Nel silenzio generale il Governo Gentiloni ha approvato il CETA

29 maggio 2017

Il provvedimento passa adesso al Parlamento – Camera e Senato – che dovrà esaminare e ratificare questo folle accordo commerciale tra Unione Europea e Canada che rischia di distruggere la granicoltura del Mezzogiorno d’Italia. PD e Forza Italia sempre insieme per affossare i produttori di grano duro del Sud. Un altro motivo per non votare più questi due partiti  

Il Consiglio dei Ministri, presieduto ovviamente dal premier Paolo Gentiloni, nel silenzio generale, ha approvato il CETA, l’accordo commerciale tra Unione Europea e Canada. Il provvedimento passa adesso al Parlamento italiano, che dovrà approvarlo. Non ci dovrebbero essere problemi per il sì: parliamo, infatti, del Parlamenti di ‘nominati’, eletti con il Porcellum, eletti dalle segreterie dei partiti per obbedire: e obbediranno.

Del resto, i rappresentanti di Forza Italia e del PD al Parlamento europeo hanno già votato sì. E dovrebbero, a maggior ragione votare sì ora che si preparano ad andare insieme alle elezioni politiche contro i grillini (la stessa alleanza PD-Forza Italia, con molta probabilità si avrà alle elezioni regionali siciliani del prossimo novembre).

Ma torniamo al CETA. Si tratta di un accordo commerciale internazionale che creerà altri problemi al grano duro del Mezzogiorno d’Italia. Ricordiamo che in Canada si producono, grosso modo, due tipi di grano duro: uno buono (e questo se lo tengono i canadesi) e uno pieno di contaminanti (e questo viene esportato in Europa, soprattutto in Italia, come vi abbiamo raccontato qui).

Quali veleni contenga il grano duro canadese ve l’abbiamo invece raccontato qui. 

Il Canada tiene molto al CETA, perché non sa a chi ‘sbolognare’ il grano duro che produce e che viene fatto maturare artificialmente a colpi di glifosato (come vi abbiamo raccontato qui). Gli interessi del Canada si saldano con quelli della grande industria italiana della pasta, che fino ad oggi ha utilizzato a piene mani il grano duro canadese (anche se oggi, grazie all’informazione che circola sulla rete e grazie a GranoSalus, le scarpe, agli industriai della pasta, cominciano ad essere un po’ ‘strette’…).

In ogni caso, va detto che il Governo Gentiloni e il PD, con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del CETA hanno scoperto le carte. Insomma, il Partito Democratico non può sottrarsi alle pressioni delle multinazionali che hanno grandi interessi affinché il CETA venga approvato.

Perché le multinazionali sono favorevoli al CETA? Semplice: perché, in base a questo accordo commerciale, potranno andare a fare ‘business’ in Canada nel settore dei servizi.

Certo: in cambio i canadesi chiedono di potere esportare in Europa i propri prodotti, a cominciare dal grano duro da quella parte di grano duro che si produce nelle aree fredde e umide e che in Canada non si consuma: i canadesi, infatti, non sono fessi e sanno benissimo che il loro grano duro fatto maturare con il glifosato fa male alla salute: così lo ‘sballano’ all’Europa. E pazienza se a pagarne le conseguenze saranno i produttori di grano duro del Sud Italia!

Questa volta, però, ad essere fregati non saranno soltanto gli agricoltori del Mezzogiorno italiano, ma anche i produttori di prosciutto crudo, se è vero che i canadesi inonderanno l’Europa con i loro prosciutti semilavorati. In questo caso, però – trattandosi di produttori di prosciutto crudo del Centro Nord Italia e non della ‘colonia’ (il Sud, per il governo nazionale è solo una ‘colonia’ da sfruttare) – sarebbero in corso trattative per sostenere i produttori di prosciutto italiani.

Sempre per la cronaca, è bene ricordare che il CETA non consentirà deroghe. Insomma: gli interessi delle multinazionali verranno prima degli interessi degli Stati (come potete leggere qui).

Che cosa possono fare i produttori di grano duro del Sud per parere questa ennesima ‘botta’? E cosa possono fare gli abitanti delle regioni meridionali? Domani proveremo a rispondere a queste domande.

Intanto vi possiamo dire che questo blog seguirà i lavori del Parlamento nazionale quando il CETA verrà discusso e votato. E pubblicheremo i nomi dei parlamentari nazionali eletti del Sud Italia che voteranno a favore di questo provvedimento. Sarà l’occasione per indicare agli elettori meridionali sensibili a questi temi i nomi dei soggetti da non votare più.

 

Che fare per contrastare il CETA? Intanto cominciamo a non acquistare più la pasta industriale!

 

CETA: PD e Forza Italia si schierano con le multinazionali contro agricoltori e piccoli produttori

 

Le denunce di GranoSalus, il sistema CETA, le navi al veleno e la pasta al glifosato e alle micotossine ‘made in Italy’…

 

 

 

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