Toponomastica siciliana 7/ La storia di Porta di Castro, a Palermo

20 agosto 2016

Porta di Castro si trovava all’estremità meridionale del Palazzo Reale, a due assi dall’attuale corso Tukory. La sua realizzazione aprì la strada alle costruzioni che vennero realizzate nel Piano di santa Teresa, oggi Piazza Indipendenza. Oggi non c’è più. Ma il suo ricordo è sempre presente nella mente dei palermitani grazie alla toponomastica

La porta di Castro è un’antica porta di Palermo, oggi non più esistente. La porta si trovava all’estremità meridionale del Palazzo Reale o dei Normanni, nelle vicinanze dell’attuale corso Tukory.

La porta era decorata a doppio cornicione; al centro era coronata da un’aquila di marmo con le ali aperte, mostrante le armi reali. L’aquila era fiancheggiata a destra da uno scudo recante le insegne del Viceré  Francesco di Castro, mentre alla sinistra dell’aquila, un altro scudo recava la figura di un’altra aquila, simbolo della città.

La porta venne edificata nel 1620, in sostituzione di una precedente porta che per motivi di sicurezza difensiva (la porta, detta del Palazzo, si apriva appunto sulle mura del Palazzo Reale), era stata chiusa oltre un secolo prima. Quando le mutate condizioni storiche lo consentirono, si sovvenne alle necessità di movimento delle guardie tedesche del Vicerè, aprendo la continuazione della via dei Tedeschi, dove appunto risiedevano le guardie.

Per la costruzione della porta venne abbattuta la Chiesa di Santa Maria dell’Itria, che occupava parte della strada e per far questo venne emanato un decreto regio dall’allora Viceré, conte Francesco di Castro (dal quale la porta prese il nome) e venne chiesto anche l’assenso dell’arcivescovo di Palermo. Assenso che fu dato con la promessa, da parte del Viceré, di fare erigere una nuova chiesa.

L’apertura della porta ebbe effetti notevolissimi: consentì infatti ai palermitani di avviare una serie di costruzioni in quello che veniva denominato il Piano di Santa Teresa, l’odierna piazza Indipendenza. Fu costruita la nuova chiesa, denominata  della Madonna dei Rimedi, e fu aperta la via che prenderà il nome da barone Pietro Pisani

(in questo articolo vi abbiamo raccontato la storia del barone Pietro Pisani e della Real casa dei Matti di Palermo)

e, in prosecuzione, lo stradone che si inoltrerà fino alla borgata dei Porrazzi e si collegherà alla strada per Altofonte. Insomma la città intera si aprì in direzione sud est.

La porta perse la sua funzione proprio per la costruzione del nuovo quartiere extra moenia e venne demolita nel XIX secolo per allargare la via e far posto ad abitazioni.

Il ricordo di questa porta è ancora presente grazie alla toponomastica della via che la attraversa virtualmente che ha cambiato nome da via dei Tedeschi a via Porta di Castro.

Qui potete leggere le puntate precedenti nel nostro ‘viaggio’ nella toponomastica siciliana

Foto tratta dalombardiabeniculturali.it

 

 

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