Formazione: i nomi dei deputati dell’Ars che hanno votato sì all’abolizione della legge 24. E altro ancora…

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Piano piano cominciano a venire fuori tutte le notizie sul recente ‘blitz’ della commissione Lavoro dell’Ars, che ha approvato e spedito in commissione Bilancio e Finanze un disegno di legge che abolisce la legge regionale n. 24 del 1976 e che punta a foraggiare, con i fondi europei destinati alla Formazione, le spese delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina e dei Consorzi di Comuni. Pubblichiamo i nomi dei parlamentari che hanno votato sì al provvedimento. Le polemiche sul sì di due deputati grillini. Gli interventi dell’avvocato Francesco Menallo, di Paolo Genco, di Antonio Spallino e di Giuseppe Messina

Non si placano le polemiche dopo il ‘blitz’ della quinta commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana (commissione Lavoro) che, all’unanimità, ha approvato il testo di riforma della Formazione professionale siciliana inviandolo alla commissione Bilancio e Finanze dello stesso Parlamento dell’Isola. Si tratta di un testo (che potete leggere qui) che, tra le altre cose, abroga la legge regionale n. 24 del 1976 e trasferisce la gestione dei corsi ai Liberi consorzi di Comuni e alle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina (come potete leggere qui).

Le cose che destano stupore, in questa storia, sono tante. A cominciare dal silenzio della politica che sta accompagnando il passaggio in commissione Bilancio di un disegno di legge così importante. Il silenzio dei partiti politici, di maggioranza e di opposizione. Su tale argomento, infatti, non abbiamo letto comunicati stampa. E dire che gli argomenti sono ‘pesanti’.

Come già accennato, si punta ad abrogare la legge n. 24 del 1976, ovvero la legge fondante della Formazione in Sicilia. Legge che, da alcuni anni, non viene applicata grazie a forzature di ordine amministrativo.

Sulla mancata applicazione della legge 24 del 1976 sono pendenti presso la magistratura amministrativa – forse da troppo tempo – una paio di class action. Con l’approvazione di questo disegno di legge da parte dell’Ars la politica siciliana punterebbe a far venire meno le ragioni del contendere.

Ciò significa che il provvedimento verrebbe approvato a tamburo battente, prima dalla commissione Bilancio e Finanze dell’Ars e poi dallo stesso Parlamento siciliano?

Intanto sulla rete circolano gli atti parlamentari che proverebbero che la quinta commissione dell’Ars avrebbe effettuato il ‘blitz’ – cioè l’approvazione del disegno di legge di riforma di questo settore e il contestuale invio del provvedimento alla commissione Bilancio e Finanze all’unanimità.

Un documento ufficiale inchioda alle proprie responsabilità i parlamentari dell’Ars.

Dal verbale della seduta viene fuori che il presidente della commissione Lavoro dell’Ars, Marcello Greco, ricorda a tutti i parlamentari che, nella seduta del 6 Aprile, era stato deciso di coordinare il testo del disegno di legge. Greco ricorda che gli articoli 25 e 26, che disciplinano l’Agenzia regionale e l’Albo regionale della Formazione professionale siciliana “sono stati coordinati con i deliberati della commissione del corso della discussione del disegno di legge”.

Questo passaggio è molto importante, perché il silenzio della politica su questo punto focale della riforma lascerebbe pensare una una grande spartizione consociativa: la politica siciliana dà il via libera all’abolizione della legge n. 24 del 1976 e all’arrivo di due nuovi commensali (“Aggiungi due posti a tavola”, ci ha detto ironicamente un ex esponente del Movimento 5 Stelle che rinfaccia ai suoi ex compagni di strada il silenzio di questa vicenda) e, in cambio, piazza i propri amici nell’Agenzia regionale e nell’Albo regionale della Formazione professionale!

Un altro passaggio fondamentale del verbale, che non può essere smentito, è il seguente:

“La commissione approva all’unanimità la proposte del presidente di trasmissione dell’articolato alla commissione Bilancio”.

