano?

11 ottobre 2018

In teoria sì. Però c’è un però… Perché non riusciamo proprio a capire come il Consiglio comunale possa approvare un documento contabile dove i conti, a quanto pare, non tornano proprio. Possono gli alti burocrati del Comune e i consiglieri comunali fare finta che il giudizio negativo dei Revisori dei conti non esista? Intanto anche oggi la seduta è stata rinviata. Se ne parlerà domani. Forse…

Stamattina altra giornata di ‘passione’ durante la seduta del Consiglio comunale di Palermo. Il tema è sempre lo stesso: l’approvazione del consuntivo 2017 ‘bocciato’ dai Revisori dei conti. Solita scena: Consiglio comunale che si riunisce, iniziano le polemiche e rinvio a domani.

Perché questo caos? Perché, in effetti, approvare un consuntivo con tutte le anomalie riscontrate dai Revisori dei conti (che il sindaco vorrebbe denunciare…) sarebbe veramente bizzarro.

Gli elementi segnalati dai Revisori non sono da sottovalutare. Anzi.

I commercialisti Marcello Barbaro, Sebastiano Orlando e Marco Mazzurco, peraltro estratti a sorte, hanno segnalato fatti tutt’altro che irrilevanti.

A cominciare dalle società controllate dal Comune che hanno messo fra le proprie entrate soldi che si trovano anche fra le entrate del Comune! Può sembrare una barzelletta, ma è la verità. Sono questi i “disallineamenti”, chiamati così tanto per ricorrere al linguaggio da addetti ai lavori.

Ma i fatti restano tali e quali: e sono gravi.

L’AMAT – l’Azienda di trasporto dei cittadini – non ha ancora approvato il Bilancio 2017: e siamo alla fine del 2018. La RAP – la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti – ha i conti bloccati al 2016.

Ma ci sono, soprattutto, i già citati “disallineamenti”: l’AMAT ha inserito fra le proprie entrate 30,6 milioni di euro che si trovano pure fra le entrate del Comune; la RAP tiene fra le entrate 8 milioni che si trovano pure fra le entrate del Comune; chiude l’AMAP – l’Azienda che gestisce il servizio idrico – che si tiene fra le entrate 3,8 milioni che si trovano pure fra le entrate del Comune.

Agli atti ci sarebbe una direttiva del sindaco, Leoluca Orlando, che ha ‘ordinato’ agli amministratori delle tre società del Comune di “stralciare” le somme che hanno messe fra le entrate. Il problema è che, se obbediscono, AMAT, RAP e  AMAP vanno in tilt.

E dire che il collegio dei Revisori aveva fatto presente che, se non fosse stato chiarita la farsa dei “disallineamenti”, il consuntivo sarebbe stato ‘bocciato’: e così è stato.

Ci sono, poi, altri problemi. Per esempio i debiti fuori Bilancio: altra questione che questo blog ha trattato dettagliatamente (COME POTETE LEGGERE QUI).

E, ancora, i problemi di ‘cassa’, i costi del personale, gli incassi delle multe (le multe aumentano, ma i cittadini non pagano, in alcuni casi rinviano, in altri casi perché non hanno i soldi), la bassa capacità di riscossione (la storia è sempre la stessa: il Comune può aumentare tasse e imposte, ma se i cittadini non possono pagare rimandano o no pagano), la gestione approssimativa del patrimonio immobiliare, l’aumento dei residui passivi (somme impegnate m non spese), la gestione del servizio di tesoreria (la Banca Nazionale del Lavoro non vorrebbe più gestire il servizio, ma non si trova come sostituirla e ci sono problemi per il riconoscimento delle somme relative alla cassa vincolata: per il Comune sarebbero 210 milioni di euro, per la banca che gestisce il servizio di tesoreria sono 96 milioni di euro.

Situazione complessa. Si può approvare un consuntivo 2017 in queste condizioni? Mantenendo in piedi la ‘sceneggiata’ sui “disallineamenti” tra Comune e le società collegate allo stesso Comune?

Il consuntivo dovrebbe essere approvato entro l’8 novembre: questo il termine fissato dal commissario regionale.

Ovviamente, dall’approvazione del consuntivo 2017 dipende l’approvazione del Bilancio di previsione 2018.

Foto tratta da corrierelbano.it

 

 

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