E’ ufficiale: vogliono trasformare Terrasini nella più grande discarica della Sicilia

7 marzo 2017

E’ la stessa operazione che hanno tentato di realizzare quattro anni fa, quando è stata bloccata da una rivolta popolare. Quattro anni fa la discarica è stata presentata come “Centro di trasferenza”. Ora lo chiamano “Centro di compostaggio”. In realtà, se realizzato, dovrebbe raccogliere la munnizza di mezzo Sicilia o forse più. Come trasformare, nel nome degli affari, un paese a vocazione turistica – Terrasini – i una sorta di Bellolampo a mare. Ecco il ‘modello Sicilia’ del Governo Crocetta-PD… Grillini dell’Ars ‘distratti’… 

L’appuntamento è per dopodomani – giovedì 9 marzo – a Palermo, nella sede del dipartimento Acqua e rifiuti della Regione siciliana. Parliamo dell’assessorato retto da Vania Contraffatto, la magistrata voluta nella Giunta regionale di Rosario Crocetta dal sottosegretario del PD, Davide Faraone, ‘capo’ dei renziani siciliani. E, in effetti, politicamente parlando, la storia che vi raccontiamo ha tanto, ma tanto di renziano. E’la storia di una discarica che dovrebbe essere realizzata a Terrasini, noto centro turistico della provincia di Palermo, che dovrebbe diventare la ‘Capitale’ dell’immondizia di tutta la Sicilia occidentale e, forse, oltre. Eè questo l’argomento che, domani, sarà al centro della riunione convocata nell’assessorato – renziano – retto da Vania Contraffatto.

Quello che sta succedendo a Terrasini è incredibile. Può una cittadina nata per puntare sul turismo trasformarsi in un luogo che ospiterà quella che diventerebbe, di fatto, una delle più grandi discariche della Sicilia? Chi ha un po’ di memoria ricorderà che quando la discarica di Siciliana, provincia di Agrigento, venne privatizzata, passando nelle mani della potente famiglia Catanzaro di Agrigento, si diceva che la discarica non avrebbe inquinato l’ambiente: che sarebbe stata una discarica ecologica: che avrebbe prodotto energia (per la precisione metano, se non ricordiamo male): insomma niente inquinamento.

Bene. Recatevi oggi a Siculiana. Andate a parlare con le persone del luogo. Magari con gli abitanti di Montallegro, piccolo centro a un tiro di schioppo da Siculiana. Fatevi raccontare dalle persone che ci vivono a fianco che cos’è una discarica. Se non vi convincono gli abitanti di Siculiana e di Montallegro, allora potete interpellare gli abitanti di Misterbianco e di Motta Sant’Anastasia, due Comuni del Catanese che, da anni, si battono per fare chiudere una discarica che ha appestato tutta la zona.

Sulla Sicilia delle discariche, lo scorso anno, è intervenuto Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale dell’Anticorruzione:

“Qui – ha detto Cantone a proposito della monnezza della nostra Isola – c’è una peculiarità che è un po’ una caratteristica, diciamo ormai superata in gran parte di Italia: la presenza di tantissime discariche private che, ovviamente, hanno interesse che questo sistema, messo in discussione in Europa e nel mondo, resti sostanzialmente lo stesso. Il sistema di conferimento in discarica è un sistema che viene contestato da anni dall’Unione Europea, bisogna fare in modo che il Piano regionale provi a superare l’idea attraverso un’ampia raccolta differenziata, prevedendo la finalizzazione di quello che non può essere differenziato in qualche luogo, che non può essere solo quello del conferimento in discarica del tale e quale”.

Così diceva lo scorso anno Cantone. Ma alla Regione siciliana di Rosario Crocetta, del senatore Giuseppe Lumia e del PD tutte queste ‘chiacchiere’ non interessano. Il PD siciliano governa la Regione dal 2008. E dal 2008 si va avanti con le discariche e con i tentativi di rispolverare gli inceneritori che nella prima metà degli anni 2000 provò a realizzare il Governo regionale di Totò Cuffaro. Operazione alla quale si oppose – con la forza delle leggi – il dirigente regionale dell’assessorato al Territorio e Ambiente Ino Genchi.

Oggi Ino Genchi è stato messo di lato. Quasi un’azione preventiva. A differenza dei governi di centrodestra, i governi di centrosinistra sanno ‘programmare’: dei ‘rompicatole’ se ne sbarazzano prima. Così possono lavorare senza eccessivi fastidi.