Ciò significa che tutti i parlamentari che erano presenti alla riunione della commissione Lavoro dell’Ars – che hanno, di fatto, approvato una riforma senza ascoltare le ragioni delle parti sociali: ovvero i rappresentanti delle associazioni datoriali e delle organizzazioni sindacali – non possono scaricare la responsabilità sul solo presidente della commissione, Marcello Greco.

A ulteriore riprova di quanto stiamo raccontando ci son le firme dei parlamentari presenti nei verbali della seduta: cosa, questa, che inchioda i presenti alle proprie responsabilità politiche davanti agli oltre 8 mila dipendenti della Formazione professionale e, in generale, davanti ai siciliani.

Vediamo chi ha firmato i verbali della riunione della commissione Lavoro dell’Ars.

C’è la firma del presidente, il già citato onorevole Marcello Greco.

Non c’è la firma del vice presidente, onorevole Antonio Malafarina.

Non c’è la firma del secondo vice presidente, onorevole Giovanni Lo Sciuto.

C’è la firma del segretario della commissione, onorevole Antonella Milazzo.

C’è la firma dell’onorevole Francesco Cascio.

C’è la firma dell’onorevole Carmelo Currenti.

Non c’è la forma dell’onorevole Vincenzo Figuccia.

C’è la firma dell’onorevole Giovanni Greco.

C’è la firma dell’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo.

Non c’è la firma di Mariella Maggio.

Non c’è la firma dell’onorevole Nello Musumeci.

C’è la firma dell’onorevole Filippo Panarello.

C’è la firma dell’onorevole Francesco Riggio.

C’è la firma dell’onorevole Sergio Tancredi.

C’è la firma dell’onorevole Valentina Zafarana.

C’è la firma dell’assessore alla Formazione professionale, Bruno Marziano.

C’è la firma di Mario La Rocca, capo di gabinetto dell’assessore alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio.

Non c’è la firma del dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Fulvio Bellomo.

Non c’è la firma del dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, Gianni Silvia.

(C’è la firma anche del presidente del CAS, Rosario Faraci e c‘è la firma del direttore del CAS, Salvatore Perrone, ma entrambi, ovviamente, hanno apposto la loro firma al verbale dei lavori in relazione ad argomenti legati al CAS di cui si è discusso).

 

Sergio Tancredi, parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, ci fa notare che, pur essendo stato presente alla riunione della commissione Lavoro non è d’accordo con la riforma. E ci mostra il verbale della seduta del 6 Aprile dalla quale viene fuori il suo dissenso verso la riforma e il dissenso di Filippo Panarello (parlamentare del PD).

Tancredi ci fa inoltre notare che la sua collega, Valentina Zafarana, era assente perché partecipava ai lavori di un’altra commissione legislativa:

“E’ stata presente per poco tempo, poi è andata via. La sua firma è presente perché si firma prima”.

Il deputato Tancredi ci dice anche che il passaggio del disegno di legge in commissione Bilancio è Finanze “è un fatto tecnico e non politico”.

Per completezza d’informazione, va detto che, anche senza i due parlamentari del Movimento 5 Stelle, la commissione Lavoro avrebbe avuto i numeri per approvare la riforma della Formazione e spedirla in commissione Bilancio (8 deputati su 15).

Resta da capire il perché anche i grillini non hanno fatto sapere di essere ufficialmente di essere contrari a un disegno di legge e a un’insolita prassi parlamentare.

Tanti i commenti che abbiamo raccolto.

Cominciamo con Francesco Menallo, avvocato, tra i fondatori del Movimento 5 Stelle in Sicilia, tra i primi ad aver lasciato il Movimento.

“Hanno messo una pezza a colori per tappare il buco – ci dice Menallo a proposito della presenza, nei lavori della commissione Lavoro, dei due parlamentari grillini -. L’onorevole Zafarana ha firmato ed era assente? Peggio! Quanto alla giustificazione di Tancredi, ricordo che il passaggio di un disegno di legge dalla commissione legislativa di merito alla commissione Bilancio è Finanze è un fatto politico, non tecnico. La verità è che, con questa folle riforma, i quattordici parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Ars stanno tradendo l’impegno che hanno assunto con gli eletori in materia di Formazione professionale”.

