Sgarbi candida assessore Oscar Farinetti. Lo sa chi è? Lo sa cosa dice del grano siciliano?

18 settembre 2017

Lo scivolone di Vittorio Sgarbi, candidato alla presidenza della Regione, che come assessore propone Oscar Farinetti, il commerciante che afferma che il grano duro italiano non è di alta qualità, mentre, a suo avviso, il grano duro migliore sarebbe quello canadese. Già questa affermazione qualifica Sgarbi e la sua idea di politica per la Sicilia…  

Sapete chi candida tra i suoi possibili assessori Vittorio Sgarbi, candidato alla presidenza della Regione siciliana? Oscar Farinetti, il titolare di Eataly, ovvero di una serie di punti vendita di prodotti italiani. In pratica, un commerciante che pensa di essere un grande conoscitore dell’agricoltura ma che – per ciò che riguarda il Sud e la Sicilia – le ha sparate grosse, ma così grosse che più grosse proprio non si può (QUI L’ARTICOLO SUI CANDIDATI ASSESSORI DI SGARBI).

E’ semplicemente incredibile che uno come Sgarbi, che fa della cultura e della conoscenza uno dei suoi punti di forza – spesso andando sopra il rigo (“Capre, capre, capre…”, sono le sue celebri parole a chi commette strafalcioni) – si proponga di portare in Sicilia uno come Farinetti, che sarà magari bravo a fare a affari, ma che, in materia di agricoltura del Sud Italia – e segnatamente di grano duro – ha le idee molto, ma molto confuse.

Ecco a voi un ‘saggio’ della conoscenza di Farinetti del mondo del grano duro italiano e, segnatamente del Sud Italia:

“Il grano italiano? Non è di alta qualità. Il grano canadese, ad esempio, è qualitativamente superiore”.

Vi rendere conto di quale personaggio Sgarbi vuole portare in Sicilia?

E’ ormai universalmente noto che il grano duro canadese che arriva in Italia presenta contaminanti che non sono certo un toccasana per la nostra salute. Il grano duro canadese coltivato nelle aree fredde e umide – che è quello che i canadesi, bontà loro, esportano in Europa e, soprattutto, in Italia – non dovrebbe essere dato nemmeno ai porci (COME VI ABBIAMO RACCONTATO IN QUESTO ARTICOLO). Ma questo, forse, Farinetti e Sgarbi non lo sanno…

Ecco a voi un’altra ‘perla’ di saggezza del Farinetti-pensiero:

“Per fare una pasta di alta qualità e per ottenere una semola di alto livello servono caratteristiche di proteine, di glutine, di cenere nel grano duro che purtroppo in Italia è molto difficile ottenere. Una ragione è climatica: non siamo un Paese vocatissimo a fare il grano, ma siamo vocati a fare ortaggi e frutta di altissimo livello. E, in più, siamo piccoli, il nostro terreno coltivabile è una fesseria in confronto a quello di altri Paesi del mondo”.

Credeteci: è difficile concentrare in poche righe tanti errori dettati dalla presunzione e dalla non conoscenza delle cose.

L’Italia non sarebbe un Paese “vocatissimo a fare il grano”? Forse Farinetti non sa che la sola Sicilia è stata il “granaio dell’antica Roma”.

Farinetti non sa che il grano duro prodotto nel Sud Italia, sotto il profilo della qualità, è uno dei migliori del mondo.

Quindi dobbiamo pensare che Sgarbi, proponendo Farinetti, la pensa come l’attuale assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, che non solo ha ignorato i problemi del grano duro siciliano, che non sono di qualità, ma legati a speculazioni.

Ne dobbiamo dedurre, esimio critico d’arte Sgarbi (ma non sarebbe meglio, per lei, onde evitare certe brutte figure, dedicarsi a quella storia dell’arte che conosce e illustra così bene?), che se, come dice Farinetti, il grano duro canadese è “qualitativamente superiore” a quello del mezzogiorno d’Italia, sarà anche giusto pagare gli agricoltori siciliani per non fargli coltivare il grano duro!

Sì, egregi Sgarbi e Farinetti, se due più due fa ancora quattro, la ‘lungimirante’ opzione del Governo regionale di centrosinistra uscente di erogare i fondi europei agli agricoltori siciliani per non farGli coltivare il grano duro (e quindi per favorire l’arrivo, con le navi, del grano duro canadese) dovrebbe vedervi d’accordo… (QUI L’ARTICOLO SULLA ‘GENIALATA’ DELL’ATTUALE GOVERNO REGIONALE).

Ultima considerazione farinettiana sul grano duro italiano:

“Il nostro terreno coltivabile è una fesseria in confronto a quello di altri Paesi del mondo”.

Di certo, in termini di superficie, Farinetti ha ragione. Peccato che, negli ultimi anni, proprio per favorire l’arrivo in Italia del grano duro canadese (quello che contiene glifosato e micotossine DON), nel Sud Italia, sono stati abbandonati 600 mila ettari di seminativi dove si coltivava grano duro (QUI L’ARTICOLO).

E sono stati abbandonati – come già detto – grazie ai fondi europei erogati agli agricoltori del Meridione d’Italia per non coltivare il grano duro e anche a causa della speculazione ‘pilotata’ dal mercato di Chicago (il più importante mercato cerealicolo del mondo) che tiene i pressi del grano duro del Sud Italia basso.

Il tutto con la connivenza delle ‘autorità’ locali della Puglia e della Sicilia che, invece di difendere i produttori di grano duro di queste due Regioni, fanno gli interessi della grande industria della pasta.

Perché della grande industria della pasta? Perché la grande industria della pasta ha interesse a lavorare il grano duro canadese. Motivo: contiene molto glutine (che sarebbe la sostanza proteica): cosa che consente alle industrie di risparmiare un sacco di soldi nella lavorazione della stessa pasta.

E pazienza se l’accesso di glutine provoca danni all’organismo umano. Soprattutto se, al glutine, si aggiungono le Micotossine DON…

Ma queste cose Sgarbi le conosce? Non sarebbe il caso di informarsi un po’ prima di ‘imbarcare’ Farinetti?

Commenta Saverio De Bonis, presidente di GranoSalus, l’associazione che raccoglie consumatori e produttori di grano duro del Sud Italia:

“Oscar Farinetti è l’antitesi delle politiche agricole che servono al Sud Italia. Le sua prese di posizione sul grano duro e sulla pasta non hanno bisogno di alcun commento, perché si commentano da sé stesse. Insomma, la Regione agricola più importante del Sud Italia non può essere gestita da Farinetti”.

Da leggere:

Guerra del grano, Farinetti vs Di Pietro: “Quello italiano non è di alta qualità”. “Falso. Mi piange il cuore a sentire queste cose”

 

 

 

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