La presa in giro agli ex ‘sportellisti’ e il gioco delle tre carte sulla Formazione professionale

21 aprile 2016

Due mesi fa questo blog ha anticipato che i lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali non sarebbero mai stati riassunti. Ma ci hanno preso per disfattisti. I fatti ci hanno dato ragione. Noi pensiamo che anche i 167 milioni della Formazione professionale (Avviso 3) potrebbero essere stati ‘smaterializzati’. Anche in questo caso potremmo essere in presenza di una sceneggiata per posticipare di almeno due anni i pagamenti dei corsi di Formazione 2016

   

Circa due mesi addietro, questo blog, quando in commissione Bilancio e Finanze dell’Ars è iniziata la melina sulla sorte dei dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali (che durante il Governo di Raffaele Lombardo, che li ha licenziati, erano mille e 700, e che ora sono diventati mille e 500), ha anticipato il finale della sceneggiata: e cioè che non se ne sarebbe fatto nulla, che la politica siciliana non avrebbe mai riassunto questo personale. 

La reazione, da parte di alcuni di questi lavoratori, è stata piccata. Ci hanno preso per disfattisti. Non siamo riusciti a rendere illustrare – probabilmente perché non siamo stati sufficientemente chiari – che quello che dicevamo non era una nostra opinione, ma una constatazione oggettiva.

A noi, già due mesi addietro, risultava che l’assessore-commissario inviato da Renzi in Sicilia, Alessandro Baccei, non avrebbe mai consentito alla politica siciliana (con riferimento ai partiti che appoggiano il Governo di Rosario Crocetta) di riassumere questo personale.

L’indiscrezione in nostro possesso era avvalorata dal fatto che i partiti di Governo della Sicilia – tutti, nessuno escluso – prendono ordini da Baccei. Se ieri è stata approvata la mozione che dovrebbe impegnare il Governo Crocetta a ridiscutere il ‘Patto scellerato’ che lo stesso presidente della Regione ha firmato con Renzi nel Giugno del 2014 (come potete leggere qui), è perché questa mozione verrà ignorata dallo stesso capo del Governo nazionale.

La nostra ‘colpa’, alla fine, è stata quella di aver scritto, già due mesi fa, come sarebbe finita ‘sta storia: per l’appunto, con un nulla di fatto. Perché agli ex sportellisti il Governo Crocetta e la commissione Bilancio e Finanze offrono solo l’iscrizione in un Albo che, al massimo, verrà riesumato in campagna elettorale con la promessa di improbabili assunzioni. Le solite vergogne della Sicilia.

Abbiamo anche cercato di fare capire che protestare con lo sciopero della fame contro chi ti vuole ‘affamare’ è di certo un gesto nobile, ma non risolutivo.

Insomma: se uno ti vuole levare il pane e tu gli dici: “Guarda che se lo fai io faccio lo sciopero della fame”, secondo voi chi vi vuole levare il pane quanto rimarrà ‘impressionato’?

I dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali, oltre ad essere stati presi in giro, hanno dovuto subire anche la beffa da parte del presidente della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars, Vincenzo Vinciullo. I fatti sono accaduti ieri all’Ars e li riassume, con efficacia, Adriana Vitale, la lavoratrice che in questi due mesi si è battuta, assieme ad altri suoi colleghi, per riavere il lavoro.

Sulla sua pagina facebook Adriana Vitale scrive:

“Il presidente della commissione bilancio Vinciullo, durante la presentazione della legge stralcio, ha dichiarato che la norma proposta dal Governo corrisponde al volere dei lavoratori. Mi piacerebbe sapere con chi ha parlato, perché ai lavoratori, che hanno portato avanti una protesta da oltre due mesi, questa proposta non piace per nulla”.

I lavoratori avevano presentato un’altra proposta. Che è stata ‘cassata’ e sostituita con la già citata presa in giro.

Che dire, allora? Che oggi mezza Regione siciliana, e forse più, è senza soldi. Non ci sono i soldi per le ex Province, non ci sono i soldi per i Comuni, non ci sono i soldi per le società regionali, non ci sono i soldi per gli enti regionali. Non ci sono i soldi per i Parchi e le Riserve naturali.

Di fatto, su un ‘buco’ finanziario di circa 2,9 miliardi di Euro provocato dal Governo Renzi – a tanto ammontava il ‘buco’ di Bilancio prima che l’Ars, a Febbraio scorso, iniziasse a discutere la manovra economica e finanziaria 2016 – lo stesso Governo Renzi ha restituito solo 900 milioni di Euro.

