Sicilia in fiamme: la ‘strategia del fuoco non si ferma. Chi c’è dietro questi incendi?

10 luglio 2017

Qualche giorno fa il Si.F.U.S. (Sindacato Forestale Uniti per la Stabilizzazione) ha lanciato l’allarme: dietro il fuoco che sta incenerendo le aree verdi della Sicilia c’è una strategia criminale per gestire affari & appalti. Adesso bisogna capire chi sono questi affaristi. Il fuoco nel Messinese, a Lipari e nel Palermitano. Ricordate Roma e “i grillini che non sanno governare”? Come mai la ‘grande informazione’ (soprattutto televisiva) non parla dei disastri provocati dal Governo siciliano?

C’è una strategia dietro le fiamme che continuano a incenerire la Sicilia? I dirigenti del Si.F.U.S. (Sindacato Forestale Uniti per la Stabilizzazione) ne sono convinti. E l’hanno scritto sulla propria pagina facebook due giorni fa (qui l’articolo pubblicato su questo sito che riprende le dichiarazioni degli esponenti di questa organizzazione sindacale). Dietro gli incendi ci potrebbe essere una strategia per gestire appalti & affari.

Ebbene, tra ieri e oggi quello che continua a succedere nella nostra Isola sembra dare ragione a questa organizzazione sindacale.

Fiamme a Messina e dintorni (sopra, la foto di Messina lambita dalle fiamme), fiamme nell’isola di Lipari. Fiamme nel Palermitano: a Monreale, tra Cinisi e Carini, fino a Balestrate e Partinico. E ancora fuoco nei centri che si snodano attorno a Palermo, da Bagheria a Bolognetta, da Piana degli Albanesi a San Giuseppe Jato, fino a Corleone. Fiamme sui paesi che si affacciano sulla strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento, da Misilmeri a Mezzojuso, fino a Vicari. Fiamme anche sulle Madonie.

Ormai non si contano più i danni provocati all’ambiente. In una Sicilia già esposta alla desertificazione quello che è avvenuto è gravissimo. Gli incendi, infatti, espongono i terreni al degrado: erosione dei suoli, instabilità dei pendii, frane e smottamenti.

Effetti disastrosi che abbiamo raccontato in questo articolo.

Quanto sta succedendo dimostra, ancora una volta, che la Sicilia è arrivata in piena estate senza che siano state effettuate le opere di prevenzione degli incendi.

L’aspetto incredibile di questa storia è che il Governo regionale nega anche l’evidenza. L’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, sostiene che i lavori per la prevenzione degli incendi sarebbero stati effettuati. Il Sindacato Forestale Uniti per la Stabilizzazione, però, lo smentisce. E, soprattutto, è la realtà che smentisce l’assessore.

Non parliamo dell’altro assessore regionale coinvolto in questa vicenda – l’assessore alò Territorio e Ambiente, Maurizio Croce – del quale brilla la totale assenza.

Gli incendi si susseguono. In un video di qualche giorno fa un operaio della Forestale ha mostrato intere aree boscate della nostra Isola piene di erba secca e sterpaglie e prive di viali parafuoco. Se a questo aggiungiamo il caldo di luglio – che non è certo un eventi ‘inatteso’ – la ‘frittata’ è fatta.

Bastano il caldi di questi giorni e le opere di prevenzione antincendio non effettuate a giustificare il disastro che abbiamo sotto gli occhi? Sì e no.

Sì, perché il caldo e le mancate opere di prevenzione degli incendi sono l’anticamera del fuoco.

No, perché dietro questi incendi – che non sembrano tutti legati al caso – sembra esserci una strategia.

Quella che invece non c’è con certezza è il Governo della Regione siciliana.

Nei mesi scorsi i TG nazionali – servizio pubblico RAI e televisioni di Berlusconi – hanno dedicato servizi e servizi sulla cattiva amministrazione del Comune di Roma retto da Virginia Raggi. A parte l’irritualità delle Tv nazionali che si occupano, ripetutamente, dei problemi della Capitale, che, peraltro, in buona parte, la sindaca Raggi ha ereditato dalle precedenti amministrazioni.

Stranamente, non abbiamo ancora visto in TV un servizio non sugli incendi che hanno funestato e continuano a funestare la Sicilia, ma sui responsabili di questi incendi: cioè sul Governo regionale.

La pressione mediatica sull’Amministrazione di Roma è servita alla vecchia politica per ‘dimostrare’ che i grillini “non sanno governare”. Invece i vari Rosario Crocetta, Antonello Cracolici, Maurizio Croce sarebbero dei bravi governanti?

Ancora: come mai nessuno di questi ‘campioni’ si è ancora dimesso?

 

 

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