“Il silenzio assordante dei sindacati confederali e delle altre organizzazioni sindacali – aggiunge Menallo – evidenza la natura trasversale dell’accordo che ha portato all’adozione, quasi per acclamazione, di questa presunta riforma senza nemmeno l’esame di un articolo da parte della stessa commissione. La storia di quarant’anni di Formazione professionale viene cancellata in due minuti, senza dibattito, senza confronto con le parti sociali, in assenza delle opposizioni di centrodestra”.

Paolo Genco, presidente di Forma Sicilia, si rivolge, in una lettera, al presidente della commissione, Marcello Greco, al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, al presidente della commissione Bilancio e Finanze, Vincenzo Vinciullo, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore alla Formazione, Bruno Marziano.

“Apprendiamo con vivo disappunto e disapprovazione, da un comunicato stampa pubblicato su Live Sicilia – scrive Genco – in cui ci si limitava a comunicare l’istituzione di una Agenzia regionale per il lavoro, senza parlare della caotica legge di riforma deliberata in sordina e senza i requisiti di trasparenza e di chiarezza, che qualunque organo legislativo parlamentare deve rispettare, nell’ambito del proprio funzionamento istituzionale. Al fine di poter sottoporre all’attenzione della commissione, da Lei presieduta, le motivazione del nostro disappunto sul metodo e la nostra disapprovazione sul contenuto caotico, contraddittorio e confusionario del Disegno di Legge, Le chiediamo gentilmente di essere urgentemente convocati. Distinti ossequi”.

Insomma Genco chiede al Parlamento sicilaino e, in particolare, al presidente della commissione Lavoro – il protagonista del ‘blitz – di essere ascoltato.

Duro il commento di Antonio Spallino, presidente di USLAL Formazione professionale:

“Il compagno rivoluzionario Presidente Crocetta ha raggiunto il suo scopo. Ad annunciarla per prima è stata l’ex assessore Scilabra. La sceneggiata è continuata con l’ex assessore Lo Bello e l’attuale assessore ex sindacalista della CGIL, Bruno Marziano, ha di fatto compiuto l’opera. Forse non tutti sanno che in V Commissione legislativa dell’Ars è stato approvato del ddl N° 814 che abroga la legge regionale 24/76. Si tratta di una vera e propria carognata perpetrata ai danni degli operatori. Sì, è proprio così. Una vera e propria vigliaccata tendente a colpire solamente chi da decenni a lavorato seriamente e con professionalità nel sistema formativo regionale e cioè i lavoratori”.

“Una vera è propria pugnalata alla schiena – insiste Spallino – che colpisce mortalmente la dignità degli ottomila lavoratori e affossa definitivamente le loro speranze per un sereno futuro. Grazie compagno rivoluzionario Presidente On.Le Crocetta. Grazie assessore alla Pubblica istruzione e Formazione professionale ex sindacalista della CGIL, On. Le Bruno Marziano. Ed ancora grazie a tutti quelli che hanno approvato il ddl 814″.

2Ma noi non ci rassegniamo – insiste Spallino -. Bocciamo senza appello l’impianto e la filosofia del ddl n° 814 perché non lo riteniamo idoneo a qualificare l’offerta formativa e a rilanciare il sistema nel suo complesso. Lo bocciamo senza appello perché non contiene nessun strumento di programmazione legato ai piani di sviluppo della Regione. Lo bocciamo senza appello perché non contiene indicazioni strategiche legate alla stretta connessione con il mercato del lavoro e il mondo delle imprese. Lo bocciamo principalmente perché azzera le garanzie occupazionali e retributive dei lavoratori. Nelle sedi opportune faremo valere le nostre opinioni”.

Sulla vicenda interviene anche Giuseppe Messina, responsabile dell’UGL Sicilia.

“Quello operato dalla commissione parlamentare Cultura e Lavoro dell’Ars, con l’approvazione del disegno di legge n.814 – dice Messina – è un colpo di mano che rischia di danneggiare irrimediabilmente la formazione professionale in Sicilia. Il testo esitato datato 23 settembre 2014 – aggiunge – è la proiezione di un aspro dibattito accesosi nei mesi successivi all’ingresso del governo Crocetta e che ha visto l’allora assessore regionale alla Formazione protettore, Nelli Scilabra, apporre il sigillo sul tentativo di abrogare la legge regionale 24/76, che ha ispirato, in quanto antesignana, la legge quadro nazionale del 1978”.