Nessuno lo scrive, ma dai conti economici 2015 della Regione – che già erano i sofferenza – sono state tagliate risorse per un miliardo e 400 milioni di Euro. Cosa, questa, che avrà effetti drammatici. In più si aggiunge il fatto che il Governo Renzi non ha ancora versato – e a nostro avviso non verserà – i 500-550 milioni di Euro che si era impegnato ad erogare alla Regione siciliana.

Questo fatto è ancora più grave del miliardo e 400 milioni di Euro di tagli: perché, in sede di approvazione della legge regionale di stabilità 2016 (Bilancio e Finanziaria oggi si chiamano così), i signori deputati dell’Ars che hanno approvato tale legge hanno iscritto tra le entrate da spendere 500-550 milioni di Euro di soldi che non ci sono.

A nostro avviso, quello che ha fatto il Parlamento siciliano non si può fare, perché non si possono finanziare spese di una Regione con entrate che non ci sono cambiandogli solo il nome: non più residui attivi, ma accantonamenti negativi.

Per quel poco che abbiamo capito leggendo il Decreto nazionale n. 118 del 2011 – che si applica proprio da quest’anno anche al Bilancio regionale – non c’è più la competenza, ma un semplice Bilancio di ‘cassa’: e in ‘cassa’ possono andare solo soldi che esistono, non soldi che non esistono! Di fatto, i deputati dell’Ars che hanno approvato la legge regionale di stabilità 2016 hanno aggirato in modo surrettizio il Decreto n. 118 del 2011.

Noi siamo certi che quando la Corte dei Conti metterà le mani in questa storia ci sarà da divertirsi!

Noi queste cose le avevamo chiare quando l’Ars ha approvato la manovra economica e finanziaria 2016, stralciando, tra le varie cose, anche la questione degli ex sportellisti.

Come può una Regione ridotta così pagare altri mille e 500 lavoratori?

Quando abbiamo letto che i lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali sarebbero stati pagati con i fondi del PON ci siamo chiesti se chi aveva elaborato tale proposta conosceva la natura dei PON. E ne abbiamo dedotto che non doveva conoscerla a fondo.

I PON – sigla che sta per Piani Operativi Nazionali – sono uno dei più grandi raggiri messi in piedi da Stato e Unione Europea contro gli interessi delle Regioni ad Obiettivo Convergenza italiane.

Le Regioni ad Obiettivo Convergenza, in Italia, sono Campania, Puglia, Calabra e Sicilia. Sono le Regioni del Sud Italia con un reddito pro capite inferiore alla media europea che ricevono in aiuto i cosiddetti Fondi strutturali dell’Unione Europea (FESR, FSE, PSR, e Fondi per la pesca). A un certo punto hanno deciso che una parte di questi fondi sarebbe stata spesa dal Governo nazionale. E così è.

Del PON si sa poco o nulla. Questi fondi li utilizza in modo discrezionale il Governo romano. Allo stato attuale non sappiamo nemmeno se vengono spesi solo nelle Regioni ad Obiettivo Convergenza del Sud.

(I grillini di Camera e Senato, ad esempio, potrebbero chiedere al Governo nazionale le ‘carte’ di questi PON: credeteci: ci sarebbe da divertirsi).

Gli ex sportellisti pensavano veramente che chi gestisce questi soldi ne avrebbe riservato una parte a loro?

Anche i nostri amici della Formazione professionale non hanno ancora capito che in Sicilia, ormai, è saltato tutto.

Sapete perché hanno rinviato l’avvio dei corsi di Formazione da Marzo-Giugno a Ottobre? (se ne volete sapere di più leggete qui).

A nostro modesto avviso l’hanno fatto per fare ‘cassa’. O, addirittura, perché i 167 milioni del Piano formativo 2016 (Avviso 3) chissà dove sono finiti. Quando abbiamo illustrato la nostra tesi – e cioè che la storia del ricorso al TAR contro l’Avviso 3 è stata tutta una sceneggiata per ritardare di un paio di anni i pagamenti del 2016 (che quindi – ammesso che a Ottobre inizino i corsi – verranno pagati nel 2018, guarda caso in concomitanza della campagna elettorale…) ci hanno preso per matti.

Di fatto, Renzi, Baccei e il PD hanno fatto fallire la Regione siciliana. Ma è difficile farlo credere a chi non lo vuole credere. Non c’è peggiore cieco di chi non vuol vedere.

P. S.

Intanto stamattina i grillini denunciano che è sparito il milione di Euro che avrebbe dovuto essere utilizzato per l’emergenza idrica di Messina (come potete leggere qui).

Chissà come mai non si trovano più ‘sti soldi…

 

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