Ars, dal PD un invito a Forza Italia e Cantiere Popolare: facciamo la Finanziaria insieme sulle pelle di Crocetta…

4 aprile 2017

Il ‘progetto’ politico ipotizzato da Totò Cuffaro sul Corriere della Sera – un’alleanza tra PD e Forza Italia e gli ex democristiani – per cercare di mantenere il controllo della Regione non è caduto nel vuoto. Il vice presidente dell’Ars, Giuseppe Lupo, esponente del PD, rilancia: per approvare la manovra economica e finanziaria a Sala d’Ercole serve un patto con le opposizioni, perché la maggioranza non ce la fa… Si profila un inciucio di fine legislatura per anticipare l’inciucio elettorale

Dice Giuseppe Lupo, autorevole esponente del Partito Democratico siciliano:

“La maggioranza non ce la fa, serve un patto con le opposizioni”.

Lupo è anche vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Quando parla di maggioranza, si riferisce alla maggioranza di centrosinistra che regge le sorti del Governo siciliano di Rosario Crocetta.

Insomma, il 4 aprile, dopo tre mesi e quattro giorni di esercizio provvisorio, un esponente del PD ammette che il Governo non ha una maggioranza e che, per approvare la manovra economica e finanziaria 2017 ci vuole il concorso delle opposizioni.

Sulla carta, a Sala d’Ercole, il Governo Crocetta dovrebbe contare su oltre 50 deputati su 90. Ma, a quanto pare, a sette mesi dalla conclusione di una legislatura devastante, che ha scaraventato la Sicilia all’ultimo posto in tutte le classifiche economiche e sociali, i deputati della maggioranza di centrosinistra sono divisi.

Così il PD lancia l’invito all’opposizione: facciamo assieme la manovra economica e finanziaria 2017 (che oggi si chiama legge di Stabilità regionale che si articola sempre in Bilancio e Finanziaria e che, ancora oggi, per semplificare, viene chiamata “Finanziaria”).

Della serie: visto e considerato che una parte della maggioranza non ne vuole sapere di sostenere il Governo, vediamo quello che c’è e ce lo dividiamo. Anche – se è il caso – sulla pelle del presidente della regione, Crocetta, che ormai è incontrollabile, se è vero che ha fondato un proprio movimento – Riparte Sicilia – ed è pronto a ricandidarsi in barba allo stesso PD che non gli garantisce nemmeno uno straccio di seggio a Roma.

Lupo a quale opposizione lancia messaggi consociativi?

Non crediamo a Nello Musumeci e al suo piccolo gruppo. Quanto ai grillini, anche se nel passato hanno rovinosamente ‘trescato’ con Crocetta (la disgraziata legge sulla riforma delle Province prima fase, ma anche altro), non crediamo che in questa fase politica dovrebbero avere interesse a fare da stampella al Governo. Poi in politica tutto è possibile…

Con molta probabilità, Lupo pensa a quello che Totò Cuffaro ha teorizzato sul Corriere della Sera: una bella alleanza tra PD e Forza Italia, più gli ex democristiani del centrodestra (il Cantiere Popolare) e del centrosinistra (UDC e Sicilia Futura di Salvatore ‘Totò Cardinale da Mussomeli).

In fondo, Lupo, da buon democristiano, sta dicendo a Forza Italia: siccome alle elezioni regionali di novembre, che ci piaccia o no, saremo insieme – noi del PD con D’Alia e Cardinale e voi di Forza Italia e del Cantiere Popolare (anche perché i vari Gianfranco Miccichè, Saverio Romano e via continuando difficilmente convinceranno Nelle Musumeci a ritirarsi) – anticipiamo a Sala d’Ercole l’alleanza e ci approviamo una bella manovra, facendola ‘inghiottire’ anche a Crocetta e al senatore Giuseppe Lumia, che tanto nel PD sono fuori dall’area Renzi, male affastellati con Michele Emiliano che, con il 5 per cento, non ha dove andare.

Cinismo. Opportunismo. Realismo. Intanto siamo arrivati al 4 aprile e di concreto, in Aula, c’è poco o nulla. A parte la nuova rete ospedaliera, approvata oggi da Roma.

Ma questa benedetta nuova rete ospedaliera non è stata approvata dalla Commissione Salute-Sanità piena di errori (come potete leggere qui)? Proprio per questo non dovrebbe essere riesaminata e riapprovata dalla stessa Commissione del Parlamento siciliano? Il regolamento parlamentare, a Sala d’Ercole, vale ancora o, anche in questo caso, le istituzioni vanno ‘piegate’ agli interessi di bottega?

A parte la nuova rete ospedaliera, dicevamo, e la promessa di concorsi nella stessa sanità da gestire in campagna elettorale così come sta avvenendo per le assunzioni a umma umma nella Formazione professionale (il valzer del posti di lavoro=voti: che non è voto di scambio, ma scambio di voti…), di manovra economica e finanziaria, fino ad oggi, come già accennato, ce n’è ben poco.

Insomma, nei prossimi giorni all’Ars, ci sarà da divertirsi. Anche perché il patto di non belligeranza – come ha fatto notare lo stesso Crocetta – non c’è più. A quanto pare, i partiti di centrosinistra, che con ‘grande responsabilità’ stanno amministrando la Regione siciliana, avevano stretto un accordo: niente polemiche prima dell’approvazione della manovra economica e finanziaria 2017.

Ma Cardinale ha rotto il patto e ha detto che non vuole Crocetta candidato alla presidenza della Regione. Affermazione un po’ tautologica, priva di valore informativo, perché nel centrosinistra, a parte Lumia e gli ‘industriali’ sempre in piedi, nessuno vuole Crocetta ricandidato. E siccome Cardinale non è nato ieri, è chiaro che la sua è una dichiarazione concordata, alla quale ha fatto seguito l’invito consociativo di Lupo.

La parola passa, adesso, a Forza Italia e al Cantiere Popolare che, nel ‘supremo interesse della Sicilia’ dovrebbero (non gratuitamente, supponiamo) fare da stampella non al Governo Crocetta, ma a quella parte del PD che ormai considera Crocetta un peso morto da sopportare fino a novembre.

Bisognerà vedere come reagirà Crocetta e, soprattutto, come reagirà Lumia. Tutto questo mentre all’interno del PD è in corso una faida sui bandi del PSR presentati dall’assessore Antonello Cracolici. Che, in verità, distribuisce una minestra ‘impiattata’ dall’ex dirigente generale Rosaria ‘Rosa’ Barresi che, quando era Autorità di gestione, ha creato meccanismi che è difficile – se non impossibile in certi casi – smontare.

 

 

 

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