Il ‘giallo’ della nuova rete ospedaliera della Sicilia: ma cosa combinano all’Ars?

3 aprile 2017

Se quello che scrivono i grillini dovesse rispondere al vero ci troveremmo davanti a un fatto grave: una Commissione legislativa – la Commissione Sanità del Parlamento siciliano – che mette ai voti e approva un documento sbagliato! Un documento che riguarda la vita di 5 milioni di Siciliani, visto che si parla della nuova rete ospedaliera. Se ciò è vero la seguente domanda è inevitabile: ufficio dei presidenza della Commissione Sanità e funzionari e dirigenti della stessa Commissione dicono vero o scherzano? Le polemiche su Villa Sofia e Cervello a Palermo

Un comunicato del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle lascia di stucco: a quanto pare, la Commissione Sanità-Salute dell’Ars, nei giorni scorsi, avrebbe approvato il progetto di una nuova rete ospedaliera che non coincide con quello pubblicato dal sito della Regione siciliana! Possibile che sia successo una cosa del genere?

“Il giallo della tabella sbagliata va chiarito immediatamente. Per questo pretendiamo che il documento torni subito in commissione Salute all’Ars”, recita il comunicato dei grillini siciliani.

Ovvia la richiesta di fare “piena luce” su una vicenda che, se vera, sarebbe incredibile. Perché è successa una cosa del genere? Capirlo, dice il deputato 5 stelle, Francesco Cappello “sarebbe quantomeno doveroso”.

I grillini hanno chiesto all’assessore regionale alla Sanità-Salute, Baldo Gucciardi, di riportare il resto in Parlamento, supponiamo in Commissione Sanità.

“I danni del voto-lampo della scorsa settimana – dice il deputato – cominciano ad affiorare. Da subito abbiamo affermato a gran voce che votare in giornata un documento di questa importanza e complessità era un errore madornale, non ci voleva molto a capirlo. Ma evidentemente si è preferito portare avanti questo vergognoso gioco delle tre carte tra Governo e Parlamento, tra assessore alla Salute e componenti della Commissione. E ora ci troviamo di fronte a errori e refusi dal significato non tanto velato di una malafede istituzionale e di Governo”.

“Il metodo dell’emergenza – continua Cappello – ha fatto cadere nel sacco persino i componenti della maggioranza, che a scatola chiusa hanno votato un documento sbagliato, perdendosi tra un documento ricevuto via mail, appena il giorno prima della convocazione, ed uno consegnato a mano in commissione, uno di matrice assessoriale ed uno di matrice ministeriale. Quale quello giusto? Cosa votare? Come verificare in meno di 11 ore migliaia di numeri, reparti, posti letto, unita semplici e complesse? Noi non ci siamo prestati a questo sporco gioco e abbiamo abbandonato la Commissione, ma il giochetto è stato portato avanti facendo arrivare a tarda sera una stampella che tenesse in piedi il numero legale”.

“Tutta la rete della reumatologia – afferma il deputato grillino – è stata cancellata del tutto ed integralmente. Dicono sia un errore o un refuso del Governo. Intanto non ci sono più posti letto ed i pazienti non sapranno, se il documento non viene corretto, come e dove curarsi. Con tutti gli errori ed i refusi di Governo da correggere, il testo sarà ancora diverso da quello votato dalla Commissione”.

Critica anche Vanessa Ferreri, altra parlamentare grillina dell’Ars:

“Il testo votato in commissione – dice – di fatto smantella oculistica, neurologia e chirurgia vascolare, tre reparti di eccellenza dell’ospedale ‘Guzzardi’ di Vittoria, che però viene qualificato come Spoke. Un errore grossolano, già indicato come mero refuso dal presidente Digiacomo (Pippo Digiacomo, esponente del PD, presidente della Commissione Sanità dell’Ars ndr), che suscita non poche perplessità sulla superficialità e sulla qualità di questo documento, che deve necessariamente tornare in Commissione per un esame più approfondito. Solo quando gli errori saranno corretti scopriremo se questi erano veramente tali, oppure meri tentativi, mascherati da refusi, di mantenere promesse elettorali insostenibili”.

Che ci potessero essere errori lo aveva detto anche l’assessore Gucciardi dopo l’approvazione della nuova rete ospedaliera da parte della Commissione Sanità di Sala d’Ercole:

“Nella nostra regione mancano ancora reti importanti – sottolineava Gucciardi dopo il voto positivo della Commissione – come quella oncologica, della neuroriabilitazione e della riabilitazione, la rete tempo-dipendente e quella delle emorragie gastrointestinali. La nostra rete si trasforma e si potenzia, soprattutto nei settori oncologici, di chirurgia vascolare e delle malattie infettive. Tutti gli ospedali saranno potenziati e nessun ospedale, ripeto nessuno, chiuderà. Resteranno tutti gli ospedali per ‘acuti’. Se ci sono aree di scontento nei vari territori, derivano da qualche refuso che può essere contenuto in queste schede complesse e che ovviamente sarà corretto”.

In effetti qualche errore si comincia a correggere. Scrive sulla propria pagina facebook un altro parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Stefano Zito:

“La postazione del 118 di Sortino non verrà declassata. Il chiarimento è arrivato direttamente dal DG dell’assessorato, ma non va abbassata la guardia visto che rispetto la popolazione la provincia di Siracusa ha solo 7 ambulanze medicalizzate (in proporzione un numero inferiore rispetto ad altre realtà)”.

Una mezza baraonda è scoppiata anche a Palermo, dove un gruppo di medici dell’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, dopo un’assemblea, ha inviato un documento al sottosegretario alla Salute, il siciliano Davide Faraone.

Nella nuova rete ospedaliera della Sicilia l’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello viene declassata: da struttura di II Livello di riferimento regionale per l’Emergenza-Urgenza passa a struttura di I Livello. Cosa, questa, che secondo alcuni medici di questi due ospedali potrebbe provocare la perdita di Unità Ospedaliere Complesse (UOC) e di funzioni. In particolare, si parla della possibile perdita della Neurochirurgia di Villa Sofia e dell’Emodinamica cardiologica.

Tesi che vengono smentite dal segretario della CGIL medici della Sicilia, Renato Costa, che invece difende la nuova rete ospedaliera della Sicilia (come potete leggere qui).

P.S.

Se questa storia è vera, beh, qualche domanda è d’obbligo: paghiamo – noi cittadini – fior di quattrini i deputati dell’Ars e dirigenti e funzionari del Parlamento siciliano per fare arrivare in Commissione un documento sbagliato? Dicono vero o scherzano? I deputati avranno fatto fretta agli uffici dell’Ars perché a Roma, a propria volta, chiedevano di fare in fretta? Questo non giustifica simili errori, là dove, ovviamente, venissero accertati.  

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