Chi ha memoria ricorderà che la discarica di Terrasini è stata programmata per essere realizzata già nel 2013. Allora veniva presentata come “Centro di trasferenza” (trasferenza: che parola contorta, un italiano piegato ad esigenza appaltizie: parola che dovrebbe dare l’idea di qualcosa in movimento: ma verso dove?). Operazione che avrebbe dovuto essere realizzata dalla famiglia Catanzaro, gli stessi imprenditori titolari della discarica di Siculiana.

Ma l’operazione targata Catanzaro non è andata in porto. Una sollevazione popolare, quattro anni fa, ha bloccato tutto. Ora il Governo regionale di Crocetta il ‘Rivoluzionario’ – quello che vorrebbe realizzare gli inceneritori di rifiuti – ci riprova. Ed è anche logico. Siamo a chiusura di legislatura. Le elezioni, per il centrosinistra siciliano, dopo i fallimenti alla Regione del Governo Crocetta, sono compromesse. Tanto vale provare a ‘chiudere’ l’operazione. Magari questa volta gli abitanti di Terrasini e di Cinisi (Comune quasi attaccato a Terrasini che ‘beneficierebbe’ degli effetti ‘positivi’ della discarica…) se la ‘chianteranno’, come si usa dire dalle nostre parti: ovvero staranno zitti.

Sarà così? Non ci sembra proprio. Ieri sera, su facebook, abbiamo letto la seguente interpellanza rivolta da otto consiglieri comunali (Eva Deak, ​Giuseppe Caponetti, Dario Giliberti, Gianfranco Puccio, Maria Antonietta Galati, ​Grazia Ventimiglia, Nicola Ventimiglia​ e Antonio Militello) rivolta:

al sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci

al presidente del Consiglio comunale, Virginia Ferrigno

al segretario del Comune di Terrasini Cristofaro Ricupati

Ecco il testo dell’interpellanza:

“La realizzazione del progetto di un impianto di compostaggio e stoccaggio dei rifiuti della ditta C.F. Edil Ambiente s.r.l. , con sede a Terrasini in via Vittorio Emanuele Orlando nr. 28, con amministratore unico il sig. Francesco Cusumano, presso il territorio della contrada Paterna risulta incompatibile con la vocazione turistica del Paese di Terrasini che, con i villaggi turistici di Città del mare e Perla del Golfo, con tutti i bed e breakfast ubicati nella zona, con i bar e le attività di ristorazione, ha di fatto operato una irreversibile scelta di sviluppo socioeconomica sostenibile, e che vedrebbe frustrato il lavoro fatto negli anni e limitate le proprie aspettative anche solo a causa della semplice assimilazione della propria immagine territoriale come impresa rientrante nel circuito del trattamento dei rifiuti, anche industriali.

A tal fine tante le domande che necessitano risposte ed i punti che mettono in luce severe criticità ed in discussione l’intero progetto che, in parte, di seguito elenchiamo:

1) ​Il Progetto presenta diverse lacune ed inesattezze da parte di chi è stato realizzato, scarsa conoscenza delle realtà generale e di pregio della zona prescelta. Perché è stato deciso quindi di realizzare questo progetto a Terrasini?

2)​ Come si inserisce il medesimo progetto in un’area ricca di aziende biologiche di qualità come quella di “Orto Nino”, ma non solo, che ha appena riconvertito in maniera unica e sperimentale le sue colture, ed ha ricevuto un ambito premio di portata nazionale come azienda “Best in Sicily”?

3) ​Riteniamo la zona scelta sbagliata poiché di alto valore storico, archeologico (qui una delle sedi del Duca D’Aumale, la villa Romana, diversi ritrovamenti…) e culturale.

4) ​Perché non si è informata la popolazione in tempo ed in maniera esaustiva, vista la delicatezza e l’importanza del progetto e quindi tutti i consiglieri comunali, primi rappresentanti democratici dei cittadini, dotandoli del progetto stesso e di tutte le carte che ne attestino la regolarità e l’iter amministrativo seguito?

5)​ Cosa significa e perché la Regione, bypassando il Consiglio comunale e tutti i cittadini di Terrasini, dovrebbe effettuare “la variante urbanistica” in deroga?

6) ​Siamo sicuri che le differenti valutazioni di impatto, “VIA e VAS” , non siano necessarie?

7) ​L’azienda proponente dispone del certificato antimafia e risulta iscritta al relativo Albo?

8) ​Perché un progetto di tale portata ed una variante urbanistica di tali dimensioni rispetto ed in proporzione alla grandezza del Paese di Terrasini?

9) ​Secondo anche la normativa anticorruzione e all’organo preposto, a cui dovrebbe essere inviato il progetto, ci chiediamo con quali finanze, compreso la provenienza, l’azienda proponente intende supportare un progetto di tale portata?

