La gestione dei rifiuti in Sicilia è ancora nel caos. Le ‘autorità’ nascondono la verità?

14 luglio 2016

Da Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione siciliana, e dai vertici dell’ANCI Sicilia arrivano notizia ‘tranquillizzanti’. Ma dal territorio arrivano notizie opposte: le poche discariche aperte non sarebbero nelle condizioni di ricevere i rifiuti prodotti (anche perché siamo in estate e la popolazione di molti centri della Sicilia, grazie alla presenza dei turisti, è aumentata). La sensazione è che ci nascondano la verità. Infatti da Mazara del Vallo arrivano notizie che raccontano altre verità. Claudia Mannino (Movimento 5 Stelle), a proposito di Palermo, chiama in causa ASP e Prefetto

La gestione dei rifiuti in Sicilia prosegue all’insegna del caos e delle informazioni parziali. Due le cose certe in queste ore. Primo: la presa d’atto che molte discariche dell’Isola sono fuori legge (è così da sempre, ma solo da qualche tempo si assiste a un inedito amore per la ‘legalità’ da parte dei titolari di tali discariche e dello stesso Governo regionale). Secondo: i Comuni della provincia di Palermo conferiranno i rifiuti nella discarica di Bellolampo. Opzione che avrà effetti negativi, se non devastanti, sulla discarica del capoluogo siciliano che opera con la sola sesta vasca ormai quasi satura.

I vertici della RAP – la società che fa capo al Comune di Palermo che gestisce sia la raccolta dei rifiuti in città, sia la discarica di Bellolampo – si sono premurati di precisare che si tratta di una scelta temporanea. Parole ‘tranquillizzanti’ per nascondere un’amara verità: e cioè che a Ottobre, con il conferimento dei rifiuti di tutti i Comuni della provincia di Palermo a Bellolampo, la discarica non sarà più utilizzabile perché satura.

Non lo pensiamo solo noi: la pensa così anche la parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Claudia Mannino, che si occupa da sempre di gestione dei rifiuti (come potete leggere qui). La stessa deputata della Camera ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Le ultime disposizioni della Regione siciliana in materia di gestione dei rifiuti sono il trionfo della mediocrità. Atti illegittimi, scritti male e spesso senza rispettare le procedure stabilite dalla legge. Tutto a corredo di una gestione fatta più con comunicati stampa che con azioni concrete in difesa dei cittadini e dell’ambiente”.

Basta dare un’occhiata all’ultimo documento pubblicato dalla Regione – aggiunge Claudia Mannino – per farsi un’idea già a a partire dall’oggetto. Intitola l’atto come un ‘piano’ senza che sia un piano. Sembrerebbe un’ordinanza d’urgenza, ma non è scritta rispetto ai relativi riferimenti normativi (art. 191 del testo unico dell’ambiente); impone scelte senza che neppure ci sia una circolare dell’assessorato o una delibera; parla di ‘impianti mobili di pretrattamento’ (Crocetta all’incontro con i sindaci di lunedì scorso parlava di TMB mobili) che evidentemente sono impianti di tritovagliatura che le normative nazionali ed europee non riconoscono tra i sistemi di pretrattamento”.

Quindi l’affondo: “Se fosse un’ordinanza – sottolinea la parlamentare grillina – dovrebbe indicare l’arco temporale di validità ed invece irresponsabilmente” si cita la formula “fino a data da destinarsi’.

“Intanto, in nome dell’emergenza – conclude Claudia Mannino – a Bellolampo arriveranno i rifiuti degli altri Comuni palermitani, anche se la RAP si appresta a precisare che è solo una situazione tampone. E Io mi chiedo: dov’è il sindaco della città metropolitana? Dov’è l’ASP? Dov’è il Prefetto? Dove sono gli organi di controllo?”.

La verità è che la Regione e molti Comuni ‘viaggiano’ nel caos.

Lo ribadiamo ancora una volta: a Ottobre, a Palermo, se gli ottanta Comuni circa della provincia continueranno a conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo, si rischierà il caos.

Il Governo regionale di Rosario Crocetta – indubbiamente il peggiore nella storia dell’Autonomia – ha incasinato la Sicilia anche su questo fronte. L’attuale esecutivo regionale, nel 2012, è nato anche con l’appoggio dei ‘munnizzari’ con discariche e con il volto dell’antimafia. Da allora ad oggi è scomparsa l’antimafia – ammesso che ci sia mai stata – e sono invece rimaste munnizza e discariche.

Alcune discariche, come già ricordato, sono state chiuse perché fuori legge. Altre sono state chiuse in seguito alle proteste delle popolazioni che non ne possono più di vivere a due passi dalle stesse discariche (come a Misterbianco e a Motta Sant’Anastasia, nel Catanese). Proteste si registrano anche a Siculiana e a Montallegro, in provincia di Agrigento, dove opera una delle più grandi discariche della Sicilia al centro di mille polemiche e oggi chiusa.

In quasi quattro a anni di Governo, al di là delle favole raccontate da Crocetta – che di fatto, nell’amministrazione e nella comunicazione ha esautorato l’assessore regionale con delega ai rifiuti, Vania Contraffatto, che ormai non parla più – la gestione dei rifiuti, in Sicilia, è nel caos totale.

