Ars: mancano anche i 200 milioni all’anno per Consorzi di Comuni e città metropolitane

13 giugno 2016

Non solo il Governo Renzi, al di là delle chiacchiere del sottosegretario Faraone, non ha ancora erogato i 500 milioni di Euro alla Regione per il 2016, ma non ha previsto anche i 200 milioni di Euro per le ex Province siciliane, che oggi si chiamano Consorzi di Comuni e città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Il Governo Renzi, per queste ultime, ha fatto sparire anche le previsioni finanziarie per il 2017 e per il 2018

Da quasi 4 mesi la Regione siciliana attende che Roma ‘sganci’ 500 milioni di Euro non per risolvere i problemi del Bilancio 2016 – che in buona parte rimangono in piedi – per per evitare il default. Alle promesse dell’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, e del sottosegretario, Davide Faraone, fino ad oggi, non sono seguiti i fatti. Ma adesso – ammesso che che il Governo nazionale eroghi i 500 milioni di Euro – si pone un altro problema contabile:

i fondi per i Consorzi di Comuni e per le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.

Insomma, si scopre che, oltre ai 500 milioni di Euro – che ancora non si sono materializzati – lo Stato deve versare alla Regione siciliana altri 200 milioni di Euro e forse più all’anno indispensabili per far funzionare i Consorzi di Comuni e le tre città metropolitane.

Proviamo a illustrare ai nostri lettori come stanno le cose.

Lo Stato, contrariamente a quello che va dicendo in giro il sottosegretario Davide Faraone, non sta regalando alla Regione i soldi per andare avanti. Come ha ammesso nelle scorse settimane l’assessore Baccei, lo Stato, ogni anno, scippa alla Sicilia circa 7 miliardi di imposte che, a norma dello Statuto siciliano, spettano alla Regione siciliana (come potete leggere qui).

Gli scippi operati dal Governo Renzi hanno ridotto al lumicino la disponibilità finanziaria della Regione. Quest’anno, per poter far sopravvivere la Regione, dopo averle scippato i canonici 7 miliardi di Euro di entrate, lo Stato si è impegnato a versare nelle ‘casse’ della stessa Regione un miliardo e 400 milioni di Euro. Una somma che, comunque, non basterà per coprire le spese di Comuni, ex Province (che non frattempo sono state trasformate in Consorzi di Comuni e nelle già citate tre città metropolitane) e della stessa Regione. Ma che dovrebbe, quanto meno, evitare il default.

Lo stato, fino ad oggi, ha erogato solo 900 milioni di Euro. All’appello mancano ancora 500 milioni di Euro. Come già accennato, la Regione attende questi fondi da quasi 4 mesi.

Si pensava che, con l’approssimarsi del giudizio di ‘parifica’ del Bilancio da parte della Corte dei Conti – previsto per la fine di questo mese – il Governo Renzi avrebbe erogato tale somma. Ma, al di là delle chiacchiere, questi soldi non sono ancora arrivati nelle ‘casse’ della Regione. 

Ora si pone un ulteriore problema. Non ci sono i soldi per far andare avanti le ex Province. Per essere chiari, a noi risulta che in alcune ex Province – che oggi, come già ricordato, si chiamano Consorzi di Comuni e, nei casi di Palermo, Catania e Messina, città metropolitane – non sono ancora stati pagati gli stipendi di Maggio al personale!

Ricordiamo che, anche nel caso delle ex Province siciliane, si è assistito a uno scippo da parte del Governo Renzi. Oltre ai trasferimenti finanziari dello Stato e della Regione (che in buona parte non ci sono più), le ex Province siciliane incassavano i fondi della Rc auto. Sono circa 200 milioni di Euro all’anno con i quali venivano pagati gli stipendi ai circa 6 mila e 500 dipendenti (compresi i precari) delle stesse ex Province.

Il problema è che il Governo Renzi ha ‘inghiottito’ anche questi soldi.

