Patrizia Monterosso e i ‘misteri’ dei fascicoli scomparsi

17 gennaio 2019

La notizia – che per certi versi è incredibile – la rende nota la parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci. Si parla di fascicoli scomparsi ai tempi del Governo regionale di Rosario Crocetta

La sensazione è che, sul ‘caso’ di Patrizia Monterosso, oggi direttrice della Fondazione Federico II (braccio operativo del Parlamento siciliano nelle attività culturali), già Segretario generale della presidenza della Regione siciliana, ne vedremo delle belle. Da cosa lo deduciamo? dal seguente comunicato stampa dei grillini dell’Assemblea regionale siciliana:

“Le risposte di Patrizia Monterrosso in commissione regionale Antimafia non ci hanno convinto, né quelle relative alla nomina di segretario generale di Palazzo d’Orleans, né tanto meno quella all’Irfis – dice il deputato regionale del MoVimento 5 Stelle, Antonio De Luca, componente della commissione Antimafia regionale -. Chiederò l’audizione della dirigente generale del Dipartimento della Funzione pubblica, Luciana Giammanco, all’epoca responsabile per la prevenzione della corruzione della Regione, alla quale avevamo denunciato presunte irregolarità sul conferimento dell’incarico di vicepresidente dell’Irfis alla Monterosso”.

“Per questo – prosegue De Luca – ho già predisposto una richiesta di accesso agli atti per acquisire la documentazione prodotta all’epoca dei fatti dalla stessa Monterosso”.

Aggiunge Roberta Schillaci, anche lei componente dell’Antimafia regionale ed esponente del M5S:

“Durante i lavori della commissione Antimafia, in questi mesi, non pochi, incluso il presidente della Regione Nello Musumeci, hanno incluso Patrizia Monterosso nel cosiddetto ‘cerchio magico’ di Crocetta insieme a Montante e Fiumefreddo. Mi ha colpito un passaggio delle dichiarazioni rese dall’ex numero uno della ‘macchina’ burocratica siciliana: la Monterosso ha riferito di alcuni episodi inquietanti avvenuti sotto la presidenza di Rosario Crocetta e legati alla scomparsa di alcuni fascicoli importanti dai suoi uffici, che l’hanno indotta a installare alcuni sistemi di videosorveglianza per ragioni di sicurezza. Su quest’ultimo aspetto le abbiamo chiesto di produrre ulteriori elementi”.

Va detto, a onor di verità, che, nella passata legislatura l’unico gruppo parlamentare che ha più volte sollevato il ‘caso’ dell’allora Segretario generale della presidenza della Regione siciliana è stato quello del Movimento 5 Stelle. I grillini, con in testa Giancarlo Cancelleri, hanno più volte chiesto le dimissioni dell’allora Segretario generale, difesa sempre dal PD e dal centrodestra.

Non è un caso se, dopo essere stata sostituita dall’attuale Governo regionale (oggi, alla guida della Segreteria generale di Palazzo d’Orleans c’è Maria Mattarella), Patrizia Monterosso è stata nominata direttrice della Fondazione Federico II dall’attuale presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.

I grillini, nella passata legislatura, hanno anche presentato una mozione nella quale si chiedeva la rimozione dell’allora Segretario generale: mozione che la presidenza dell’Ars aveva giudicato ammissibile.

Ma è stata la vecchia politica – centrodestra e centrosinistra – a bloccare la discussione della mozione all’Ars. Nella passata legislatura, infatti, la dottoressa Monterosso godeva di appoggi politici solidi.

Adesso arriva la dichiarazione della parlamentare grillina, Roberta Schillaci, che rileggiamo assieme:

“… la Monterosso ha riferito di alcuni episodi inquietanti avvenuti sotto la presidenza di Rosario Crocetta e legati alla scomparsa di alcuni fascicoli importanti dai suoi uffici, che l’hanno indotta a installare alcuni sistemi di videosorveglianza per ragioni di sicurezza. Su quest’ultimo aspetto le abbiamo chiesto di produrre ulteriori elementi”.

Si tratta di una rivelazione per certi versi incredibile, che arriva quando quasi tutta l’impalcatura di potere che ha gestito la Regione siciliana dal 2009 ad oggi è fuori gioco (ribadiamo: quasi tutta, perché se è vero che Rosario Crocetta è fuori gioco, Giuseppe Lumia idem, Antonello Montante è sotto processo, altri protagonisti di quella stagione sono ancora in piedi e, qualcuno, ricopre ancora ruoli chiave…).

Ma sono rivelazioni importanti, che danno la misura del clima politico – e degli interessi – di quegli anni, disastrosi per la Regione siciliana e per i siciliani, ma ‘proficui’ per chi governava.

Sul ruolo di Gabriella Giammanco, all’epoca dei fatti responsabile per la prevenzione della corruzione della Regione, I Nuovi Vespri hanno scritto più volte, come potete leggere negli articoli allegati.

 

Codacons: “Monterosso si dimetta. E Luciana Giammanco che fa?”

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