A Palermo tante lottizzazioni abusive, ma il Comune fa finta di non vederle

28 luglio 2018

Leggendo le motivazioni della sentenza sulla speculazione edilizia di via Miseno, a Mondello – vicenda conclusasi con una sfilza di condanne in primo grado – vengono fuori non soltanto le responsabilità dei condannati, ma anche le responsabilità amministrative e politiche del Comune di Palermo e dei suoi amministratori. Non solo su tale vicenda, ma su tante altre speculazioni ancora oggi rimaste nell’ombra

Nel marzo di quest’anno, alla luce delle condanne dei protagonisti della speculazione edilizia di Mondello, in via Miseno, ci siamo chiesti e abbiamo chiesto: quante Pizzo Selle ci sono a Palermo? Forse la risposta è arrivata in queste ore con le motivazioni di una sentenza che nel capoluogo siciliano, ‘Capitale della speculazione edilizia’ da Vito Cianimino ai nostri giorni, ha fatto epoca: la sentenza che ha condannato una sfilza di personaggi (alcuni di primo piano, con riferimento agli uffici comunali di Palermo) per la già citata lottizzazione di via Miseno.

Come potete leggere negli articoli in calce, noi, prima e subito dopo la sentenza di condanna, abbiamo sottolineato un fatto a nostro avviso molto grave: e cioè che quanto avvenuto in via Miseno, a Mondello, non è un fatto isolato: al contrario, si tratta di un metodo – sanzionato nella sentenza perché fuori legge – che nel capoluogo della nostra Isola è molto diffuso, a partire da Mondello (ma non solo a Mondello).

Al Comune di Palermo – vista la gravità della sentenza, che peraltro coinvolge alcuni soggetti che occupano ruoli apicali nella stessa amministrazione comunale – hanno fatto finta e continuano a fare finta di non capire. Ma abbiamo la sensazione che questa volta il giocattolo si potrebbe essere rotto.

Cosa ce lo fa pensare? La lettura di alcuni passaggi delle motivazioni delle sentenza (che ancora non abbiamo letto integralmente: cosa che faremo, tornando su questa incredibile storia) tratta da Live Sicilia. Leggiamo, infatti di “acquiescenza deliberata” da parte del Comune di Palermo.

Com’è noto, il Tribunale di Palermo, nel condannare gli imputati protagonisti di questa lottizzazione, ha ordinato la confisca delle ville e ha inviato gli atti alla Procura della Repubblica di Palermo che dovrebbe indagare sulle “protratte omissioni dell’ufficio tecnico del Comune di Palermo e della Soprintendenza, con riguardo ai provvedimenti sanzionatori e ripristinatori del territorio omessi”.

Insomma, la storia non è finita. Perché, come già accennato, ci sono tantissimi altri casi uguali a quelli sanzionati a Mondello, in via Miseno.

“Non può non rilevarsi che se tutto ciò accadde – si legge nella motivazione scritta dal giudice Marina Pitruzzella, presidente della sezione del Tribunale di Palermo che ha emesso la sentenza – fu anche dovuto alle responsabili omissioni dei capi dell’amministrazione comunale, vale a dire dei sindaci, ma anche degli assessori all’urbanistica e dei dirigenti responsabili dell’ufficio tecnico”.

Più chiare di così le cose non si possono dire: ci sono responsabilità politiche e amministrative. E riguardano sindaci, assessori comunali e dirigenti dello stesso Comune.

Negli articoli che trovate allegati abbiamo raccontato questa storia. Andando per sintesi, sotto accusa, tra gli altri, sono finiti due dirigenti del Comune, gli architetti Giuseppe Monteleone e Mario Li Castri (che sono anche loro proprietari delle ville), il progettista Giuseppe Tagliareni, il costruttore Paride Tagliareni, il notaio Santo Di Gati, quattro dipendenti dell’Edilizia privata dello stesso Comune: la dirigtente Daniela Rimedio, la dirigente Lucietta Accordino, Fabio Seminerio, Giuseppe Orantelli e i proprietari delle villette.

La parte a nostro modesto avviso importante delle motivazioni di questa sentenza sta nel fatto che i giudici segnalano che a Palermo si sarebbe in presenza, come già accennato, di un metodo piuttosto diffuso di speculare sul territorio. Il metodo, in parole più semplici, sarebbe “sistematicamente applicato” in tante altre zone della città.

“Il processo – leggiamo sempre nelle motivazioni della sentenza riportate da Live Sicilia – ha portato alla luce che le specifiche vicende della lottizzazione della via Miseno avvennero nel contesto ben più ampio e di macroscopica gravità delle lottizzazioni abusive avallate col metodo del planivolumetrico. Al punto che, come hanno messo in risalto i difensori dagli imputati (ma a loro discarico) ben 40 lottizzazioni condotte con questo metodo illegale venivano nel 2015 inserite nel documento di presentazione del nuovo Prg di Palermo (intitolato “Palermo 2015- 2025 la città che vogliamo”!) sottoscritto anche dal sindaco (era ed è Leoluca Orlando, ndr) dall’allora assessore all’urbanistica e da tanti altri”.

Non c’è da stupirsi se nelle motivazioni si legge di un “allarme sociale in rapporto allo stravolgimento urbanistico dei luoghi”.

Perché il Comune di Palermo non è intervenuto? Forse gli amministratori comunali aspettavano la prescrizione? Su questo punto il giudice che ha scritto le motivazioni della sentenza è molto chiaro:

“Troppo spesso nella pratica quotidiana in modo distorto e forviante viene attribuito alla sentenza di prescrizione degli aspetti penali dell’abuso urbanistico ed ambientale un valore purgante dell’illecito tout court (laddove in realtà l’illecito amministrativo permane fin tanto che non vi sia un intervento ripristinatorio che ne elimini gli effetti), come se la prescrizione penale conferisse anzi all’abuso un crisma di raggiunta legalità ed intangibilità dell’illecito e come se valesse di conseguenza ad esentare le autorità amministrative preposte dai loro permanenti e pregnanti obblighi repressivi degli abusi e ripristinatori dell’integrità del territorio, assegnati dalla legge in funzione della tutela dei fondamentali valori costituzionali della sicurezza pubblica e privata, della salubrità e vivibilità dell’ambiente anche urbano”.

La Giustizia avrà la forza e la determinazione per sanzionare tutte le altre speculazioni effettuate a Palermo e fino ad oggi rimaste impunite?  

Da leggere:

Speculazione edilizia a Mondello: condanne durissime. E i tanti altri casi?

Lottizzazioni abusive/ Quante ‘Pizzo Selle’ ci sono a Palermo?

A Palermo trionfa il cemento abusivo sotto gli occhi ‘distratti’ di tante autorità

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti