Franco Busalacchi candidato alla Presidenza della Regione: oggi, sabato 11 febbraio, il programma

9 febbraio 2017

“Liberiamo la Sicilia”  è lo slogan che lo accompagnerà nella sua sfida ai partiti che svendono i Siciliani. Oggi, sabato 11 Febbraio, alle 11,00, nella sede dell’agenzia di stampa Italpress (via Dante 69, Palermo) illustrerà ai giornalisti i motivi che lo hanno convinto a scendere in campo, i suoi obiettivi, il suo programma e la sua idea di una Sicilia libera dai nemici interni e da quelli esterni

 

Ci siamo. E’ partito il countdown verso le elezioni regionali che, finalmente, ci libereranno di uno dei peggiori presidenti dell’Autonomia Siciliana. A sfidare i partiti che hanno svenduto la Sicilia e quelli che ancora oggi prendono ordini da Roma contro gli interessi dei Siciliani, ci sarà anche Franco Busalacchi che, come sapete, è anche editore di questo blog. Ex dirigente regionale, scrittore, con la passione per la storia (la vera storia del Sud) Busalacchi è il leader dell’associazione culturale I Nuovi Vespri (qui potete leggere il suo curriculum e qui lo statuto dell’associazione).

“Liberiamo la Sicilia”  è lo slogan che lo accompagnerà nella sua corsa verso la Presidenza della Regione Siciliana.
Sabato 11 Febbraio, alle 11,00, nella sede dell’agenzia di stampa Italpress (via Dante 69, Palermo) illustrerà ai giornalisti i motivi che lo hanno convinto a scendere in campo, i suoi obiettivi, il suo programma e la sua idea di una Sicilia libera dai nemici interni e da quelli esterni.

“So che sarà dura – dice Busalacchi – ma sono convinto, grazie alla mia esperienza, di essere in grado di rimettere in piedi la nostra Regione. E sono anche convinto che i Siciliani siano pronti ad una svolta vera e radicale. La guida di un’Amministrazione regionale in grado di cambiare le cose deve però essere affidata a persone competenti che non prendono ordini né da Roma, né da Milano”.

Domani sarà presente anche il filosofo Diego Fusaro. 

Noi, intanto, continueremo a tenervi informati sui principali fatti che riguardano la Sicilia, la sua attualità e la sua storia con la nostra prospettiva che rimane quella di sempre: denunciare ogni azione perpetrata in danno dei Siciliani e  riappropriarci della storia negata, perché come amiamo ripetere e come ci ha insegnato Gramsci, “quando nel passato si ricercano le deficienze e gli errori non si fa storia, ma politica attuale”. O se preferite dirla con Indro Montanelli, “un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”. E non potrà costruirsi il futuro.

 

 

Ai 2 milioni e 200 Siciliani che alle regionali nel 2012 non hanno votato: solo voi potete cambiare la Sicilia!

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