Libertà di stampa che non c’è: onorevole Fava, e noi?

4 maggio 2016

Bello sentire le parole di Claudio Fava che denuncia la mancanza di liberà di stampa e le minacce, di ogni genere che subiscono i giornalisti liberi. Ancora più bello – dicono gli amici di Terra e Liberazione- sarebbe ricevere la sua solidarietà dopo la telefonata Usa che ci ha portato a bloccare il numero di Aprile della nostra rivista…

Ieri si è celebrata- si fa per dire- la giornata mondiale della libertà di stampa, che non c’è. L’Italia, secondo Reporters sans frontières, si piazza al 77esimo posto. Peggio di noi, nell’Unione europea, c’è solo la Grecia. Meglio di noi, invece, spiccano molti Stati meno sviluppati di noi economicamente, come il Ghana (26°), il Burkina Faso (42°), Haiti (53°), la Serbia (59°), il Senegal (65°), la Tanzania (71°) o il Nicaragua (75°).

Insomma, c’è da piangere. Tanti convegni e tante parole, ieri. Tra queste quelle di Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Antimafia, coordinatore del Comitato che si occupa di mafia e informazione, nonché catanese. Lo specifichiamo perché proprio dalla sua città gli è arrivata una segnalazione alquanto allarmante. Da parte di Terra e Liberazione. Il caso, ve lo abbiamo raccontato qui, è quello della inquietante telefonata ricevuta, nel cuore della notte, dal fondatore del movimento, Mario Di Mauro, subito dopo avere annunciato  su Facebook una nuova inchiesta sul Muos. La telefonata arrivava un numero di telefono  che corrisponderebbe a strutture militari americane.

Risultato?  PER RAGIONI DI SICUREZZA PERSONALE DEI SUOI REDATTORI IL NUMERO DEL MENSILE SICILIANO “TERRAELIBERAZIONE” –CON DATA EDITORIALE “APRILE 2016”- INCENTRATO SUL TEMA: “Fulmini e Tempeste nelle Nebbie della Meteoguerra e della sua Geo-Ingegneria”. NON USCIRA’.

Ovviamente, a consigliare cautela sono state le autorità cui è stato denunciato il fatto. Dell’episodio, come detto, è stato informato anche Claudio Fava che però, tra un convegno e l’altro sulla libertà di stampa, pare essersi scordato dei suoi concittadini a cui è stata tolta la parola. Cosa che amareggia non poco Terra e Liberazione che racconta: 

“L’on. Fava, che conosciamo da 30 anni, è vicepresidente della Commissione Antimafia e coordinatore del Comitato che si occupa di mafia e informazione. E’ uno dei 6 deputati –di ogni schieramento- che sono stati direttamente informati di quanto accaduto alla nostra redazione  nella sua Catania: alle ore 3.34 del 29 Febbraio 2016. E’ stato informato con lettera riservata consegnata brevi manu da comuni e fidati amici. Non ci ha ancora degnati di Risposta. Punto”.

 

“L’Italia è il Paese dell’Europa in cui è più a rischio chi fa il giornalista – ha detto in una conferenza stampa alla Camera Claudio Fava (SI)- e non ci sono solo le minacce fisiche e verbali ma anche le querele temerarie, fatte o minacciate, oltre alla situazione di precarietà professionale, sempre più diffusa”.

“Noi di Terra e Liberazione sottoscriviamo e l’on. Fava ha tempo per rimediare, noi andiamo avanti lo stesso, sulle strade della Verità Siciliana nel Mondo del Secolo XXI.

 

“Ma – continua la nota di Terra e Liberazione- che noi poveri produttori di INFORMAZIONE INDIPENDENTE –non embedded- si debba essere perfino minacciati a casa nostra, di notte, da “Washington”, in questa ‘Sicilia peggio di Portorico’ non lo accettiamo. Cosi come ci inquieta l’OMERTA’ di chi una parola intelligente la dovrebbe dire, giacchè ne ha la possibilità e il talento”.

“TERRAELIBERAZIONE venne fondata ufficialmente il 5 GENNAIO 1985, dalla naturale evoluzione della sez. Peppino Impastato di Democrazia Proletaria (Ramacca CT: 1978-1984). Accadde a Catania, dentro una mobilitazione imponente che ci vide in prima fila: in Memoria di un grande giornalista e scrittore che dirigeva una rivista normale che provava a raccontare una SiciliAfrica colonizzata e anormale.

Quell’Uomo, caro Claudio, – continua la nota- Tu lo conosci meglio di tutti noi, perché cammina dentro di Te, ma ha insegnato tante cose anche ad altri. Noi siamo parte di questi Siciliani Altri. Ciao”.

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