Sicilia ultima nella spesa sanitaria per colpa dello Stato: i Siciliani devono votare ancora PD e Lega?

13 marzo 2017

La domanda è legittima. Il PD – che governa a Roma e in Sicilia – ha portato la Regione siciliana in fondo alla classifica delle Regioni italiane in materia di spesa sanitaria. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, scambiando la povertà della Sicilia per un eccesso di esenzioni dai ticket sanitari, ci vuole, addirittura, ‘commissariare’ (senza nemmeno sapere che Renzi ha già commissariato la Regione siciliana con Baccei). E poi il ‘cattivo’ è il sindaco di Napoli De Magistris che, alla fine, difende i napoletani?

Se ancora ci sono meridionali – e soprattutto siciliani – intenzionati a votare per la Lega di Salvini, ebbene, le dichiarazioni del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dovrebbero definitivamente dissuaderli. La superficialità e la non conoscenza dei fatti esplicitata da Zaia quando parla della sanità siciliana è semplicemente incredibile.

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, in queste ore viene attaccato perché ha difeso i napoletani dalle provocazioni di Salvini. Ma nessuno, sempre in queste ore, fa presente a Zaia di aver preso l’ennesima cantonata sulla Sicilia!

Tutto nasce da un articolo del quotidiano La Repubblica che pubblica e commenta i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Da dove viene fuori la differenza tra Nord e Sud rispetto al pagamento dei ticket sanitari. Nell’articolo si fa il raffronto tra Veneto e Sicilia: i veneti pagano, in media, 36,2 Euro di ticket sanitari, mentre i siciliani pagano 8,2 Euro.

Senza chiedersi il perché avvenga un fatto del genere, senza informarsi meglio, per capire come, in effetti, stanno le cose, Zaia si è subito ‘mollato’ contro i meridionali, chiedendo il commissariamento della sanità del Sud Italia.

Nell’articolo de La Repubblica si parla di un eccesso di false esenzioni al Sud, ma anche di una crisi economica. Non abbiamo dati sulle false esenzioni: ma abbiamo la sensazione che, in Sicilia, i bassi introiti dei ticket sanitari, più che frutto delle false esenzioni, siano la conseguenza di una povertà dilagante (per non parlare del fatto che il grande numero di esenti dai ticket è dovuto proprio alla povertà!).

La nostra sensazione è stata suffragata da un post pubblicato sulla propria pagina facebook dal professore Massimo Costa, economista, docente universitario e leader di Siciliani Liberi, dopo le dichiarazioni a ruota libera di Zaia.

Costa, ‘numeri’ alla mano, dimostra che la spesa sanitaria in Sicilia è l’ultima in Italia (come potete leggere qui).

“Se in Sicilia si paga poco ticket è perché siamo la Regione più povera d’Italia! – scrive il professore Costa -. Si ricordano che ci deve essere ‘uguaglianza tra le Regioni’ solo per pagare il ticket? Per tutto il resto – dove, come e quando – chi nasce in Sicilia è ‘uguale’ a chi nasce in Veneto? Non solo Crocetta regala le nostre risorse all’Italia, quelle con cui, se fossimo indipendenti, staremmo benissimo, ma pure ci devono ‘urinare’ in testa ogni giorno? Ma, amici Siciliani, com’è che riuscite a sopportare tutto questo senza un minimo di conato di ribellione?”. 

La Sicilia, grazie anche al Governo regionale di Rosario Crocetta e ai partiti di centrosinistra che l’appoggiano – PD in testa – vive oggi una gravissima crisi economica. E la situazione rischia di peggiorare. E rischia di peggiorare perché lo Stato sta provando a scippare alla nostra Regione anche la gestione delle forniture nella sanità siciliana: 6 miliardi di Euro di forniture sanitarie che, invece di far lavorare le imprese siciliane, farebbero lavorare le imprese del Centro Nord Italia: tutto a cura del Partito Democratico che governa a Roma e del PD siciliano che non si oppone – almeno fino ad ora – a questo ennesimo scippo.

Attenzione: che la Sicilia rischi di impoverirsi ulteriormente non lo diciamo noi: lo dice lo stesso presidente della Regione, Crocetta – che fino a prova contraria è un esponente del PD siciliano – in un’intervista al Giornale di Sicilia. Ecco le parole di Crocetta, testuali:

“Con sei miliardi di appalti centralizzati la Sicilia perderà il 7,5% di Pil, cioè il 2,5% all’anno per i prossimi tre anni. Un danno incalcolabile per le imprese e per i disoccupati”.

Come potete leggere, l’ammette lo stesso presidente della Regione: Roma – con l’avallo del PD siciliano e degli altri partiti di centrosinistra – dopo averci già massacrato ‘saccheggiando’ tutto ciò che era ‘saccheggiabile’ dal Bilancio regionale, vuole arraffare pure le forniture sanitarie per darle ai gruppi imprenditoriali del Nord.

Di fatto, chi oggi in Sicilia sostiene il PD e la Lega di Salvini, sostiene, rispettivamente, un partito (il PD) che lavora sistematicamente per impoverire – come ammette Crocetta – la Sicilia; e una forza politica (la Lega di Salvini) che denigra i Siciliani, scambiando la povertà della nostra Isola per un eccesso di false esenzioni dei ticket sanitari!

Ma c’è di più – e questo riguarda il Governo Crocetta e, ancora una volta, il PD siciliano -: lo Stato, dal 2009 ad oggi, ha rubato alla Sicilia quasi 600 milioni di Euro all’anno di fondi sanitari, come potete leggere qui di seguito:

Sanità: dal 2009 ad oggi lo Stato ha rubato alla Regione siciliana 5,4 miliardi di Euro. E Crocetta? Zitto…

Nell’ottobre dello scorso anno il ‘furto con destrezza’ dello Stato ammontava a 5,4 miliardi di Euro; se ci mettiamo i 600 milioni di quest’anno arriviamo a 6 miliardi di Euro.

Attenzione: non ci inventiamo nulla. E’ tutto scritto nella legge Finanziaria nazionale del 2007: la Regione siciliana avrebbe dovuto incassare circa 600 milioni all’anno di accise petrolifere. Ma a Roma ‘cavillano’. E non c’è stata una forza politica che ha posto il problema.

P.S.

Abbiamo cercato – senza fortuna – il parlamentare nazionale eletto in Sicilia, Alessandro Pagano, che oggi rappresenta la Lega Nord In Sicilia. Per commentare con lui le parole di Zaia e la questione sanità (che Pagano conosce benissimo, sia perché è stato assessore regionale alla Sanità, sia perché è un parlamentare che conosce molto bene il Bilancio della Regione e il Bilancio dello Stato). 

Chissà, magari ci leggerà e gli verrà la voglia di parlare. 

 

 

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