L’ UGL critica l’atteggiamento del Governo regionale che, a distanza di due anni, ha ripresentato il testo, inizialmente contrastato da tutti gli attori in gioco, senza ascoltare preliminarmente le Parti sociali.

“Si blocchi l’iter parlamentare del disegno di legge – sostiene Messina – e si torni in commissione di merito per aprire il confronto ai sindacati nel rispetto delle regole. Quello a cui abbiamo assistito -precisa – è un colpo di mano che condanniamo senza appelli”.

“Il testo nel merito è confusionario – dice il reggente nell’Isola dell’UGL – assegna ai Liberi Consorzi dei Comuni funzioni che difficilmente potranno essere esplicare. Non si capisce poi, in un momento di collasso finanziario della Regione, come si possa creare un’Agenzia della Formazione professionale con un Dirigente generale ed una pletora di consulenti del cerchio magico che finiranno per ingrossare la spesa. Un controsenso come tanti altri contenuti nel disegno di legge che andrebbe ritirato per evitare di collassare il settore irrimediabilmente”.
“La creazione poi di in Albo degli operatori del settore – sottolinea Messina – come si lega con l’avviso pubblico che, per superare le criticità evidenziate dal TAR Sicilia, ha sganciato il vincolo del preventivo utilizzo dei lavoratori dell’ Albo? Incongruenze su incongruenze”.

“C’è molto altro ancora nell’accozzaglia di norme buttate per perseguire finalità non chiare e che potrebbero provocare un vuoto nel settore della Formazione professionale – conclude il responsabile dell’UGL siciliana -. Il nostro giudizio sull’impianto normativo è negativo ed i parlamentari che l’hanno votato, in segretezza, si sono assunti una grande responsabilità nei confronti della Sicilia è dei Siciliani”.