10) ​Visto che è già prevista nel recente “Patto per la Sicilia“ la realizzazione a Terrasini di una stazione di compostaggio, con un finanziamento pubblico di circa 5 milioni e mezzo di Euro, ed una gestione quindi pubblica, perché si dovrebbe concedere la realizzazione ad un privato della medesima, con costi sicuramente superiori in un settore parecchio delicato?

11) ​Nel progetto si legge che il trattamento dei rifiuti viene fatto con vasca a perdere. Inoltre, le acque di percolazione verranno raccolte in vasca di 60.000 litri con valvola di troppo pieno, che provvederà in caso di piena della cisterna a deviare le suddette acque “nei canali di scolo naturali” (elaborato A1, punto 6 – Scarichi ed approvvigionamenti). Quali sono e cosa si intende con questa espressione?

12) ​Il terreno presenta diverse pendenze e queste costituiscono da sole un pericolo perché porterebbero il percolato prodotto verso le vasche di raccolta e, di conseguenza, sarebbero impianti a perdere che potrebbero influenzare negativamente, e portando dei rischi, la propria funzione.

13)​ Il Terreno scelto dall’azienda, essendo vicino alla vecchia discarica abbandonata di Terrasini, questa mai bonificata e soggetta nel tempo a perdite, rappresenta una questione pericolosa ed ancora aperta.
14)​Nella zona molto vicino insistono diverse abitazioni di privati, con distanza parecchio inferiore ai 500 metri, come obbliga la legge, compreso dei residence di abitazioni. Quindi di sé risulta totalmente incompatibile.

15) ​La zona prescelta è uno dei pochissimi polmoni agricoli e di verde rimasti in zona. Perché piuttosto non si è deciso di bonificare altre zone abbandonate, seguire l’attuale legislazione nazionale di politiche di suolo zero, come i capannoni o aree di vecchie aziende che sussistono in zona?

16) ​Nell’elaborato A1, punto 4 comma 3 – Destinazione urbanistica, troviamo inesatta la seguente dicitura: “il lotto non si trova nelle vicinanze di zone SIC o ZPS”. Accanto al terreno è presente un’area SIC (Sito di Importanza Comunitaria Montagna Longa, Pizzo Montanello – ITA 020021) di rilevanza ambientale faunistica notevole, dove flora ma anche fauna sono pregiate ed ancora in stato naturale, e dalla realizzazione del progetto verrebbe intaccata.

17) ​Come mai il progetto riporta la data del 27 marzo 2015?

18) ​Il progetto è passato dalla Commissione regionale Ambiente (il riferimento, in questo caso, dovrebbe essere alla Commissione legislativa Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana ndr)?

19) ​Nel progetto si legge che l’assenso del Comune di Terrasini sul sito per l’area in oggetto è stato protocollato il 18 gennaio 2014. Questo però non è presente, insieme ad altri, come documentazione.

20) ​Nella documentazione non risulta scritto nulla in merito alla provenienza dei rifiuti, al percorso dei mezzi ed alle infrastrutture viarie adatte o meno a tali percorsi.

21) ​Nell’elaborato A7, comma 4 – Dati Aziendali, riteniamo ci sia poca chiarezza e poca credibilità nei dati forniti al riguardo. Vista la delicatezza e la controversa natura del lavoro da svolgere, ESIGIAMO maggiori informazioni, supportate da documentazioni ed autorizzazioni.

22) ​Nell’elaborato A3 – Piano di ripristino del sito, al comma 3 – Fase di fine esercizio, viene citata la seguente dicitura: “non è stata effettuata alcuna ipotesi di dismissione anticipata perché si prevede di protrarre l’investimento per un periodo superiore ai 20 anni”. La campagna elettorale dell’attuale amministrazione poneva grande attenzione sulle periferie e sulle contrade, sulla vocazione turistica del nostro territorio. Tutto ciò appare incoerente con l’associazione del nome del Comune di Terrasini all’immondizia per i prossimi 20 anni o più.

23) ​Varie ed eventuali che manifesteremo in aggiunta.

Vista la sua portata ed alla luce del mero progetto, riteniamo che questo causerà impatti sulla popolazione, sulle strutture e su altri ricettori sensibili dovuti a rumore, vibrazioni, luce, calore, odori.
Vista inoltre la quantità giornaliera dei rifiuti che si dichiarano trattare, riteniamo che questo comporterà cambiamenti nel traffico stradale con conseguenti effetti sulle condizioni atmosferiche, di rumore e di amenità.

Riteniamo inoltre che:

– si produrranno effetti significativi e negativi sul carattere e sulla percezione dell’area.

