Verso le politiche/ A Messina miss Forza Italia non incanta la base. Germanà: “Voluta da Berlusconi”

1 febbraio 2018

Una nutrita schiera di esponenti del centrodestra pronta a disobbedire agli ordini pur di non votare le due candidate imposte dal Cavaliere e da Miccichè: Matilde Siracusano e Urania Papatheu. Una rogna per Forza Italia che si dice tranquilla in base a sondaggi più o meno credibili. Nella città dello Stretto mare mosso un po’ ovunque… Brilla l’assenza degli ex big D’Alia e Genovese

Qualcuno li definisce “birichini”. Altri ne parlano come di un abito da sartoria confezionato “su misura”. Certo è che, i sondaggi che danno Forza Italia in forte ascesa in Sicilia a scapito del M5s, verosimili o fantasiosi che siano, non tengono in conto il forte malcontento che la ‘questione candidature’ sta suscitando tra le truppe azzurre. Forse un po’ meno urlato di quello che sta scuotendo il Pd siciliano, ma altrettanto ‘pericoloso’ se è vero che, anche nel caso del partito di Berlusconi, rischia di tradursi in un disimpegno che aiuterà non poco i rivali.

Il malcontento si sta palesando in maniera particolare a Messina, dove una nutrita schiera di esponenti del centrodestra, sta valutando l’ipotesi di mettere “all’asta” il proprio pacchetto di voti pur di non regalarlo ai candidati imposti da Gianfranco Miccichè.

Nel mirino ci sono in realtà due candidate: Matilde Siracusano e Urania Papatheu. La prima- che il coordinatore siciliano dei berlusconiani ha piazzato nel collegio uninominale di Messina, capolista nel collegio di Palermo e terza nel proporzionale a Siracusa – è una bella ragazza di 33 anni nota per avere partecipato a Miss Italia nel 2005. Ex valletta di tv locali, da anni trapiantata a Roma, laureata in scienze politiche, come unica nota ‘politica’ sfoggia un ruolo di assistente parlamentare.

Ora, se è vero che per Forza Italia non è una novità considerare la bellezza una importante virtù politica (forse in ossequio all’innato carisma femminile e al vecchio adagio secondo cui tira più il sorriso di una donna che un carro di buoi) è anche vero che per chi da anni lavora sui territori questa scelta risulta del tutto indigesta.

Chi l’ha voluta candidare e, soprattutto, blindare? E’ lui o non è lui?Ma certo che è lui: Berlusconi persona. Cosi racconta Nino Germanà: “L’ha voluta direttamente il Presidente Berlusconi che in passato non ha sbagliato candidando Mariastella Gelmini o la Prestigiacomo entrata in parlamento a 24 anni e oggi capolista o Nunzia Di Girolamo. Perché avere pregiudizi”?

Certo è più facile non avere pregiudizi quando si parla da una posizione come la sua: al voto del 4 marzo è candidato nella circoscrizione plurinominale di Messina per la Camera dei Deputati dietro la capolista Stefania Prestigiacomo. Praticamente blindato, proprio come la bella ex aspirante miss.

Non è passata da Salsomaggiore, ma non piace lo stesso la candidatura di Urania Papatheu, sistemata all’uninominale Senato di Messina ed in Sicilia occidentale come capolista. Innanzitutto perchè non è messinese: “I cronisti – osserva tempostretto.it- la Papatheu la ricordano per le vicissitudini e le inchieste nel periodo in cui lei era stata nominata (sempre da Miccichè) commissaria dell’Ente Fiera. Le indagini portarono ad un processo (lei fu assolta per 9 capi d’imputazione su 12), ma non c’è altra traccia del suo peso politico”.

La domanda è, dunque, d’obbligo: queste due candidature si riveleranno un boomerang per Miccichè e Berlusconi? C’è chi giura di si: “Piuttosto che spendermi per loro inviterò i miei all’astensione” dice un sostenitore (o  forse ex ) di Forza Italia. In realtà lo scopriremo solo il 5 marzo.

Per il resto, nella città dello Stretto, il mare è mosso un po’ ovunque. Il PD-  in questa provincia come nel resto dell’isola – resta in subbuglio. Qui c’ è una paracadutata d’eccezione, ovvero Maria Elena Boschi: “Renzi,- leggiamo sempre sul giornale locale tempostretto.it-  sapendo che il Rettore Navarra è in grado di portare consensi, ha pensato bene di sistemare la sua pedina più preziosa nello Stretto, nonostante probabilmente neanche sappia quali siano i nostri sogni o progetti”.

Navarra, come saprete, è il rettore preso di mira da Rosario Crocetta.

Parlando di Messina non può mancare un riferimento a chi è rimasto fuori dai giochi. In primis, Gianpiero D’Alia con il suo fedele, Giovanni Ardizzone, ex presidente dell’Ars.  Entrambi hanno nuotato nella palude dell’inciucio con il Pd di Renzi, entrambi sono rimasti con il cerino acceso in mano.

Non si ricandida nemmeno Francantonio Genovese – oggi con Forza Italia – che non è riuscito a piazzare in lista nemmeno il cognato, Franco Rinaldi.

Queste assenze costituiscono una grande novità. La prima volta, dopo un ventennio, che i messinesi non si ritroveranno in lista questi personaggi o i loro fedelissimi.

Per finire il Movimento 5 Stelle che a Messina punta ‘sull’usato sicuro’: capolista per la Camera è Alessio Villarosa, deputato uscente noto per le sue battaglie a Roma contro gli accordi finanziari firmati dal governo Crocetta che hanno penalizzato la Sicilia.

Altro candidato nel collegio uninominale è Francesco D’Uva, anche lui deputato uscente.

Chi la spunterà? Bandierina azzurra come si augurano i sondaggi o sorprese anche da queste parti?

Non ci resta che aspettare il 4 marzo.

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