Elezioni comunali a Palermo 3/ Dal caos dei verbali ai documenti ‘integrativi’? Presi da dove?

29 giugno 2017

Il caos delle elezioni comunali di Palermo si colora di ‘giallo’: sarebbe in arrivo una “documentazione integrativa”. E da dove arriverebbero questi documenti fino ad oggi non presenti? A raccontare questo ed altri particolari è Nadia Spallitta, esponente dei Verdi di Palermo e candidata a sindaco   

Torniamo a parlare delle elezioni comunali di Palermo. O meglio, dello spoglio delle schede. E torniamo a parlarne per sottolineare le incongruenze e le irregolarità. Fatti che, in parte, abbiamo già sottolineato in questo articolo e soprattutto in questo articolo. Una vicenda che si arricchisce di una novità che, se vera, desterebbe interrogativi: la consultazione, da parte dell’Ufficio centrale elettorale, di documenti aggiuntivi. E da dove arriverebbero?

Sulla vicenda torna Nadia Spallitta, avvocato, coordinatrice dei Verdi Palermo, che è stata candidata a sindaco alle recenti elezioni comunali. E che oggi segnala una serie di “violazioni di legge”:

“Sembrerebbe che la commissione elettorale stia convocando in questi giorni i presidenti di seggio per gli opportuni chiarimenti. Sembrerebbe, altresì, che i presidenti, a propria volta, utilizzino griglie di voti ed altri documenti non allegati ai verbali. Ritengo, se dovesse essere così, che le procedure di verifica potrebbero essere viziate. A mio avviso, infatti, la coerenza dei dati dovrebbe emergere esclusivamente dai verbali senza l’ausilio di documentazione integrativa, griglie di voti o altri documenti che non abbiano fatto parte, per legge, dei verbali e che non siano stati approvati dalle commissioni dei seggi in sede di chiusura degli scrutini”.

La vicenda di questa “documentazione integrativa” si aggiunge alle tante stranezze registrate nell’analisi dei verbali. fatto sui quali torna ancora Nadia Spallitta:

“Ritengo – dice in un comunicato – che ad oggi la mancata proclamazione del Consiglio comunale e dei Consigli di circoscrizione non solo sia inaccettabile, ma sia l’evidente dimostrazione della inadeguatezza del sistema elettorale per cui c’è un’assoluta incertezza sulla effettività dei voti espressi dai cittadini. Dall’analisi dei verbali della diverse sezioni emergono violazioni e criticità che rendono impossibile l’esatto conteggio dei voti: in molti verbali non è indicato il numero dei votanti; la maggior parte dei verbali è incompleta e non distingue i voti dati alle liste, i voti di preferenza, i voti di doppia preferenza di genere”.

Ancora:

“In molti verbali risultano assegnati alle liste e allo stesso sindaco più preferenze di quanti siano i votanti di quella sezione; in altri verbali risultano, al contrario, assegnati complessivamente, comprese le schede  non valide, meno voti rispetto al numero dei votanti; in tutte le sezioni, e a quasi tutte le liste sono assegnati sistematicamente meno voti rispetto a quelli che risultano dalla sommatoria delle preferenze per ciascuna lista, senza che tale differenza venga motivata”.

L’elenco impietoso delle irregolarità prosegue:

“In molti verbali – sottolinea Nadia Spallitta – risultano annullate centinaia di schede, ma quasi nessun verbale riporta le contestazioni dei rappresentanti di lista. Esistono verbali totalmente in bianco: ad esempio, la sezione numero 79, mentre di un’altra sezione alcuni verbali non si trovano. Quasi tutti i verbali contengono correzioni non siglate, né autenticate e, spesso, i numeri finali sono illeggibili. In molte sezioni esistono discrasie tra i voti assegnati al sindaco e i voti complessivi assegnati alle liste in assenza della compilazione dei paragrafi che tali divergenze dovevano giustificare”.

“In quasi tutti i verbali – prosegue l’esponente dei Verdi di Palermo – sono stati incollati dei fogli contenenti i voti per ciascuna lista in assenza di timbri e di sigle. Molti verbali delle Circoscrizioni sembrerebbero che siano incompleti o addirittura in bianco”.

E’ possibile, con questo caos nei verbali, individuare gli eletti? L’interrogativo è legittimo, perché la commissione che sta lavorando per la proclamazione dei candidati (e che ha già proclamato eletto sindaco Leoluca Orlando) sta lavorando sui verbali e non sulle schede.

“Dall’analisi dei verbali – dice sempre Nadia Spallita – della maggior parte delle sezioni elettorali è impossibile risalire al calcolo effettivo dei voti da assegnare alla carica di sindaco e, soprattutto, alle liste e quindi ai consiglieri, perché le evidenti differenze numeriche e le incongruenze dei conteggi finali non trovano spiegazione e giustificazione all’interno degli stessi verbali”.

“Dubito fortemente – conclude Nadia Spallitta – che in queste condizioni si possa pervenire ad una proclamazione che garantisca la certezza dei voti e la correttezza dei conteggi. Il problema è delicato perché riguarda un momento fondamentale del nostro sistema democratico quale quello dell’esercizio del diritto di voto la cui manifestazione deve essere assolutamente garantita dal momento che rappresenta la base stessa della nostra democrazia”.

P.S.

Invece di ricorrere a una “documentazione integrativa” non sarebbe il caso che la magistratura disponga il riconteggio delle schede? 

L’abbiamo scritto e lo ribadiamo: le schede delle elezioni comunali di Palermo vanno ricontrollare, una per una, da una commissione composta da magistrati, alla presenza di un rappresentante di ogni lista che è stata presente alla competizione elettorale.  

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