Palermo, denuncia di Aldo Penna e Ugo Forello sul Parco ‘Libero Grassi’ ancora chiuso al pubblico

30 aprile 2018

La solita politica da quattro soldi si sta ‘vendendo’ come risolutivo il finanziamento di 20 mila euro, quando per aprire al pubblico il Parco intitolato a Libero Grassi di risorse ne servono molte di più. Un’attesa che dura dieci anni che la dice lunga sull’interesse di Regione siciliana e Comune di Palermo chiesta dai cittadini 

“Il budget di ventimila euro trovato nel Bilancio regionale per procedere all’analisi del rischio nel Parco ‘Libero Grassi’ viene presentato come risolutivo di problemi, quando in realtà si tratta di un semplice atto dovuto che si attende da un decennio”.

Lo dichiarano i portavoce del MoVimento 5 Stelle Aldo Penna, parlamentare nazionale alla Camera dei deputati e Ugo Forello, capogruppo dei grillini al Comune di Palermo.

Penna e Forello, da anni, si battono in prima persona per l’apertura del parco nella Costa Sud di Palermo che, grazie alla determinazione della famiglia Grassi e dei movimenti civici (dei quali i due esponenti grillini fanno parte) Libero Grassi, l’imprenditore ucciso da Cosa Nostra perché si rifiutava di pagare il ‘pizzo’, divenuto simbolo della lotta al sistema mafioso.

Il Parco intitolato a Libero Grassi, attende da dieci anni l’apertura. Fino ad oggi è stato ben 4 milioni di euro.  Opera che “nel frattempo – leggiamo nel comunicato – è stata saccheggiata e vandalizzata. Per cui, per ultimare i lavori, servono probabilmente non meno di ulteriori 2 milioni di euro”.

“Ravvisiamo una corresponsabilità di Comune e Regione, così come sta avvenendo nel settore dei rifiuti, che in questi anni non hanno vigilato e che poco o nulla hanno fatto per consegnare questo spazio alla città – dicono Penna e Forello – con l’aggravante che si tratta di un parco dedicato a Libero Grassi con delibera unanime del Consiglio comunale. E mentre qualcuno si gonfia il petto per questi 20 mila euro parlandone con toni trionfalistici, a noi sorge spontaneo un sorriso sarcastico perché vogliamo ricordare le numerose sollecitazioni da parte di Alice Grassi, la figlia di Libero”.

Qualche anno fa è stato celebrato un concorso riservato agli studenti delle scuole del quartiere, i cui partecipanti sono stati ricevuti dal Sindaco: il premio promesso erano alberi da piantare proprio nel Parco Libero Grassi.

“Ad oggi non c’è l’ombra di un albero, né si pensa ad un intervento in tempi brevi, nonostante quel Parco sia ideale campo di piantumazione di centinaia di specie arboree.

“Quei ragazzi meritano di poter ‘piantare’ il loro premio – concludono Penna e Forello -. Detto ciò, non vogliamo scoraggiarci e, piuttosto, attendiamo un ultimo doveroso atto d’impulso dal Comune di Palermo, oggi che la Regione ha finalmente raccolto i suoi cocci”.

Da leggere:

Palermo e la Sicilia ricordano Libero Grassi. Come? Con un Parco in suo nome bloccato dalla burocrazia

 

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