La grande (e voluta) confusione sulla ‘presunta’ ZTL: ma il Comune di Palermo ha già perso

24 novembre 2016

Ieri il TAR Sicilia non ha respinto la richiesta di sospensiva della ‘presunta’ ZTL sulla quale si pronuncerà il 6 dicembre. Ieri i giudici amministrativi si sono limitati a dire No (parola che in questo momento è molto importante) ai commercianti del Centro storico di Palermo che, tramite i propri avvocati, chiedevano addirittura di anticipare la sospensione della ZTL alla luce dei disastri economici provocati da un provvedimento amministrativo che l’Amministrazione comunale, che gli piaccia o no, dovrà comunque rivedere

C’è un po’ di confusione sulla presunta ZTL di Palermo. Ieri i giudici del TAR Sicilia non hanno respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento adottato dall’Amministrazione comunale: sulla sospensiva, infatti, i giudici si pronunceranno il 6 dicembre. Ieri il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto un’altra richiesta: e cioè la sospensione temporanea della ZTL alla luce delle corali proteste dei commercianti del Centro storico della città che, ogni giorno che passa, a causa di questo balzello, perdono un sacco di soldi.

Riassumendo, giusto per fare chiarezza, i giudici amministrativi, lo ribadiamo, non hanno respinto la richiesta di sospensiva presentata da cittadini comuni e commercianti: hanno respinto quella che, se accettata, si sarebbe configurata come un provvedimento di sospensione anticipato rispetto alla richiesta di sospensione vera e propria sulla quale, come già accennato, il TAR Sicilia si pronuncerà il 6 dicembre.

Qualche giornale ha scritto che, in forza del pronunciamento di ieri, il Comune di Palermo ha segnato un punto a proprio favore. Non è un’affermazione che possiamo condividere. Per un motivo semplice: perché le cose non stanno così.

Infatti, comunque andranno le cose il 6 dicembre, il Comune di Palermo ha già perso.

Un’Amministrazione comunale, per definizione, deve amministrare nell’interesse dei cittadini. Ma quando gli atti di un’Amministrazione provocano danni economici ad alcune categorie di cittadini – in questo caso ai commercianti e agli abitanti del Centro storico – senza poi raggiungere l’obiettivo prefissato (in questo caso il salvataggio dell’AMAT, l’Azienda che fa capo al Comune di Palermo che gestisce anche il Tram), la stessa Amministrazione è perdente. Ed è quello che sta succedendo.

Per trovare 15 milioni di Euro – tanti ne occorrono per salvare l’AMAT e la gestione del Tram – il Comune di Palermo si è inventato un balzello che ha chiamato impropriamente ZTL (Zona a Traffico Limitato).

Come ripetiamo spesso, la ZTL nasce per ridurre il traffico automobilistico in aree cittadine dove l’inquinamento è elevato. La logica della ZTL è quella di limitare drasticamente il passaggio di mezzi gommati. Tant’è vero che quei pochi che transitano in una ZTL pagano un ‘botto’ di soldi.

Da quando il Governo Renzi ha iniziato a tagliare i fondi ai Comuni, molti amministratori comunali hanno deciso di ricorrere alle ZTL, trasformate, per l’occasione, in tasse di circolazione automobilistiche. Il Comune di Palermo, siccome ha bisogno di molti soldi per foraggiare quasi tutte le società comunali, ha esagerato, istituendo – era il dicembre dello scorso anno – una mega-ZTL (la più estesa d’Europa).

La magistratura ha sospeso la mega-ZTL perché è stata istituita irrazionalmente, senza prevedere alternative per i cittadini.

L’Amministrazione comunale sta riprovando a istituire il balzello, in una zona della città più contenuta rispetto al progetto dello scorso dicembre.

Il Comune ha istituito questa tassa di circolazione nel Centro storico. Atto amministrativo che ha scatenato le proteste dei commercianti di questa parte della città che, ieri, come già ricordato, hanno cercato, addirittura, di far sospendere la ‘presunta’ ZTL prima del pronunciamento fissato dal TAR per il 6 dicembre.

Perché, allora, diciamo che il Comune ha già perso? Per tre motivi.

Primo motivo: perché se il TAR Sicilia, il 6 dicembre – smentendo un primo, proprio pronunciamento (cioè la prima sospensione della ‘presunta’ ZTL disposta dagli stessi giudici amministrativi nei mesi scorsi) – dovesse respingere la richiesta di sospensiva, le legittime proteste dei commercianti (e degli stessi abitanti del Centro storico costretti a pagare il balzello solo perché hanno scelto di abitare nella parte antica della città) non si fermerebbero, ma anzi aumenterebbero.

Secondo motivo: l’Amministrazione comunale non raccoglierà mai 15 milioni di Euro con la ZTL. Per un motivo semplice: perché i palermitani, piuttosto che dare 100 Euro all’anno al Comune, si limiteranno a non recarsi più nel Centro storico con le automobili: cosa che stanno già facendo e che ha determinato la crisi degli esercizi commerciali. La stessa cosa stanno facendo gli abitanti dei paesi che circondano Palermo, che si tengono lontani dal Centro storico per paura di prendere contravvenzioni: altri affari in meno per i commercianti.

Terzo motivo: gli attuali amministratori comunali pensavano che, una volta ‘inghiottito’ il balzello nel Centro storico, i cittadini avrebbero sopportato un’ulteriore estensione della ‘presunta’ ZTL anche ad un’altra grande zona della città. Cosa, questa, che scatenerebbe le proteste dei cittadini e dei commercianti, che farebbero la fine dei commercianti del Centro storico.

Da questi tre motivi si desume, matematicamente, che la ‘presunta’ ZTL è fallita politicamente, prima che sul piano amministrativo e contabile.

L’idea di una ZTL ‘pirandelliana’ – paghi, entri e inquini – è balorda. E sta creando enormi danni alla città. In questo scenario, con tutta la buona volontà del caso, non riusciamo a cogliere il punto “in favore” dell’Amministrazione comunale di Palermo.

Non possiamo non notare, invece, la dabbenaggine politica e amministrativa di chi ha trattato una vicenda che avrebbe potuto essere affrontata con la semplice istituzione di una tassa di scopo.

Dov’è sta scritto che il costo della mobilità sostenibile deve essere posto a carico solo su una fascia di cittadini? Con questa trovata ‘geniale’, infatti, dovrebbero pagare i cittadini residenti e, soprattutto, i commercianti. Quindi per pagare i costi del Tram si distruggono le attività commerciali?

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – che su questo scivolone si sta giocando la rielezione – dovrebbe sbarazzarsi dei politici e dei burocrati che l’hanno cacciato in questo tunnel, dovrebbe chiedere scusa alla città (e, soprattutto, ai commercianti e agli abitanti del Centro storico), dovrebbe ritirare la delibera su questa ‘presunta’ ZTL prima del 6 dicembre e dovrebbe inventarsi qualche altra cosa.

Nella vita politica e amministrativa qualche volta si sbaglia. Ammetterlo non è la fine del mondo.

 

 

 

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