Regionali, un patto con la Confederazione per la Liberazione nazionale

22 luglio 2017

In vista della elezioni regionali siciliane che si svolgeranno il 5 novembre 2017 la CONFEDERAZIONE PER LA LIBERAZIONE NAZIONALE (CLN) ed il raggruppamento politico NOI SICILIANI CON BUSALACCHI – SICILIA LIBERA E SOVRANA, hanno siglato un accordo politico. Eccolo

In vista della elezioni regionali siciliane che si svolgeranno il 5 novembre 2017 la CONFEDERAZIONE PER LA LIBERAZIONE NAZIONALE (CLN) – di cui vi abbiamo parlato qui– ed il raggruppamento politico NOI SICILIANI CON BUSALACCHI – SICILIA LIBERA E SOVRANA- presentato nel corso della conferenza stampa di cui vi abbiamo parlato qui–  hanno siglato il seguente accordo politico:

(1) L’Italia è una nazione storica che ha tuttavia acquisito la sua forma moderna seguendo la via della conquista, manu militari, da parte dello Stato sabaudo.

(2) Alle profonde ferite causate dell’annessione si aggiunsero quelle dovute al modello statuale di centralismo autoritario imposto dalla monarchia. Alcune delle correnti patriottiche che proponevano una struttura federale e democratica dello Stato nascente vennero battute.

(3) A fare la spese di questa assimilazione forzata sono stati anzitutto i popoli del Mezzogiorno e, tra questi quello siciliano, i quali, malgrado una tenace resistenza, vennero soggiogati dall’alleanza d’interessi tra la borghesia settentrionale e le classi dominanti ascare del Sud.

(4) Il carattere colonialistico e predatorio dell’annessione fu una delle cause principali dell’impoverimento del Mezzogiorno e del successivo divario economico e sociale col resto del Paese ed al suo interno.

(5) Il fascismo, forte dell’appoggio delle classi e delle élite dominanti autoctone, e questa volta anche delle alte gerarchie cattoliche, accentuò la tradizionale politica di assolutismo centralistico e colonialistico a spese dei popoli e dei contadini del Mezzogiorno.

(6) Una svolta avverrà solo dopo la caduta del fascismo quando la Repubblica democratica nascente, con la promulgazione nel 1946 dello Statuto speciale, riconoscerà alla regione Sicilia la meritata autonomia. L’incorporazione di quello Statuto nella Carta Costituzionale fu un passo implicito verso una struttura statuale orientata al federalismo, passo che verrà confermato con la fondazione delle Regioni nel 1970.

(7) Tuttavia alle parole ed ai patti non seguirono i fatti. Le politiche centralistiche di spoliazione continuarono, anzi si accentuarono, lo Statuto venne disatteso —ancora una volta col beneplacito delle classi dominanti e delle élite siciliane, che rinsaldarono anzi il loro sodalizio d’affari con la grande borghesia settentrionale a spese del popolo siciliano.

(8) La consegna di decisive quote di sovranità politica da parte dell’Italia agli organismi tecnocratici dell’Unione europea —avviata con l’adozione dei neoliberisti Trattati di Maastricht e della moneta unica—, quindi le crudeli politiche austeritarie imposte dall’Unione a trazione tedesca, ha rappresentato per il tessuto sociale ed economico siciliano e del resto del Mezzogiorno il colpo finale e letale.

(9) Non solo la Sicilia ed il Mezzogiorno tuttavia, hanno subito un devastante processo di sfaldamento del tessuto sociale e di pauperizzazione generale. Questo è stato il destino di ampie zone d’Italia, comprese quelle ad alta industrializzazione. E’ in atto infatti, a causa dei meccanismi dell’Unione, quello che viene chiamato “processo di mezzogiornificazione” dell’Italia e di tutto il Sud europeo.

(10) I destini dei popoli e delle regioni italiane sono oggi legati a doppio filo. L’uscita dalla gabbia dell’euro e dell’Unione europea, l’abbandono delle politiche neoliberiste, la rottura con il finanzcapitalismo, sono necessari per evitare che l’Italia e la Sicilia precipitino un declino inesorabile.

(11) In questo concreto contesto la battaglia del popolo siciliano per la sua AUTODETERMINAZIONE va di pari passo con quella dell’Italia per riconquistare la sua piena sovranità nazionale. Comune è la lotta contro le oligarchie eurocratiche che puntano a sopprimere gli Stati nazionali per trasformarli in province vassalle governate da docili ascari collaborazionisti.

(12) La completa e immediata attuazione all’impianto originario dello Statuto speciale —con il ripristino di quelli istituti dello stesso che sono stati arbitrariamente aboliti e con l’attuazione di tutti i suoi istituti costituzionali— necessaria per la rinascita economica e sociale della Sicilia dev’essere concepita nella prospettiva di di fare dell’Italia una autentica e democratica Repubblica federativa.

(13) Fatta salva l’intangibilità della Prima parte della Carta Costituzionale, spetterà ad un’Assemblea Costituente, eletta a suffragio universale, non solo rimuovere le manomissioni antidemocratiche compiute nell’ultimo trentennio, MA MODIFICARE IN SENSO FEDERALE, regionalista e municipalista la seconda parte sull’ordinamento della Repubblica.

La Confederazione per la Liberazione Nazionale e Sicilia Libera e Sovrana s’impegnano d’ora innanzi a mantenere relazioni fraterne e di mutua collaborazione.

In questo ambito ed in vista delle imminenti elezioni regionali siciliane la Confederazione per la Liberazione Nazionale s’impegna a fornire ogni necessario contributo operativo a NOI SICILIANI CON BUSALACCHI – SICILIA LIBERA E SOVRANA.

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