I debiti fuori Bilancio della Regione? Una cartata di broccoli fritti per qualche onorevole…

14 ottobre 2016

Da qualche giorno – e precisamente da quando il Parlamento siciliano, con voto segreto, ha approvato la spesa di oltre 130 milioni di Euro di debiti fuori Bilancio – la Regione siciliana si può fregiare di un nuovo ‘istituto’ giuridico-contabile: “Ho speso perché ho speso”. In parole più semplici, una legge regionale sancisce che si possono spendere i soldi pubblici senza giustificare come, quando e, soprattutto, senza nemmeno indicare in quali tasche sono finiti

Quanti sono i modi per nuocere senza essere riconosciuti e quindi sfuggire alle proprie responsabilità? Essenzialmente due: o nascondere il volto o nascondere la mano.

Il primo era il sistema dei Beati Paoli, i mitici pugnalatori immortalati da Luigi Natoli; il secondo è quello di chi si serve del voto segreto.

E’  notizia che nei giorni scorsi l’Assemblea regionale siciliana, con voto segreto, ha approvato la legge che riconosce una serie di debiti fuori bilancio – oltre 130 milioni di Euro – sostenuti dalla Regione da molti anni a questa parte (come potete leggere qui).

Il travaglio è stato lungo e intenso. Perché tanta preoccupazione per delle spese che in realtà sono state  già sostenute? Semplice, perché per molte di esse  non esistono  le cosiddette “pezze d’appoggio”, i documenti giustificativi.

La motivazione è dunque: ”Ho speso perché ho speso”. Sgomento, paura, terrore. Nessun Catone che censuri questo operato degno di un bancarottiere e non certo di una amministrazione pubblica.

Tutti a cercare di “scapolarsela”, ben sapendo qual è la posizione della Corte dei Conti in merito e quindi temendo un giudizio di responsabilità contabile, con probabile condanna a risarcire l’Erario regionale.

Da qui mancanza di numero legale, fughe in massa, assenze ingiustificate e altri eroismi. Ma la legge va fatta, altrimenti non potrà farsi il Bilancio della Regione per l’anno prossimo.

Finalmente il colpo di genio. Approviamo questi debiti  con il voto segreto. Nessuno saprà mai chi ha votato a favore e chi contro. Quello che conta è che si formi una maggioranza che approvi la legge. Detto e fatto.

Da qualche giorno è possibile che la Regione (cioè il contribuente) abbia pagato a qualche onorevole un pane e panelle e una cartata di broccoli fritti…

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