Un anno con I Nuovi Vespri e con GranoSalus per tutelare il nostro grano duro. Auguri!

1 gennaio 2018

Due anni con I Nuovi Vespri e con GranoSalus in una battaglia di civiltà per un grano duro senza contaminanti: in una parola, per rilanciare il grano duro prodotto nel Sud Italia, che non contiene né glifosato, né micotossine. E per tutelare la nostra salute e il nostro territorio. Continuate a seguirci, perché la nostra forza siete voi lettori. Ancora Auguri per il 2018!

Oggi apriamo il 2018 ricordando i punti essenziali della battaglia che stiamo conducendo sul grano.

Cominciando col dire che il grano duro italiano è tra i migliori del mondo. Pensate: ha le stesse caratteristiche organolettiche, anzi, in alcuni casi è anche migliore, del Desert Durum, il grano duro che si coltiva in Arizona e in Califonia e che è considerato tra i migliori del mondo.

Sapete qual è la differenza tra il grano duro del Mezzogiorno d’Italia e il Desert Durum? Che gli Stati Uniti tutelano e impongono il Desert Durum a un prezzo che oscilla tra 40 e 45 dollari al quintale. Mentre il grano duro del Sud Italia è colpito da una speculazione internazionale e nazionale che tiene il prezzo di questo prodotto basso: 20 euro al quintale quest’anno, 15-17 euro al quintale l’anno passato.

E’ in corso una battaglia per far funzionare la CUN, la Commissione Unica Nazionale che dovrebbe eliminare la speculazione interna (all’Italia) per tenere il prezzo basso per favorire gli industriali e, contemporaneamente, per scoraggiare gli agricoltori del Sud Italia e favorire l’arrivo di grano duro canadese con le ‘famigerate’ navi.

E’ bene che gli agricoltori e i consumatori sappiano che contro il funzionamento della CUN sono centrodestra e centrosinistra: votare per questi due schieramenti politici alle prossime elezioni politiche del 4 marzo significa, da un lato, favorire chi specula contro gli agricoltori del Sud Italia; e, dall’altro lato, agevolare chi propina ai consumatori italiani derivati del grano prodotti anche con grano duro estero che contiene gliofosato e micotossine.

A questo voi vi dovete opporre: ricordatevi che la pasta italiana deve essere fatta con il grano duro italiano. 

Ricordatevi che coloro i quali magnificano la Dieta mediterranea e non vi dicono nulla sull’origine del grano duro con il quale viene prodotta la pasta vi stanno ingannando!

Ricordatevi che l’origine italiana del grano duro è sinonimo di qualità. Per questo è importante l’etichettatura della pasta con l’indicazione dei luoghi di produzione del grano duro; ma ricordate, inoltre, che l’etichettatura, da sola, non basta: servono le analisi sui prodotti finiti promosse da GranoSalus e da I Nuovi Vespri.

Ricordatevi che la qualità del grano duro – e quindi della pasta – non è determinata da un alto indice di proteine, cioè di glutine.

Tenete a mente, in particolare, tre cose sul glutine.

Primo: nei grani duri del Sud Italia la presenza di glutine non va mai oltre l’11% (in certi casi 12%). E questa è una percentuale di glutine che è sufficiente per conferire alla pasta la tenuta durante la cottura: basta state attenti.

Secondo: il glutine dei grani duri del Sud Italia è molto meno tenace del glutine del grano duro canadese. Ciò significa che la pasta prodotta con il grano duro del Sud Italia riduce drasticamente i problemi all’intestino.

Terzo: ricordatevi che sì, il glutine dei grani duri del Sud Italia dà meno problemi: ma tenete sempre a mente che il vero problema non è il glutine, ma la presenza di micotossine DON, che ‘massacrano’ i villi intestinali e consentono al glutine di passare nel sangue creando problemi di salute (COME POTETE LEGGERE QUI).

Quindi mangiate pasta prodotta con grano duro italiano.

Ricordatevi che le alte percentuali di glutine nella pasta non servono per migliorare la qualità della stessa pasta – qualità che anzi peggiora – ma servono all’industria della pasta che, lavorando un grano duro con alta percentuale di glutine (dal 14% al 18%), risparmia una barca di soldi sui costi di produzione.

Ricordatevi, come scrive GranoSalus sul proprio sito, che certi pastai “distruggono l’agricoltura nazionale”.

Ricordatevi che una gestione truffaldina dell’agricoltura, da parte dell’Unione Europea (unitamente alle già citate speculazioni per tenere basso il prezzo del grano duro italiano), costringe gli agricoltori del Sud Italia a coltivare meno grano duro e, in alcuni casi, a non coltivarne. Il tutto per favorire l’arrivo in Italia del grano duro canadese.

Ricordatevi che l’Unione Europea dell’euro penalizza gli agricoltori del Sud Italia che producono grano duro: e lo fa con il Set-Aside (la UE paga gli agricoltori italiani per non fargli coltivare i terreni! (COME POTETE LEGGERE QUI).

Gestione truffaldina dell’agricoltura da parte della UE e speculazione finanziaria contro il grano duro del Sud Italia favoriscono l’arrivo, nel nostro Paese, del grano duro canadese pieno di glifosato e di micotossine.

Ricordatevi che i ‘contratti di filiera’, propugnati da certe organizzazioni agricole, sono una volgare truffa ai danni dell’agricoltura.

E ricordatevi, infine, che sostenere l’agricoltura significa mantenere intatto l’ambiente in cui viviamo. Ricordatevi che, senza agricoltura, un Paese è destinato prima a dipendere da altri e, poi, a impoverirsi, fino a morire.

 

 

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