Ardizzone in Commissione Antimafia nazionale per difendere l’Autonomia. E prima che ha fatto?

7 marzo 2017

Ve lo ricordiamo noi cos’ha fatto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone: ha avallato la ‘cancellazione’ abusiva di 10 miliardi di Euro di crediti della Regione e poi ha avallato e fatto approvare dall’Ars il secondo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta che poi, come ha denunciato pure la CGIL siciliana, si è dimostrato un raggiro ai danni di 5 milioni di Siciliani

Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha diramato il seguente comunicato stampa:

“Nella qualità di presidente del Parlamento siciliano ho chiesto all’onorevole Rosy Bindi di essere audito in Commissione parlamentare Antimafia in ordine alle notizie emerse nelle ultime settimane sui media nazionali in merito alla Sicilia e, in particolare all’Assemblea regionale. Il presidente Bindi ha già programmato l’audizione per martedì prossimo alle ore 14.00”.

Il presidente Ardizzone fa bene a difendere il Parlamento siciliano dagli attacchi, ripetuti, portati avanti soprattutto durante la trasmissione domenicale L’Arena di Massimo Giletti, che ormai, per fare odience, parla dei vitalizi degli ex deputati dell’Ars una settimana sì e l’altra pure.

Ludi da noi difendere i vitalizi degli ex parlamentari di Sala d’Ercole. Ma che ci sia un accanimento mediatico contro le istituzioni autonomistiche siciliane è oggettivo.

Troviamo, inoltre, scorretto che il Governo del presidente della Regione uscente, Rosario Crocetta, che ha già annunciato la sua ricandidatura, utilizzi una società regionale – Riscossione Sicilia spa – per mettere in cattiva luce i suoi avversari politici.

Né ci convincono le accuse dell’amministratore unico di Riscossione Sicilia spa, avvocato Antonio Fiumefreddo, come ha già sottolineato l’editore di questo blog:

Busalacchi su Riscossione Sicilia: “Fiumefreddo fa demagogia e offende i Siciliani con notizie sbagliate”

Ciò posto, non possiamo non trovare contraddittorio l’atteggiamento del presidente dell’Ars, Ardizzone, che un giorno affossa l’Autonomia siciliana e un giorno la difende, a seconda della propria convenienza politica.

Non possiamo dimenticare che lo scorso anno l’assessore-commissario all’Economia della Regione siciliana, Alessandro Baccei, con un colpo di spugna – e con l’avallo della maggioranza di centrosinistra che appoggia il Governo Crocetta – ha cancellato circa 10 miliardi di Euro di crediti definiti frettolosamente “inesigibili” (per la cronaca, tra questi creditori che hanno ‘beneficiato’ di questo regalo ‘ascaro’ c’è anche lo Stato!).

Non possiamo dimenticare che, sempre lo scorso anno, il presidente Ardizzone ha avallato il secondo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta che, appena ieri, la CGIL siciliana, per bocca del suo segretario generale, Michele Pagliaro, ha, di fatto, definito un mezzo imbroglio ai danni di 5 milioni di siciliani:

Sul Bilancio regionale la CGIL attacca lo Stato: si riprende con la sinistra quello che ci dà con la mano destra

Presidente Ardizzone, sappia che la riscrittura delle norme di attuazione dell’articolo 36 dello Statuto è stata assurda: un atto di sottomissione a Roma che, per la parte che riguarda le maggiori entrate della Regione, è stato vanificato dalla legge di stabilità nazionale. In pratica, un imbroglio ai danni di 5 milioni di Siciliani. Le sembra poco? O pensa che i Siciliani l’abbiano già dimenticato?

Il presidente Ardizzone si dovrebbe decidere: o difendere l’Autonomia siciliana, o tradire la Sicilia mettendosi d’accordo con Roma, come hanno fatto tanti suoi ‘illustri’ predecessori e come hanno fatto e fanno in questa legislatura i sostenitori dell’attuale Governo regionale.

Tirare un colpo al cerchio e uno alla botte finisce col rendere la difesa dell’Autonomia siciliana di Ardizzone poco credibile.

 

 

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