– Il progetto causerà disturbi e danni alla capacità riproduttiva della specie e avrà influenza negativa sulle aree migratorie di zona, di riproduzione e tutto ciò danneggerà uccelli ed altre specie (l’area SIC sopra citata per tutte). Incidono nell’area anche specie rare come un tipo di pipistrello. Il Progetto è localizzato nelle vicinanze di importanti zone umide, corsi di acqua e di altri ambienti acquatici.

– Il progetto inciderà negativamente sull’economia poiché in un’area di importante valore turistico, causando un grosso danno di immagine a Terrasini. Essendo questo accanto ad un’area Sic, è altresì in conflitto con la legislazione Europea.

– Inoltre il progetto intaccherà un’area paesaggisticamente attrattiva ed il cui paesaggio ha particolare rilevanza storica e culturale (è vicino l’area dello Zucco, alla residenza del duca D’Aumale, al parco archeologico nelle vicinanze, alla villa Romana, e a differenti ritrovamenti archeologici in zona..). Le emissioni atmosferiche dovute al progetto vista la vicinanza, potrebbero produrre effetti negativi sulla sicurezza umana.

Visto anche l’elaborato A1, punto 4, comma 4 – Variante della destinazione urbanistica, che recita testualmente “pertanto l’approvazione del Progetto ai sensi dell’art. 208 del D. Lgs 152/06 comporta la variante della zona interessata a ZONA “IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI”, riteniamo che venga sminuito e mortificato il ruolo stesso del Consiglio Comunale, dei consiglieri comunali e, di conseguenza, di tutti i cittadini che ci hanno dato mandato a salvaguardare il bene comune ed il territorio.

Considerata e soprattutto RICORDATA l’espressione contraria della totalità del Consiglio Comunale e di tutta la Cittadinanza nel caso della stazione di trasferenza che si voleva realizzare pochissimi anni fa a Terrasini, a pochissima distanza dall’area su cui dovrebbe nascere questo insediamento.
Con le medesime osservazioni, noi consiglieri riteniamo quindi quantomeno doveroso verso tutti i cittadini Terrasini in primis, che questo Consiglio si esprima in maniera contraria a tale progetto e che GIORNO 9 MARZO 2017 PRESSO L’ASSESSORATO REGIONALE AI RIFIUTI, ALLA CONFERENZA DI SERVIZIO SULLA REALIZZAZIONE DI UN CENTRO DI COMPOSTAGGIO E STOCCAGGIO IN CONTRADA PATERNA, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TERRASINI SIA PRESENTE E MANIFESTI UNA ASSOLUTA CONTRARIETÀ.

Chiediamo, considerati i tempi stretti di mettere la presente mozione all’ordine del giorno del PRIMO CONSIGLIO COMUNALE e prima della conferenza di servizi che avverrà il giorno 9 marzo”.

Questa l’interpellanza. Che dire? Intanto bisognerà capire cosa succederà domani negli uffici dell’assessorato renziano della Regione siciliana dove acqua, rifiuti ed appalti si incontrano senza sosta.

Ciò posto, noi vorremmo porre una domanda al presidente Crocetta e all’assessore Contraffatto.

ma come: sui giornali fate scrivere che in Sicilia sta crescendo la raccolta differenziata (il riferimento, ovviamente,è ai giornali che vi prendono in parola e credono a quello che dite) e poi volete realizzare una mega discarica a Terrasini, in una città turistica? Pensate veramente che i cittadini di Terrasini, di Cinisi e, in generale, di tutti i centri vicini ve la lasceranno realizzare?

Poi una domanda al sottosegretario Faraone:

sottosegretario: lei sa qualcosa di questa discarica? E’ d’accordo?

Poi una domanda al PD siciliano:

anche voi siete d’accordo?

poi una domanda ai quattordici deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars:

questo progetto vi convince? lo dobbiamo spiegare così il silenzio su tale operazione?

Ultima domanda alla presidente della Commissione Ambiente dell’Ars, Mariella Maggio, critica con il renzismo:

questa discarica, onorevole maggio, non le sembra un’operazione molto, ma molto renziana?

Infine una domanda per tutti: per Crocetta, peril PD siciliano, per Faraone, per il Movimento 5 Stelle all’Ars, per la presidentessa della Commissione Ambiente dell’Ars, Mariella Maggio:

è per giustificare la realizzazione di questa discarica che, da oltre un decennio, l’immondizia rimane per settimane nelle strade di collegamento tra Cinisi, Terrasini, Carini, Capaci, Isola delle Femmine, Villagrazia di Carini, fino all’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’, già Punta Raisi?

Stasera, intanto,si riunirà il Consiglio comunale di Terrasini. E sarà battaglia.

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