Soldi (pochi) ai Comuni che accolgono migranti e nuove polemiche sul CARA di Mineo

22 giugno 2017

Il Governo nazionale che ha tagliato i fondi ai Comuni costringendoli ad aumentare la pressione fiscale locale, adesso offre 150 milioni di euro per tutti i Comuni italiani che accoglieranno migranti. Intanto la commissione parlamentare che ha indagato sul CARA di Mineo chiede la chiusura del più grande centro di accoglienza d’Europa. Sempre sul CARA di Mineo l’europarlamentare grillino, Ignazio Corrao, attacca il ministro Angelino Alfano e il sottosegretario Giuseppe Castiglione 

Sui migranti che a ritmi crescenti giungono in Italia passando per la Sicilia arrivano notizie contrastanti. Il Governo nazionale fa sapere che, rispetto allo scorso anno, il numero degli sbarchi è aumentato di quasi il 30%. Il Ministro degli Interni, Marco Minniti, annuncia uno stanziamento di 150 milioni di euro da dividere tra i Comuni che accoglieranno migranti. Colpisce un provvedimento senza né capo, né coda: si tratta di una cifra una tantum per soggetti che dovrebbero restare nei Comuni chissà per quanto tempo!

Tra l’altro, il provvedimento è contraddittorio: il Governo nazionale, negli ultimi anni, ha tagliato le risorse ai Comuni, costringendo gli stessi amministratori comunali ad aumentare tasse e imposte locali: aumento di imposte e tasse locali che non riesce comunque a coprire i tagli romani.

Il risultato è che in tantissimi Comuni sono stati tagliati tanti servizi, soprattutto alle categorie deboli. Fenomeno che in Sicilia è sotto gli occhi di tutti (solo in questi giorni si sta provvedendo, dopo un anno, ad erogare il sostegno ai disabili gravi: e solo dopo polemiche durissime).

Ora il Governo nazionale che ha tagliato i fondi ai Comuni offre 150 milioni di euro agli stessi Comuni non per restituire una parte dei servizi tagliati ai cittadini, ma per spingere i Comuni a ospitare i migranti!

Di più: 150 milioni di euro è la cifra che il Governo nazionale ha erogalo al solo Comune di Milano per l’assistenza ai migranti (come potete leggere qui). Mentre non si hanno notizie di fondi nazionali destinati ai Comuni siciliani dove avvengono gli sbarchi e alla Regione siciliana per l’assistenza che le strutture sanitarie della nostra Isola forniscono ai migranti.

Insomma: anche per l’assistenza ai migranti c’è una questione meridionale creata dal Governo nazionale: al Comune di Milano i fondi nazionali per l’assistenza prestata ai migranti sono già arrivati, dei fondi nazionali alla Regione siciliana e ai Comuni della nostra Isola non se ne deve nemmeno parlare.

Noi, in verità, abbiamo provato a parlarne all’assessore regionale alla Salute-Sanità, Baldo Gucciardi, il quale, un paio di mesi fa, ha parlato con noi solo una volta, dicendoci che gli uffici della Regione stavano avviando una “ricognizione” per conteggiare le somme che lo Stato deve alla Regione siciliana per l’assistenza sanitaria prestata ai migranti.

Dopo di che, di questa “ricognizione”, non si sa più nulla.

Intanto la commissione parlamentare d’inchiesta sul CARA di Mineo – il più grande centro di accoglienza di migranti d’Europa – è giunta alla conclusione che questa struttura dovrebbe chiudere i battenti. Il condizionale è d’obbligo perché in Italia non sempre le risoluzioni delle commissioni parlamentari d’inchiesta trovano, poi, applicazione pratica.

I parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Brescia, Vega Colonnese e Marialucia Lorefice spiegano come stanno le cose:

“Alla fine la relazione ha dovuto prendere atto della nostra precedente mozione, ‘bocciata’ in aula, che ravvisava tutte le criticità di uno dei centri d’accoglienza più grandi d’Europa, diventato nel tempo soltanto un serbatoio di corruzione e clientele politiche, con inchieste della magistratura che hanno messo in luce un sistema non dissimile da quello scoperto dalla Dda di Catanzaro che ha coinvolto il Cara di Isola Capo Rizzuto”.

“Sul tema dei migranti – osservano i parlamentari – si fa molta retorica ad uso e consumo delle televisioni, e poi la politica in primis mangia sulle spalle dei disperati e degli ultimi, costruendo vere e proprie economie inventate dal nulla fatte di assistenzialismo che non hanno certo il fine di aiutare ed essere solidali, ma semplicemente di cementare bacini elettorali. Una guerra tra poveri, alimentata ad arte che poi lascia sul campo problemi immani come il Cara di Mineo, ormai una situazione completamente degenerata. Il Governo – concludono – deve procedere alla chiusura immediata di Mineo e senza indugi. Se potevano ignorare la nostra mozione, la relazione in commissione è un documento che non può essere semplicemente messo in un cassetto e dimenticato”.

Aggiunge il parlamentare nazionale eletto in Sicilia di Sinistra Italiana-Possibile, Erasmo Palazzotto:

“”Dall’individuazione della struttura alla scelta dell’ente gestore – osserva Palazzotto – è evidente come il fenomeno corruttivo al centro delle indagini di tre Procure, nasca dal rapporto perverso tra la politica ed una parte del sistema di impresa legato all’accoglienza. Un modello criminale e criminogeno che nasce col chiaro intento di lucrare sulla pelle dei rifugiati”. “Dalla relazione emerge poi – prosegue il deputato – una chiara responsabilità politica oltre che morale sulla vicenda Mineo. Per la prima volta si affronta un problema che la politica per troppo tempo ha voluto ignorare a partire dal ministro Alfano che ha sempre protetto quel sistema. Non è compito della politica accertare le responsabilità penali, ma non possiamo accettare che chi è stato responsabile di un disastro di questa portata continui a ricoprire incarichi di Governo. Il sottosegretario Castiglione si deve dimettere”.

Sulla vicenda interviene anche l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia, Ignazio Corrao, che due anni fa ha promosso un’ispezione del Parlamento europeo proprio presso il CARA di Mineo:

“Le risultanze della commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza migranti approva all’unanimità sul Cara di Mineo, gettano ombre sul sottosegretario Castiglione che non possono appartenere ad un uomo di Governo, a prescindere dall’esito giudiziario dell’inchiesta dei pm di Catania. Castiglione deve dimettersi, se non lo fa lui, sia Gentiloni ad accompagnarlo alla porta”.

“Parte della politica italiana – aggiunge Corrao – ha perso moralità e stile. Essere tirati in ballo in una vicenda in cui si parla di ‘spregiudicata gestione dei posti di lavoro per l’illecita acquisizione di consenso elettorale’, dovrebbe già essere motivo per fare non uno, ma tre passi indietro, a prescindere da quale sia l’esito giudiziario. Sebbene il sottosegretario abbia dichiarato la propria estraneità ai fatti, non si può essere uomini di Governo con queste ombre”.

“Su questa gravissima vicenda – sottolinea ancora l’eurodeputato – si registra un silenzio indecente anche da parte di un altro esponente di governo ed ex compagno di partito, ovvero il conterraneo Angelino Alfano, che dovrebbe prendersi la responsabilità politica di quanto accadeva al Cara di Mineo e dei rapporti palesati dall’inchiesta denominata ‘Mondo di Mezzo’ in cui Odevaine tira in mezzo lo stesso Castiglione sull’affidamento di appalti per la gestione del grande centro di accoglienza catanese”.

Foto tratta da catania.blogsicilia.it

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