Formazione: assessore Marziano, ci dica: chi è che ha bloccato i 51 milioni di Euro?

31 dicembre 2016

E’ noto che l’assessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano, aveva annunciato che, ai 136 milioni di Euro dell’Avviso 8, sarebbero stati aggiunti altri 51 milioni di Euro. Oggi Marziano dice che a bloccarli è stata l’Ars. Ma l’Assemblea regionale siciliana non è un’entità astratta: c’è una presidenza e una maggioranza di Governo. L’assessore dovrebbe essere più chiaro. La graduatoria dell’Avviso 8 verrà pubblicata dopo l’Epifania. Riuscirà la Regione a non regalare anche questi soldi a Roma?

Il 25 ottobre scorso, in un articolo sul sull’Avviso 8 – il piano da 136 milioni di Euro che avrebbero dovuto avviare, quest’anno, i corsi di Formazione professionale – scrivevamo:

“E’ inutile che i lavoratori di questo settore si facciano illusioni: con l’Avviso 8 è in corso un gioco delle parti governato da Roma. L’assessore Marziano e i burocrati del dipartimento regionale della Formazione sono solo pedine. Non è da escludere che, alla fine di questa sceneggiata – dopo una pioggia di ricorsi sparsi tra TAR Sicilia e magistratura ordinaria – tutti i 136 milioni del 2016 finiscano a Roma. Che tra qualche anno – come ha fatto con i fondi PAC – li dirotterà o alle imprese (nella stragrande maggioranza del Centro Nord Italia), o in altri settori dello Stato”.

L’articolo è ancora attuale e lo potete leggere qui di seguito:

Formazione/ L’Avviso 8 è un raggiro contabile. Alla fine i 136 milioni di Euro finiranno a Roma?

Il 2016 è volato via e dei corsi di Formazione non c’è nemmeno l’ombra. I nostri lettori, oltre alla cronaca degli avvenimenti, si aspettano anche un’interpretazione dei fatti: e noi l’interpretazione l’abbiamo già illustrata e la confermiamo: anche nella Formazione professionale siciliana – come, del resto, in tanti altri settori dell’Amministrazione regionale – il ruolo della politica siciliana conta fino a un certo punto: perché le decisioni, sulla Sicilia, li prende Roma, con riferimento al Governo nazionale a guida PD.

E’ Roma che decide su come la Sicilia deve spendere i soldi. Mentre la politica siciliana – o meglio, la maggioranza di centrosinistra che regge le sorti del Governo di Rosario Crocetta – sulla parte finanziaria conta poco o nulla.

Emblematico quello che è avvenuto – proprio nella Formazione professionale – in queste ultime settimane. L’assessore che si occupa di questa branca dell’Amministrazione regionale, Bruno Marziano, esponente del PD, rendendosi conto – e scusate il gioco di parole – che i conti non tornano, ha annunciato che ai 136 milioni di Euro si sarebbero sommati altri 51 milioni di Euro.

Nei giorni scorsi, però, durante la seduta dell’Assemblea regionale siciliana, l’ulteriore finanziamento di 51 milioni di Euro è stato ‘stoppato’. Da chi? L’assessore Marziano, al Giornale di Sicilia on line, dichiara:

“L’Ars ha escluso il mio emendamento quindi questi soldi non ci sono”.

Ora, a parte la pessima figura fatta da un assessore regionale – che evidentemente assunto un impegno che non è stato in grado di mantenere – Marziano avrebbe il dovere di dire chi è che ha bloccato l’ulteriore finanziamento di 51 milioni di Euro. L’Ars – l’assessore Marziano ne converrà – non è un’entità astratta.

Insomma: è stata la presidenza dell’Assemblea regionale ha bloccare i 51 milioni dichiarando questo provvedimento inammissibile? Se è così a che titolo l’ha bloccato?

E’ stata la maggioranza di centrosinistra a bloccare i 51 milioni di Euro?

E’ stato l’assessore-commissario Alessandro Baccei?

Da quello che si capisce, l’assessore Marziano avrebbe subito questo No ai 51 milioni di Euro. A questo punto, però, farebbe bene a dire chi ha bloccato questo ulteriore finanziamento.

Nulla contro l’assessore Marziano. Anzi, lo lo vorrà, avremo il piacere di intervistarlo.

Come tutti sappiamo, dell’Avviso 8 esiste solo la graduatoria provvisoria che ha scatenato un vespaio di polemiche. Ci sono state esclusioni ‘eccellenti’. Ma il dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale, Gianni Silvia, ribadisce che l’Avviso 8 è opera sua: che la politica non c’entra: e che lui difenderà fino in fondo l’impostazione che ha dato a questo bando.

