Sul Bilancio regionale la CGIL attacca lo Stato: si riprende con la sinistra quello che ci dà con la mano destra

6 marzo 2017

Insomma, adesso anche la CGIL siciliana si accorge che Roma scippa i soldi alla Regione siciliana. E lo fa anche approvando leggi che vanificano gli accordi finanziari tra Stato e Regione. Che dire? Diamo alla CGIL siciliana e al suo segretario generale il benvenuto tra i Siciliani che considerano quello romano un Governo di banditi e di predoni (poi ci sarebbero quelli che stanno da questa parte, cioè in Sicilia: gli ascari: magari la CGIL siciliana comincerà a conoscerli…)

“L’accordo Stato-Regione del dicembre scorso, che avrebbe dovuto rimettere in sesto i conti della Regione si sta rilevando un bluff. Lo Stato infatti quello che dà con la mano destra lo toglie con la sinistra”: a denunciarlo è la CGIL della Sicilia per bocca del suo segretario generale, Michele Pagliaro.

“I conti sono presto fatti – dice Pagliaro -. Con una stima sui redditi regionali del 2015, con riferimento all’IRPEF che matura in Sicilia, la Regione incasserebbe dallo Stato 4,2 miliardi nel 2016, 5 miliardi sempre nel 2017 e 5,3 miliardi di IRPEF nel 2018. Ciò significa che, sui circa 7,6 miliardi di Euro di IRPEF che matura in Sicilia, lo Stato che nel 2016 ha trattenuto 3,6 miliardi, nel 2018 tratterrebbe 2,2 miliardi di Euro”.

Sembrerebbe una cosa seria: l’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha firmato un accordo con la Regione di Rosario Crocetta che non frega la Sicilia e i Siciliani. E’ così? No. Perché poi è intervenuto il solito ‘codicillo maramaldo’, tipico del renzismo, con il quale, come dice giustamente il segretario generale della CGIL siciliana, Pagliaro, lo Stato si riprende con la mano sinistra ciò che ha dato con la mano destra.

Con la legge di stabilità nazionale 2017, approvata in quattro e quattr’otto nel dicembre dello scorso anno, è stato infatti inserito un passaggio – il comma 528 – che ha esteso al 2020 il prelievo forzoso a carico della Regione siciliana, che ammonta a un miliardo e 300 milioni di Euro all’anno.

Di questa ‘incongruenza’ si è accorto anche il Governo regionale che il 15 febbraio ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il comma 528 della Legge nazionale di stabilità 2017.

“Il governo nazionale – dice Pagliaro – pare che faccia il gioco delle tre carte, come se non ci fosse piena consapevolezza della gravità della crisi finanziaria in Sicilia. Il nostro auspicio è che la Regione vada fino in fondo e faccia valere i suoi diritti”.

P.S.

Il ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta del giugno dello scorso anno è una truffa ai danni della Sicilia a prescindere dall’accordo sull’articolo 36 al quale si richiama la CGIL siciliana. Il perché si tratta di una truffa ai danni di 5 milioni di Siciliani lo abbiamo scritto nella seguente inchiesta: 

‘Patto’ Renzi-Crocetta3/ La Sicilia saluta l’Autonomia finanziaria: a Roma a 90°…

Intanto – così, per precisare come stanno le cose – tutta l’IRPEF maturata in Sicilia, a norma dello Statuto siciliano, spetta alla Regione. Lo Stato la trattiene abusivamente e ce ne ‘concede’ una parte solo perché gli ascari che ci governano da decenni gliel’hanno lasciato fare. 

Questo accordo, del quale la CGIL siciliana analizza solo una parte – ovvero la riscrittura, non meno truffaldina dell’intero ‘Patto’ – delle norme di attuazione dell’articolo 36 – non solo è a perdere per la Sicilia in generale, ma lo è anche in quella parte che avrebbe dovuto essere favorevole alla nostra Regione. 

Da qui una domanda: i parlamentari nazionali eletti in Sicilia – di maggioranza e di opposizione – non hanno letto il comma 528 della legge di stabilità nazionale? Erano ‘distratti’? Questa storia, prima di essere scoperta dalla presidenza della Regione, non avrebbe dovuto essere denunciata dai parlamentari nazionali eletti in Sicilia? 

Di più: Pagliaro fa riferimento al prelievo forzoso dal Bilancio della Regione, da parte dello Stato, pari a un miliardo e 300 milioni di Euro all’anno. Ma lo sa che quest’anno, per fronteggiare la manovra da 3 miliardi e 500 milioni di Euro chiesta dall’Europa dell’Euro, lo Stato ha intenzione di scippare altri 700 milioni di Euro alla Regione siciliana?

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