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  • Aria fritta? No, Smog o solo delle scoregge!
    E' il momento, almeno in Sicilia, di incominciare a fare una netta distensione tra la propaganda politica ed elettorale, non ultima la pagliacciata con Fiumefreddo, quella sbandierata sui social, nelle tv, sui giornali, nelle piazze, nei meet up, e gli atti parlamentari, quelli che contano. Atti parlamentari importanti, per esempio le tre riforme (provincie, acqua e appalti) proposte dai grillini e cassate più volte sia dal Commissario dello Stato che dal CdM. E' stato volutamente "oscurato" una aspetto inquietante delle iniziative parlamentari dei grillini siciliani quello della Riforma sugli AA.PP, della cosiddetta Legge Tancredi, una Legge "gradita agli amici di Matteo Messina Denaro" come riportato da Repubblica, di questo nessun giornalista si è voluto occupare, graziando i grillini siciliani. Immaginate voi cosa poteva venire fuori da un’inchiesta giornalistica associando la provenienza del "legislatore proponente" e la provenienza degli amici degli amici, uno tsunami politico sulla “onestà” “onestà” tanto urlata. Lasciamo stare sarà un tema che sarà affrontato nell'autunno del 2017, la verità andrà di moda, per l'onestà si attrezzeranno. Intanto, analizzando gli atti parlamentari dei primi tre anni della XVI Legislatura e notiamo un particolare che sembra essere sfuggito a tutti i giornalisti siciliani. Il M5S ha sostenuto Crocetta in Aula più di quanto abbiano fatto gli alleati del PD. Sono atti parlamentari non chiacchiere da Meet Up. Una chicca, i grillini sono riusciti a superare anche Toti Lombardo, figlio del Presidente Raffaele, perché? Chiedete ai grillini chi li ha obbligati a votare a favore del Rendiconto del 2012, sì, proprio quello del Governo Lombardo, proprio quello, avrebbero potuto astenersi, uscire dall'Aula, votare contro, invece hanno votato a favore, ridicoli! Quando si guardano le carte, la verità va di moda ma bisogna leggere le carte!
    In tre anni di legislatura il M5S votato contro Crocetta 4 volte su 60, il PD 7 volte!
    9ª SEDUTA – 30/12/ 2012: Esercizio provvisorio, M5S vota favorevole;
    21ª SEDUTA – 6/2/ 2013: DPEF 2013/2017, M5S vota favorevole;
    39ª SEDUTA – 30/4/2013: Bilancio 2013, M5S vota favorevole;
    39ª SEDUTA – 30/4/2013: Finanziaria 2013/2015, M5S vota favorevole;
    64ª SEDUTA – 31/7/ 2013: Approvazione rendiconto2012, M5S vota favorevole;
    64ª SEDUTA – 31/7/ 2013: Assestamento del bilancio 2013, M5S vota favorevole;
    82ª SEDUTA – 16/10/2013: Rinnovo I Commissione, M5S vota favorevole;
    91ª SEDUTA – 6/11/2013: Born in Sicily, M5S vota favorevole;
    95ª SEDUTA– 13/11/2013: Variazione di Bilancio, M5S si astiene;
    98ª SEDUTA– 19/11/2013: Stralcio I di Bilancio, M5S si astiene;
    98ª SEDUTA– 19/11/2013: Stralcio II di Bilancio, M5S si astiene;
    100ª SEDUTA –26/11/ 2013:Acquisto di servizi dalle società partecipate, M5S si astiene;
    103ª SEDUTA– 3/12/ 2013: Norme sostegno imprese informazione, M5S voto segreto;
    109ª SEDUTA– 18/12/ 2013: Norme sostegno sulla trasparenza, M5S voto assente;
    109ª SEDUTA– 18/12/ 2013: Norme sostegno sulla Finsicilia, M5S voto favorevole;
    109ª SEDUTA– 18/12/ 2013: Norme sostegno sulla Consorzi fidi, M5S voto favorevole;
    121ª SEDUTA – 15/1/2014: Legge di stabilità regionale, M5S voto contrario;
    121ª SEDUTA – 15/1/2014: Bilancio 2014 e pluriennale 2014-2016, M5S voto contrario;
    127ª SEDUTA – 11/2/2014: Modifica dell'articolo 36, M5S voto favorevole;
    127ª SEDUTA – 11/2/2014: Promozione della ricerca scientifica, M5S voto favorevole;
    144ª SEDUTA – 26/3/2014: Riqualificazione beni immobili confiscati, M5S voto favorevole;
    144ª SEDUTA – 26/3/2014: Norme tutela rischi derivanti amianto, M5S voto favorevole;
    151ª SEDUTA – 6/5/2014: Servizio idrico integrato, M5S voto favorevole;
    159ª SEDUTA –28/5/2014: Variazioni bilancio esercizio 2014, M5S si astiene;
    163ª SEDUTA –11/6/2014: Procedure certificazioni abitabilità, M5S voto favorevole;
    163ª SEDUTA –11/6/2014: Ineleggibilità amministratori, M5S voto favorevole;
    165ª SEDUTA –18/6/2014: Istituzione degli ecomusei della Sicilia, M5S voto favorevole;
    165ª SEDUTA –18/6/2014: Modifiche L.R. 20 aprile 1976, n. 35"M5S voto favorevole;
    166ª SEDUTA –24/6/2014: Anagrafe scolastica regionale, M5S si astiene;
    169ª SEDUTA –2/7/2014: Osservatori filiere agricole e alimentari, M5S voto favorevole;
    173ª SEDUTA –23/7/2014: Approvazione rendiconto 2013, M5S voto contrario n.r.n.l.;
    178ª SEDUTA –31/7/2014: Patologie cavo orale, M5S voto favorevole;
    178ª SEDUTA –31/7/2014: Benefici testimoni di giustizia, M5S voto favorevole;
    178ª SEDUTA –31/7/2014: Assestamento bilancio 2014, M5S voto contrario;
    178ª SEDUTA –31/7/2014: Approvazione rendiconto 2013, M5S voto contrario;
    190ª SEDUTA –22/10/2014: Impignorabilità prima casa, M5S voto favorevole;
    193ª SEDUTA –28/10/2014: Meccanizzazione agricola, M5S si astiene;
    206ª SEDUTA –17/12/2014: Istituzione Giornata dell’accoglienza, M5S voto favorevole;
    206ª SEDUTA –17/12/2014: “Professioni motorie”, M5S voto favorevole;
    211ª SEDUTA – 8/1/2015: Autorizzazione esercizio provvisorio 2015, M5S contrario;
    217ª SEDUTA – 8/1/2015: Norme in materia del personale, M5S favorevole;
    217ª SEDUTA – 28/1/2015: Disposizioni materia pagamento debiti P. A, M5S abbandona;
    224ª SEDUTA – 4/3/ 2015: Istituzione registro unioni civili, M5S voto favorevole;
    224ª SEDUTA – 4/3/ 2015: Istituzione Nucleo Investigativo, M5S voto favorevole;
    233ª SEDUTA – 9/4/ 2015: Proroga Commissari, M5S voto favorevole, no opposizione;
    237ª SEDUTA – 30/4/ 2015: Bilancio, M5S abbandona Aula, no richiesta numero legale;
    237ª SEDUTA – 30/4/ 2015: Finanziaria, M5S abbandona Aula, no numero legale;
    246ª SEDUTA – 23/6/ 2015: Disposizioni C. Comunali, M5S voto favorevole;
    251ª SEDUTA – 7/7/ 2015: Norme recupero centri storici, M5S voto favorevole;
    251ª SEDUTA – 7/7/ 2015: Riforma Legge regionale Appalti, M5S voto favorevole;
    254ª SEDUTA – 9/7/ 2015: Modifiche Bilancio (Impugnativa), M5S astenuto/favorevole;
    262ª SEDUTA – 30/7/ 2015: Riforma Consorzi e Città metropolitane, M5S voto favorevole;
    267ª SEDUTA – 10/8/ 2015: Riforma risorse idriche, M5S voto favorevole;
    267ª SEDUTA – 10/8/ 2015: Patrimonio faunistico, M5S voto favorevole;
    267ª SEDUTA – 10/8/ 2015: Tassa automobilistica, M5S voto favorevole;
    267ª SEDUTA – 10/8/ 2015: Approvazione Rendiconto 2014, M5S contrario/ favorevole;
    274ª SEDUTA – 23/9/ 2015: Bacini di carenaggio, M5S voto favorevole;
    278ª SEDUTA – 29/9/ 2015: Istituzione Bio-banche, M5S voto favorevole;
    278ª SEDUTA – 29/9/ 2015: Razionalizzazione spesa incarichi, M5S voto favorevole;
    281ª SEDUTA – 7/10/ 2015: Accorpamento Piemonte a I.R.C.C.S, M5S voto favorevole;

