… e nel mese di maggio del 1860 la Sicilia diventò “colonia”!

Condividi

“Ancora oggi la Sicilia è subordinata ad interessi estranei alla propria storia”. Comincia così l’intervista al leader storico dell’Indipendentismo siciliano, Giuseppe ‘Pippo’ Scianò. Un’intervista nella quale Scianò illustra il libro che ricostruisce la ‘colonizzazione’ della nostra Isola e, in generale, del Sud a partire dalla tanto celebrata ‘Impresa dei mille’. La vera storia dei mercenari ungheresi in Sicilia

Prima del 1860 i siciliani non emigravano. Se uscivano dalla Sicilia lo facevano per conquistare nuovi mercati. Ed era così anche per il resto del Sud. I problemi non mancavano, ma si viveva bene. E’ dopo la ‘presunta’ unificazione italiana che, per la nostra Isola e, in generale, per tutto il Sud Italia iniziano i problemi.

Questo blog – come potete leggere in calce – ha già raccontato la storia della cosiddetta ‘Impresa dei mille’. Che non è stata un’impresa eroica, come i libri di storia farlocchi hanno cercato di farci credere, ma una squallida operazione militare per colonizzare la Sicilia e il Sud Italia e regalarlo a quella monarchia di briganti e falliti dei Savoia.

Noi, oggi, vi presentiamo un video eccezionale: un’intervista con Giuseppe ‘Pippo’ Scianò – figura storica dell’Indipendentismo siciliano – che illustra un libro che in questi giorni ha dato alle stampe. Il titolo del libro è: “… e nel mese di maggio del 1860 la Sicilia diventò colonia”.

Il libro – per la cronaca – è già stato presentato nei giorni scorsi a Palermo, nel corso di un incontro che si è svolto nei saloni di Villa Niscemi. A presentarlo è stato Ignazio Coppola.

Un libro e un’intervista che lo illustra che, come dice lo stesso Scianò, è il tentativo di un “recupero della verità”.

La vera storia dei mercenari ungheresi in Sicilia:

 

Qui di seguito troverete i nostri articoli sulla vera storia dell’Impresa dei mille:

Controstoria dell’impresa dei Mille: Da Quarto a Messina

Controstoria dell’impresa dei Mille 2/ Il tradimento di Francesco Cossovich

Controstoria dell’impresa dei Mille 3/ La farsa dello sbarco a Marsala l’11 Maggio 1860

Controstoria dell’impresa dei Mille 4/ L’abbraccio dei garibaldini con la mafia

Controstoria dell’impresa dei Mille 5/ La battaglia di Calatafimi: erano già su ‘Scherzi a parte’

Controstoria dell’impresa dei Mille 6: La presa (per i fondelli) di Palermo

Controstoria dell’impresa dei Mille 7: il servizio militare obbligatorio e l’abbandono delle campagna

Controstoria dell’impresa dei Mille 8/ La battaglia di Milazzo: un altro vergognoso tradimento

Controstoria dell’impresa dei Mille 9/ Intermezzo in nero: i Fatti di Bronte

Controstoria dell’impresa dei Mille 10/ Oltre lo Stretto fra tradimenti e inganni

 

Visualizza commenti

  • Come si viveva in Sicilia sotto i Borbone? “Bene”, ci garantiscono gli storici vespertini. È vero che il principe di Schwarzenberg, rappresentante dell’imperatore d’Austria alla corte napoletana, scriveva a Metternich che “la masse du peuple languit dans une vèritable misére”, ma era stato corrotto con piastre d’oro turche. E vorremo credere ai giornali siciliani contemporanei? Secondo loro “Noto a tutti è lo stato deplorabile delle classi operaje in Sicilia. Più deplorabile poi è la nostra classe operaja agricola la quale a guida di tribù nomade è costretta ad esulare ora in un luogo ora in un altro, andando in cerca di un lavoro non sempre facile, ma sempre scarsamente retribuito, e ritornare alla famiglia quando sospesi i lavori agricoli non resta loro niuno scampo di onorata esistenza” [“L’Unione Italiana”, Catania, 14-8-1848]. Ma erano bugiardi prezzolati dalla setta demoplutocraticaanglomassongiudaica. Per fortuna oggi ci sono i neo-storici a mettere le cose a posto.

  • Ho appena finito di legere il bel libro di Pippo Scianò (che saluto). Libro che consiglio vivamente non solamente per la ricchezza di dettagli e documenti ma, e forse sopratutto, per l'equilibrio che contraddistingue quest'opera. E' estremamente raro, infatti, trovare Sicilianisti, come pure Duosiciliani, che sappiano confrontarsi con i fatti storici che hanno caratterizzato le nostre disavventure senza lasciarsi condizionare dai rispettivi preconcetti e che siano capaci di raccontare, desrivere e analizzare quei fatti con assoluta imparzialità e, quando è il caso, senza fare "sconti" a nessuno. Pippo è stato capace di farlo e di farlo con garbo e nel migliore dei modi, come solo in in pochissimi sanno fare. A lui i miei più sinceri e affettuosi complimenti.

    • Può contattare direttamente la Casa Editrice: Pitti Edizioni (Palermo), 091 481521, oppure provare in qualche liberia della città. Spero di esserle stato utile.

  • Il suo nome e' La Sicilia,con la seconda piu' vecchia bandiera del Mondo,nata nel 1282 per volonta' del popolo,con bandiera meta' rossa e meta' gialla,nel mezzo la triscele,questa e' la bandiera Siciliana! Nessun partito politico puo' farsene padronanza! L' Assemblea Nazionale Siciliana,nasce per rendere la Sicilia Indipendende dalla sua schiavitu' colonianistica italiana.
    Questo e' l' unico obiettivo di tutti i siciliani nel mondo! Percui, qualsiasi gruppo come,( se sei un vero siciliano,i figli della trinacria, ed altri gruppi che gironzano attorno al nome Sicilia, devono smetterla di essere centrati su di loro stessi)devono lavorare per unire la Sicilia assieme e inconfondibile umilta' del popolo Siciliano che ha sofferto piu' di 1000 anni.
    Tutti i partiti si mettono da parte,l' italiano si usera' in modo convenevole per iscritto ma il siciliano deve essere e rimanere l' unica lingua per tutti i casi che se ne voglia.Antudu

Pubblicato da