Ebbene, questi 200 milioni di Euro – e forse qualcosa in più – sono somme che debbono sommarsi ai 500 milioni di Euro. Insomma, il Governo Renzi dovrebbe erogare alla Regione non soltanto i 500 milioni di Euro, ma anche altri 200 milioni di Euro e rotti. Solo che, allo stato attuale dell’arte, all’appello mancano questi e quelli.

Di più: per Consorzi di Comuni e città metropolitane mancano sia i 200 e passa milioni di Euro di quest’anno, sia i 200 milioni e passa di Euro del 2017, sia i 200 e passa milioni di Euro del 2018.

Per dirla in breve, è come se il Governo Renzi avesse ‘rimosso’ le nove ex Province siciliane e i suoi 6 mila e 500 dipendenti.

Non è un caso che i Consorzi di Comuni – che in Sicilia hanno preso il posto delle vecchie Province – non abbiano ancora celebrato le elezioni per eleggere i propri governanti. Insomma, mancano anche i soldi per celebrare le elezioni nei Consorzi di Comuni!

Quanto alle tre città metropolitane, è noto che il Governo e l’Ars vorrebbero finanziarle con i fondi europei destinati alla Formazione professionale (come potete leggere qui).

Tra l’altro, vogliamo vedere che è che, a Sala d’Ercole, voterà la legge per scippare i soldi alla Formazione professionale – perché di questo si tratta: di uno scippo! – per foraggiate le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina: soldi che verrebbero utilizzati in minima parte per le città metropolitane e, in massima parte, per coprire i ‘buchi’ dei Comuni di Palermo, Catania e Messina.

Il tutto con i fondi europei della Formazione professionale: ‘complimenti vivissimi’ ai deputati dell’Ars che voteranno questa legge!  

Come finirà ‘sta storia? Secondo noi, non bene. Per ciò che riguarda i Consorzi di Comuni e le città metropolitane, non mancano solo i fondi per quest’anno: mancano anche le previsioni finanziarie per gli anni futuri…

P.S.

Lo scriviamo spesso, lo ribadiamo ancora una volta: il Governo Renzi continua a considerare la Sicilia come il proprio ‘bancomat’. Rispetto ai Governi Berlusconi c’è un’evoluzione negativa per la nostra Regione.

L’ex Ministro dell’Economia dei Governo Berlusconi, Giulio Tremonti, utilizzava, come proprio ‘bancomat’ le risorse del FAS. Erano i fondi destinati al Mezzogiorno che Tremonti utilizzava per foraggiare il Centro Nord Italia.

La stessa cosa ha fatto il Governo Renzi, che ha utilizzato i fondi per il Sud per foraggiare il Jobs Act (soldi finiti, nel 90% dei casi, alle imprese del Centro Nord Italia: soldi buttati, perché il Jobs Act è un totale fallimento del quale non parla più nessuno!).

Rispetto al Governo Berlusconi, il Governo Renzi non solo ha ‘rubato’ al Sud i fondi per foraggiare le imprese del Centro Nord Italia: ma ha anche svuotato le ‘casse’ della Regione siciliana e delle nove ex Province.

Tutto questo è avvenuto con la connivenza del Governo regionale e della maggioranza di centrosinistra che lo sostiene. Insieme, Governo regionale e maggioranza dio centrosinistra – PD siciliano in testa – ‘reggono il sacco’ al Governo Renzi aiutandolo a depredare la Sicilia.

In tutto questo siamo anche costretti ad ascoltare le parole del sottosegretario Faraone che, da quattro mesi, ripete che il Governo Renzi sta salvando la Regione siciliana.

A questo punto vorremmo porre una domanda allo stesso sottosegretario Faraone:

onorevole Faraone, ma lei pensa veramente che 5 milioni di Siciliani siano così fessi da non aver capito che siete stati voi ad infossare i conti della Regione?

Fate tutto voi, sottosegretario Faraone: prima scippate i soldi alla nostra Regione e poi ci venite a dire che siete pronti a ‘risanarla’.

Quando finirà questa pagliacciata politica e finanziaria?

 

 

 

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