Olio d’oliva extra vergine: controlli a tappeto in tutta l’Italia e primi sequestri

23 novembre 2018

Al via nel nostro Paese i controlli sulla produzione e sulla commercializzazione dell’olio d’oliva. Sono iniziati un mese fa e, a Roma, i Carabinieri per la Tutela Agroalimentare hanno diffuso i primi dati. Già ‘sgamate’ 46 tonnellate di olio d’oliva extra vergine privo dei requisiti di sicurezza alimentare. E siamo solo all’inizio 

Tra il 15 ottobre e il 15 novembre sono stati effettuati controlli in 105 tra frantoi e aziende olearie italiane. Un lavoro effettuato dai reparti dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Torino, Roma, Parla, Salerno e Messina. Un’attività che rientra nella cosiddetta ‘Campagna di controllo olearia 2018’. Sono state riscontrate irregolarità in poco più del 40 per cento dei frantoi e delle aziende olivicole posti sotto osservazione.

Ne dà notizia, in un articolo, AGRIsette, newsletter settimanale di approfondimento del mensile Agrisicilia.

Con il supporto dei Carabinieri forestali (ricordiamo che nel resto d’Italia, grazie a una contestatissima legge nazionale voluta dal Governo Renzi, il Corpo Forestale è confluito nei Carabinieri) è stata controllata, come già accennato, l’attività di 105 aziende tra frantoi e aziende olearie.

Cos’è venuto fuori? Dopo le ispezioni, sono state dichiarate irregolari 46 aziende, alle quali sono state contestate violazioni amministrative e penali.

La notizia è che sono state sequestrate 46 tonnellate di olio d’oliva extra vergine privo dei requisiti di sicurezza alimentare. Il valore dell’olio sequestrato ammonta a circa 350 mila euro.

Per 28 tonnellate di olio d’oliva sequestrate la contestazione è di natura penale: infatti, come si legge su AGRIsette, “stava per essere venduto falsamente come extra vergine di oliva bio e in questo caso è scattata la denuncia per i titolari delle due aziende”.

Altre 18 tonnellate di olio d’oliva sono state sequestrate perché manca la cosiddetta ‘tracciabilità’: ovvero le informazioni sulla provenienza del prodotto: zona di coltivazione delle olive, tecniche di coltivazione e luogo dove sono state molite le stesse olive).

“Gli illeciti più gravi riscontrati – leggiamo sempre nell’articolo – sono la frode nel’esercizio del commercio, la mancata tracciabilità e l’assenza della documentazione prevista per la commercializzazione”.

Il Colonnello Luigi Cortellessa, comandante dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, nel corso della presentazione dei dati di questo primo mese di lavoro – presentazione effettuata a Roma – si è soffermato sull’importanza della tracciabilità dell’olio d’oliva, che è, ha precisato, “il punto dolente di questo comparto”.

Dichiarazione importante, perché, come abbiamo scritto più volte, quest’anno la produzione di olio d’oliva, in Italia, ha subito, a causa di avverse condizioni climatiche, una riduzione del 50-60%, con punte del 70%. E poiché – parallelamente – l’Unione Europea è ‘invasa’ da olio d’oliva tunisino (buona parte di questo olio d’oliva tunisino finisce in Italia, Sicilia in testa COME ABBIAMO RACCONTATO QUI) – i controlli sono più che mai necessari.

Questo perché c’è il dubbio che l’olio d’oliva tunisino venga commercializzato come “olio extra vergine di oliva italiano”. L’eventuale scorrettezza è proprio qui, perché visto che è l’Unione Europea a volere l’importazione di olio d’oliva tunisino, basterebbero metterlo sul mercato per quello che è: e cioè per olio d’oliva, olio d’oliva extra vergine e olio d’oliva extra vergine biologico tunisino.

Ma, stranamente, l’olio d’oliva tunisino, pur arrivando copioso in Italia, chissà perché è ‘introvabile’: difficile, se non impossibile, ,trovare una bottiglia di olio d’oliva con la scritta “tunisino”.

Il Colonnello Cortellessa ha anche detto che “le irregolarità sono equamente distribuite su tutto il territorio nazionale”, da Nord a Sud. L’ufficiale dei Carabinieri dice che, nel complesso, “il quadro è confortante”.

P.s.

Una semplice domanda: se quest’anno il prezzo di una bottiglia da un litro di olio d’oliva extra vergine costa, in media, 8-10 euro com’è possibile che nei centri commerciali sia in vendita bottiglie di olio extra vergine italiano da un litro a 4-5 euro (e talvolta ad un prezzo inferiore)? E’ un prodotto degli anni passati? O che cosa di altro?  

 

 

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