Concetti che Silvia ha messo nero su bianco nel contro-esposto che ha inviato all’Autorità Nazionale Anticorruzione in risposta all’esposto presentato dai grillini siciliani, come potete leggere qui di seguito:

Avviso 8/ Contro-esposto di Gianni Silvia che denuncia “disinformazione e speculazione”

La situazione, in questo settore, si ingarbuglia. Anche se a noi risulta che il dirigente generale del dipartimento della Formazione, il già citato dottore Silvia, dopo l’Epifania, dovrebbe pubblicare la graduatoria definitiva.

In ogni caso, due considerazioni ci sembrano difficilmente smentibili.

La prima è che il 2016 è volato e, come abbiamo già accennato, tutto è bloccato.

La seconda è che la spesa di questi 136 milioni rimane appesa a un filo.

Ricordiamo che c’è già stato un primo ricorso al TAR Sicilia che, di fatto, ha bloccato tutto. Tanto che oggi c’è chi si chiede: a questo punto a cosa è servito ritirare in autotutela l’Avviso 3? Non sarebbe stato più dignitoso procedere, attendendo le risultanze del Tribunale Amministrativo Regionale? Infatti, a parte la strana coincidenza dell’ente meteora che ha impugnato l’Avviso 3, i problemi si potrebbero ripresentare quando verrà pubblicata la graduatoria definitiva dell’Avviso 8.

C’è la certezza che non ci saranno ricorsi? Ricordiamo che in occasione dell’Avviso 20 i ricorsi si sprecarono. Ma questo non ha bloccato tutto.

Cosa vogliamo dire? Che in presenza di ricorsi – che magari potrebbero essere sollecitati da soggetti esterni alla Sicilia – non sarebbe pensabile bloccare tutto. Perché questo – come scrivevamo a ottobre – significherebbe regalare questi 136 milioni di Euro a Roma.

A noi risulta che, anche in presenza di ricorsi, il dipartimento della Formazione andrà avanti. A meno che gli ascari – che in questa fase della vita politica siciliana sono molto numerosi – non si inventino qualche diavoleria…

Il vero dato di fatto è che, nel frattempo, sono passati i mesi e gli operatori della Formazione professionale della Sicilia – per grandissima parte licenziati e senza alcun strumento di sostegno al reddito – hanno aspettato credendo agli impegni della politica: e, in particolare, dell’assessore Marziano: vedi la già citata vicenda dei 51 milioni di Euro sfumata nel nulla senza una spiegazione politica plausibile.

La sensazione è che qualcosa non torni… Anche le dichiarazioni totalmente contraddittorie di alcuni deputati di Sala d’Ercole non sono molto comprensibili. E’ il caso del presidente della commissione Cultura e Lavoro dell’Ars, Marcello Greco, di solito molto attento. Che, però, ha postato sul suo profilo Facebook il reperimento dei 51 milioni di Euro, aggiuntivi all’Avviso 8, come cosa fatta…

Si legge ancora oggi sulla pagina facebook dell’on. Greco:

“Approvata anche la norma, di cui sono stato relatore, che prevede la certificazione delle competenze acquisite dai lavoratori e che integra di 51 mln di euro il piano formativo previsto dall’avv. 8/2016. Pertanto entro la prima decade di gennaio 2017 sarà pubblicata la graduatoria definitiva degli organismi accreditati allo svolgimento dei corso professional. Comunico inoltre che gli enti destinatari dei finanziamenti pubblicheranno i bandi, ai quali entro il termine perentorio indicato gli operatori della formazione iscritti all’Albo della L.r. 24/76 potranno aderire on-line per essere quindi assunti entro la fine dello stesso mese”.

Resta l’ultimo punto: il personale. Il dipartimento regionale della Formazione – per bocca del già citato Silvia – ha detto e ribadito che chi andrà a gestire i corsi dovrà assumere il personale attingendo dall’Albo a tutela del personale rimasto senza lavoro (come potete leggere qui).

Ma alcuni settori politici della maggioranza vorrebbero ‘pilotare’ nuove assunzioni in vista di ben due campagna elettorali: le elezioni regionali del prossimo anno e le elezioni politiche nazionali del 2018 (che potrebbero anche essere celebrate prima).

A noi risulta che, su questo punto, il dipartimento regionale della Formazione non dovrebbe transigere: chi effettuerà nuove assunzioni subirà la revoca del finanziamento.

 

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