  • COMUNICATO
    Vertenza Formazione Professionale
    Cisl Scuola, “questa riforma sbagliata nel metodo e nel merito”

    “E’ indispensabile e non più rinviabile un processo di ristrutturazione del settore della Formazione, ma non condividiamo il modus operandi della Commissione Lavoro dell’Ars , pertanto non abbiamo avallato e approvato questo testo di riforma nel metodo e nel merito. La Cisl come gli altri sindacati del settore non erano peraltro presenti alla parte della seduta di Commissione dello scorso 24 maggio che riguardava la discussione del testo a differenza di quanto scritto da una testata online”. Ad affermarlo sono Francesca Bellia segretario regionale Cisl Scuola Sicilia e Giovanni Migliore Responsabile Formazione intervenendo sulla vertenza della riforma della Formazione. “Non siamo d’accordo sul metodo perché i sindacati della Formazione non sono stati convocati e quello consumato lo scorso 24 maggio è stato proprio un blitz per fare passare una riforma senza alcun confronto, la politica doveva discutere con le parti sociali, che non sono nemmeno state convocate”. “Sul merito – aggiungono Bellia e Migliore – perché riteniamo sia più utile per una vera soluzione della vertenza la trattativa in corso con il Ministero del Lavoro sulla ristrutturazione del settore in un tavolo nazionale, più che andar dietro ai proclami della politica che non diventano mai fatti e che non risolvono, come finora accaduto, nessuno dei problemi che hanno lasciato senza speranza per un futuro ormai migliaia di lavoratori in Sicilia”.

    Palermo, 10 giugno 2016

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