Palermo, hanno eliminato migliaia di alberi e si chiedono perché la città si allaga ad ogni pioggia/ MATTINALE 151

4 ottobre 2018

Di fatto, a Palermo, il ‘Sacco edilizio’ iniziato negli anni ’50 del secolo passato non si è mai fermato. La ‘cementificazione’ del territorio è andata avanti. Mondello, ridotta a una lastra impermeabile dall’esplosione incontrollata del cemento,  zona che ormai si allaga ad ogni pioggia, è il paradigma di una città senza urbanistica. Passante ferroviario, Tram e Anello ferroviario stanno completando l’opera…

A Palermo, ormai, ogni pioggia è una “bomba d’acqua”. Pur di nascondere la presenza, oggettiva, degli effetti di un nuovo, silenzioso ‘Sacco edilizio’ – diretta prosecuzione di quello degli anni ’50, ’60 e ’70 del secolo passato – si fa di tutto. Ed è anche logico: il primo ‘Sacco edilizio’ andò in scena all’ombra della mafia, l’attuale sotto l’egida dell’antimafia e della legalità fatta di parole, parole e ancora parole.

Stringendo al massimo, si può affermare che, sotto il profilo urbanistico, nel capoluogo della Sicilia, vezzi e vizi che hanno contrassegnato la ‘cementificazione’ della Conca d’oro e l’assalto ‘selvaggio’ del cemento facile al Liberty non sono mai venuti meno. Sono stati abilmente riveduti e adattati con maestria all’ipocrisia di questi anni. I risultati si vedono “ballando sotto la pioggia”…

La vicenda di Villa Miseno (VICENDA GIUDIZIARI CONCLUSASI CON UNA CONDANNA DI PRIMI GRADO, COME POTETE LEGGERE QUI) rappresenta il paradigma della ‘cementificazione’ di Mondello, ma anche di molte aree di Palermo. Cemento facile a norma di legge che solo una sentenza – non certo la politica! – ha individuato e sanzionato. Con i veri protagonisti, politici e burocrati, che sono ancora ai propri posti di comando, quasi increduli che qualcuno si sia permesso di mettere in discussione un metodo che va avanti dai primi anni ’90.

L’ipocrisia può fare tanto. Ma la natura, prima o poi, si prende la rivincita. Negli anni ’70 i ‘filosofi dell’idraulica’ – scienza che in Sicilia ha raggiunto vette cementizie inarrivabili – si inventavano la ‘cementificazione’ di fiumi e torrenti. Una follia per gestire appalti & miliardi allegramente. Per le città sarebbero arrivati i Parf: altra sarabanda di cemento & soldi.

Gli effetti? Piuttosto vistosi nel Messinese, dove le Fiumare sono diventate piste di cemento. Così il dissesto idrogeologico ignorato, la ‘cementificazione’ dei corsi d’acqua, più l’edilizia a ruota libera hanno predisposto la provincia di Messina ad alluvioni disastrose.

Su questa strada è Palermo dove il consumo del territorio non si è mai fermato, tra varianti urbanistiche, Prusst e adesso anche la ‘cementificazione’ provocata dai lavori di Passante ferroviario, Tram e Anello ferroviario.

Noi parliamo spesso di Mondello, Valdesi e Partanna Modello, perché in queste zone della città ormai gli allagamenti si verificano ad ogni pioggia. Per nascondere la verità si parla di “bombe d’acqua”. In realtà, di “bombe” non ce n’è proprio: sono semplici piogge.

Se a Mondello, a Valdesi e a Partanna Mondello dovesse arrivare dal cielo anche meno della metà dell’acqua che ha colpito il Messinese nel 2009…

D’accordo, l’area di Mondello era una palude bonificata nei primi del 900 che ha sempre dato problemi. Certo, da circa un secolo esiste il ‘Ferro di cavallo’, un canale di poco meno di 3 mila metri oggi bloccato da questioni ‘appaltizie’. Con molta probabilità, sboccando il ‘Ferro di cavallo’ la situazione potrebbe migliorare.

Ma il vero problema di Mondello – e di Palermo – è la ‘cementificazione’ del territorio. Rispetto a vent’anni fa – potete verificarlo sulla rete – la crescita del cemento, in questa parte della città, è stata impressionante. Davanti al confronto tra le foto scattate dall’alto 15-20 anni fa con le foto scattate dall’alto di oggi non c’è ipocrisia che tenga.

La ‘cementificazione’ – lo ribadiamo – è stata impressionante. Un’area che era già problematica (come già ricordato, la zona è una palude bonificata) è oggi quasi del tutto impermeabilizzata dal cemento. Con quali ‘norme urbanistiche’ lo si può leggere nelle motivazioni della sentenza sulla vicenda di via Miseno.

Il paradosso di Mondello e aree vicine è che, a fronte delle proteste degli abitanti, che adesso sono molto preoccupati dagli allagamenti continui provocati da piogge ordinarie, l’attuale amministrazione comunale risponde con il progetto del Tram, ovvero con un’altra colata di cemento!

Non è solo Mondello a presentare problemi. Sono tante, ormai troppe le aree di Palermo che si allagano. Il discorso è sempre lo stesso: ci sono problemi di caditoie abbandonate, di immondizia che ostruisce i tombini, di manutenzione pari a zero. Tutto vero.

Ma il vero problema è la ‘cementificazione’ della città che non si è mai arrestata. Negli ultimi anni, per fare posto al Tram, al Passante ferroviario e all’Anello ferroviario sono stati eliminati migliaia di alberi. Non sono stati risparmiati nemmeno gli alberi di Piazza Politeama.

La logica degli appalti ferroviari – che è la vera ‘cifra’ politica della ‘presunta’ sinistra di Palermo – non si ferma davanti a nulla.

Già grazie al ‘Sacco edilizio’ di epoca cianciminiana, la città di verde ne aveva poco. Negli ultimi anni, nel nome del cemento, altro verde è stato sistematicamente eliminato.

Aspettiamoci di tutto.

P.s.

E non dimentichiamoci di Pizzo Sella, la ‘ridente’ collina che sovrasta Mondello. Invece di piantare alberi sulle colline che sovrastano Mondello è andata in scena una bella speculazione edilizia… Così l’acqua piovana delle colline si catapulta su Mondello.

Mannaggia, ma perché si allaga Mondello? Chissà perché…

Foto tratta da ilsitodisicilia.it

QUI UN ARTICOLO DI QUALCHE ANNO FA SUL ‘FERRO DI CAVALLO’ DI MONDELLO 

 

 

 

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