I dati non sono ancora definitivi, ma il trend è chiaro: si afferma il Movimento 5 Stelle che registra un exploit ad Alcamo e va al ballottaggio in altri grossi centri come Favara e Porto Empedocle. Il PD arriva alquanto malconcio e, in casi come Capo d’Orlando dove vince il candidato di centrosinistra, non aveva neanche il simbolo sulla lista…
Le elezioni amministrative smuovono i siciliani che in tantissimi, ieri, si sono recati alle urne. Il dato dell’affluenza è del 65,25 per cento, tre punti percentuali superiore rispetto alla media nazionale. 29 i Comuni interessati da questa tornata elettorale, quindici quelli con più di diecimila abitanti (nessun capoluogo), i più grandi Alcamo, Vittoria e Caltagirone, per un totale di 406.059 elettori.
Gli scrutini non si sono ancora conclusi nella maggior parte dei centri coinvolti, ma in attesa dei dati ufficiali, pare che in Sicilia, come nel resto di Italia (ve ne parliamo qui), ad essere premiato sia stato, soprattutto, il Movimento 5 Stelle che registra un un vero exploit ad Alcamo, nel trapanese, con il 47,7% di Domenico Surdi. Andrà al ballottaggio con Sebastiano Dara (liste civiche) inchiodato al 17,4%. Sonora sconfitta per il PD che si ferma che con Vincenza Cusumano non arriva all’11%.
Successo dei 5 stelle anche a Porto Empedocle con Ida Carmina che supera il 37% e che se la vedrà con il PD fermo al 24,7%. Anche a Favara vita difficile per il partito di Renzi e di Angelino Alfano che si fermano intorno al 20% con Gabriella Bruccoleri e vengono superati ancora una volta dal M5S che ha schierato Anna Alba (23.4%).
Nell’agrigentino per il PD va meglio a Canicattì dove Ettore di Ventura raggiunge il 26% e dovrà vedersela o con Ivan Paci (NCD) o con l’ex sindaco Antonio Scrimali (risultato ancora non chiaro).
Ancora, nel catanese, i grillini si affermano bene. A Grammichele exploit di Pippo Purpura che dovrebbe essere confermato sindaco al primo turno.
A Caltagirone, invece, lo scrutinio va molto a rilento: al momento si prospetta un testa a testa tra il deputato regionale della Lista Musumeci, Gino Ioppolo e Francesco Pignataro del PD.
A Vittoria, nel ragusano, sarà ballottaggio tra Giovanni Moscato, appoggiato da una parte del centrodestra e Francesco Aiello, sostenuto da socialisti e Sicilia Futura.
Nell’unico comune in provincia di Palermo, Terrasini, sarà ballottaggio tra Giosuè Maniaci del PD (33,5%) e il candidato Antonio Giannettino del movimento Sarà bellissima che fa capo al presidente della Commissione regionale antimafia, Nello Musumeci.
Nel messinese, il comune più grande interessato da questa tornata è stato Capo d’Orlando dove ha vinto Franco Ingrillì (57%), appoggiato dal PD ma senza neanche il simbolo sulla sua lista.
Va da sé che dobbiamo aspettare i risultati finali e i risultati delle liste, ma ad occhio e croce avanti tutta per il Movimento 5 Stelle, mentre il PD, partito di governo a Roma e in Sicilia (con i suoi affiliati) arriva ai ballottaggi malconcio e in nessun grosso comune vince al primo turno col suo simbolo.
Sorpresi?
Qui sotto un ulteriore approfondimento:
Elezioni in Sicilia: la caduta di Nino Papania ad Alcamo, brilla la stella di Musumeci a Caltagirone
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