Scrive Aurelio Angelini, uno dei massimi esperti in materia di gestione dei rifiuti, a proposito di quello che sta succedendo in Sicilia in questo settore:

“Bisognava passare ‘dallo svuotamento dei cassonetti in discarica’ alla ‘raccolta differenziata’, che recupera materia, genera lavoro e impresa, togliendo la ‘centralità’ gestionale alla discarica. Invece nulla è cambiato, tutto ancora va in discarica in condizioni malsane, con il timbro apparente della legalità”. (qui potete leggere, per esteso l’intervento del professore Aurelio Angelini).

Nel 2008, in alcuni centri della Sicilia – per esempio Agrigento città – la raccolta differenziata dei rifiuti superava il 20%. Poi sono arrivati il Governo di Raffaele Lombardo e il Governo Crocetta e la raccolta differenziata, invece di andare avanti, si è ridotta. Oggi è al 5% circa, anche se il Governo regionale cerca di far credere che sfiora il 12%. Balle.

L’esempio della confusione che investe anche la differenziata lo fornisce il Comune di Palermo. Qui, nel 2009, il Ministero dell’Ambiente – il Ministero e non la Regione o lo stesso Comune, allora retto da Diego Cammarata – ha lanciato una fase sperimentale di raccolta differenziata per circa 120 mila abitanti. Con l’obiettivo, nel giro di 4-5 anni, di estenderla a tutta la città.

Di anni ne sono passati sette. La raccolta differenziata sperimentale per i 120 mila abitanti è andata a farsi benedire (non si capisce se è ancora in atto, se funzionano le isole ecologiche, se sono attive le piattaforme Conai, i centri dove conferire i materiali da riciclare). Insomma, non si capisce niente. Soldi – l’investimento per la differenziata che avrebbe dovuto estendersi a tutta la città – gettati, è il caso di dirlo, nella discarica…

L’unica cosa che si capisce, a Palermo, in materia di immondizia, è che la città è sempre sporca, il servizio offerto dalla RAP è sempre carente, pur costando ai cittadini una barca di soldi (a Palermo si paga la TARI che, in proporzione, è tra le più ‘salate’ d’Italia) e si va avanti con una sola vasca della discarica di Bellolampo che, tra due mesi e mezzo, tre mesi potrebbe andare in tilt…

In tutto questo, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che è anche presidente dell’ANCI Sicilia – che ha spesso polemizzato con Crocetta e con l’assessore Contraffatto – sembra aver fatto ‘pace’ con l’uno e con l’altra. E, insieme, i tre hanno deciso di far conferire i rifiuti di tutti i Comuni del Palermitano a Bellolampo. Vedremo che cosa succederà tra qualche mese.

Presidenza della Regione siciliana e vertici dell’ANCI Sicilia (che ormai ‘tubano’ come piccioncini), ieri, hanno lasciato intendere che la situazione è sotto controllo? Ma è così?

Nella pagina facebook del sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, leggiamo il seguente post:

“L’ultima decisione d­el Presidente della R­egione, di diminuire ­ulteriormente il quan­titativo di rifiuti d­a conferire in discar­ica, rischia di far a­lzare ancora di più i­l tiro della protesta­ con l’incremento di ­spazzatura bruciata p­er le strade e l’ampl­ificarsi di odori nau­seanti che stanno por­tando all’esasperazio­ne la popolazione maz­arese. Per questo ho ­ritenuto necessario chiedere l’intervento del Ministro dell’Int­erno affinché si poss­ano mantenere l’Ordin­e e la Sicurezza Pubb­lica nel territorio d­i Mazara del Vallo”.

Lo ha detto il Sindac­o di Mazara del Vallo­ e già Presidente del­l’Ars, on Nicola Cris­taldi, comunicando di ­aver chiesto l’interv­ento del Ministro del­l’Interno per la grav­e emergenza igienico-­sanitaria nel nostro ­territorio.

“A seguito della manc­ata rimozione dei rif­iuti – ha proseguito ­Cristaldi – la già gr­ave situazione igieni­co-sanitaria del territorio si sta aggrava­ndo ulteriormente. La­ popolazione è al limite d­ella sopportazione e si registrano ormai frequentemente manifes­tazioni di protesta e­ atti vandalici che p­rovocano incendi di r­ifiuti e dei cassonet­ti con gravi danni an­che dal punto di vist­a ambientale. Nonosta­nte le nostre ripetut­e note nelle quali ab­biamo più volte ribad­ito che il quantitati­vo di rifiuti per il ­quale siamo stati aut­orizzati a conferire ­nella discarica di Tr­apani con ordinanza 5­/rif era insufficien­te rispetto al quanti­tativo giornaliero pr­odotto – ha aggiunto ­Cristaldi – da ieri s­iamo giunti al parado­sso che tale quantita­tivo è stato addiritt­ura diminuito. La pro­duzione giornaliera d­i rifiuti nella nostr­a Città in questo per­iodo – ha concluso Cr­istaldi – è di 80 ton­nellate e siamo stati­ autorizzati a confer­irne 40, una decision­e, quella del Preside­nte della Regione, che­ pare una vera e prop­ria provocazione per ­l’intera Città”.

la nostra sensazione è che la presidenza della Regione e i vertici dell’ANCI Sicilia non stiano raccontando la verità su quello che, in materia di gestione dei rifiuti, sta succedendo nella nostra Isola.

Invitiamo pertanto i nostri lettori a farci sapere quello che sta succedendo.

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