Lo scandalo del canile municipale di Palermo: cosa si nasconde dietro le adozioni?

26 marzo 2017

Quello che sta succedendo in uno dei due canili municipali (o quasi) di Palermo è incredibile. Ieri sera siamo stati lì e ce ne hanno raccontate di cotte e di crude. Tanto per cominciare, non è vero che a Palermo non ci sono associazioni e cittadini privati disposti ad adottare questi animali. C’è addirittura una PEC che smentisce una dichiarazione rilasciata da un dirigente comunale!

Vergogna. Non c’è un’altra parola per descrivere quello che sta succedendo nel canile municipale – o presunto tale – di Palermo. Vergogna al cubo!

Nell’articolo che abbiamo pubblicato ieri mattina (che potete leggere qui) vi abbiamo anticipato un aggiornamento che abbiamo pubblicato ieri sera.

Ieri pomeriggio ci siamo catapultati nel canile di corso dei Mille. Siamo stati per quasi due ore con i volontari che, da giorni, presidiano questo luogo per evitare che i cani – i primi 25 cani di questo canile, che ne ospita più di 100 (a noi hanno detto 111) – vengano spediti chissà dove. E ne abbiamo sentite di cotte e di crude. Il Comune di Palermo, in questa storia, ne esce a pezzi. E ne esce male anche una popolare trasmissione televisiva nazionale.

Per ora diamo solo qualche notizia sommaria. Domani mattina invece ‘apriremo i rubinetti’.

In primo luogo, una premessa: Palermo, nonostante la presenza di tanti speculatori che fanno picciuli sfruttando i cani, si conferma una città civile, perché oltre 50 persone che, da giorni, si danno il cambio 24 ore su 24 per tutelare i cani è un bellissimo segno di civiltà e di amore verso gli animali.

Complimenti di cuore agli uomini e alle donne che abbiamo conosciuto stasera. La loro presenza, la loro abnegazione, la passione e l’affetto che dimostrano verso gli animali che non si possono difendere ci dice che, a Palermo, ci sono tante persone belle, di certo molto migliori di un’Amministrazione comunale che, anche su questo fronte, lascia molto, ma molto a desiderare.

Ora qualche notizia.

Ieri mattina abbiamo parlato dei NAS, che si sono presentati in questo canile. Ieri pomeriggio ai NAS si sono aggiunti i militari del Corpo Forestale. La magistratura di Palermo ha deciso di vederci chiaro nella gestione – in verità non molto ‘brillante’ – dei cani randagi di Palermo? Non lo sappiamo. La nostra è solo una supposizione. Anche se la cosa non ci meraviglierebbe.

Ora una notizia che possiamo dare subito. Qualche giorno fa abbiamo scritto – perché così ci avevano detto – che i palermitani non sarebbero disposti ad adottare i cani. A noi questa storia non ci aveva convito. E infatti stasera abbiamo avuto la prova che non è così.

Ci sono associazioni che si occupano della cura degli animali che hanno chiesto al Comune di Palermo di voler adottare gli animali. E di adottarli anche gratuitamente.

Non è una cosa da nulla. Il Comune di Palermo ha pronti 480 Euro per ogni cane che, così si sussurra, dovrebbero finire nei ‘forzieri’ di un’associazione non palermitana (sembra del Ragusano).

Fatti quattro conti, trattandosi di oltre 100 cani, al Comune quest’operazione costerebbe 50 mila Euro circa.

I rappresentanti delle associazioni cittadine stasera ci hanno detto che loro sono disposti a prendersi i cani, ma senza prendere soldi:

“L’abbiamo già detto a chiare lettere al Comune di Palermo sei mesi fa”, ci dice Dario Galvano, dell’ADA, un’associazione che, da anni, si occupa a tempo pieno dei cani abbandonati. Aggiunge lo stesso Galvano: “Abbiamo detto agli amministratori comunali che noi siamo fermamente contrari alla mercificazione degli animali”.

Sul quotidiano on line, LiveSicilia, leggiamo la seguente dichiarazione del dottor Gabriele Marchese, dirigente responsabile di questo settore del Comune di Palermo:

“Siamo contenti di questa disponibilità – afferma in merito il dirigente Gabriele Marchese – ma poiché fino a stamattina nessuna comunicazione formale era giunta in tal senso, per altro a fronte di un avviso pubblico che è online da ormai due mesi, una semplice disponibilità verbale non può interrompere un procedimento amministrativo in corso. Saremo ben lieti di affidare alle vere associazioni animaliste che oggi offrono la propria disponibilità i cani che dovessero essere adottabili già a partire dai prossimi giorni”.

Le parole di Marchese non trovano d’accordo Galvano, che precisa:

“Abbiamo inviato le nostre proposte con una PEC, quindi la comunicazione formale c’è”.

Quello che potrebbe succedere tra stanotte e domani mattina potrebbe essere veramente sgradevole: nonostante la disponibilità dei rappresentanti delle associazioni cittadine disposte a sedersi attorno a un tavolo con i rappresentanti del Comune di Palermo, per scongiurare il trasferimento dei primi 25 cani, gli animali potrebbero essere trasferiti lo stesso: trasferiti non si sa dove, con un costo a carico dell’Amministrazione comunale (cioè degli ignari cittadini), mentre non solo questi soldi potrebbero essere risparmiati, ma si risparmierebbe agli animali – e questa è la cosa più importante – una grande sofferenza.

Stasera grande veglia dei volontari per scongiurare il trasferimento degli animali. Insieme con gli animalisti ci sono il parlamentare regionale, Vincenzo Figuccia, il consigliere comunale, Filippo Occhipinti, e Marcello Robotti, candidato al Consiglio comunale di Palermo in una delle liste del candidato sindaco, Fabrizio Ferrandelli. 

Ci dice Vincenzo Figuccia:

“Ho chiamato il Prefetto di Palermo. Gli ho raccontato quello che sta succedendo. Era stupito. Mi ha detto: ‘Onorevole, stamattina ho parlato con il sindaco della città, Leoluca Orlando, e mi ha detto che è tutto risolto’. Ma come si può affermare una cosa del genere, quando ci sono tante persone, qui presenti, che contestano gli atti adottati dall’Amministrazione comunale?”.

Domani mattina alle 6 saremo lì. Domani altri articoli di approfondimento e altri aggiornamenti.

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