Palermo: i ‘buchi’ economici del Tram e stipendi a rischio per i dipendenti dell’AMAT

27 gennaio 2017

Mentre sono in arrivo altri 300 milioni di Euro di appalti ferroviari in caduta libera per un nuovo Tram, si scopre che il Tram oggi in funzione in città, con appena 15 chilometri di strada ferrata, sta portando in fallimento l’AMAT. I palermitani, con le loro tasse, hanno pagato il ‘buco’ di 8 milioni dello scorso anno. Chi pagherà alla fine di quest’anno altri 8-9 milioni di Euro? Forse estenderanno la ZTL? E perché i candidati a sindaco non ne parlano? Parlano, invece, Nadia Spallitta e la CISL

Lo sapevate che l’AMAT – l’Azienda che gestisce il trasporto delle persone a Palermo, compreso il Tram più costoso del mondo – ha coperto il ‘buco’ di bilancio del 2016 grazie a una provvidenziale transazione con il Comune di Palermo? I palermitani – che la prossima primavera andranno a votare per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale – lo sanno che, con le tasse che hanno pagato (compresa la tassa di circolazione automobilistica contrabbandata come ZTL), hanno, di fatto, coperto il ‘buco’ di 8 milioni di Euro dell’AMAT, cioè del Tram?

Non si sa dove e come, in questo 2017, il Comune troverà i soldi – altri 8 milioni, forse 10 milioni di Euro – per pagare i costi del Tram. O meglio, si sa: estendendo la superficie della ZTL, o inventando nuovi balzelli (“Ce lo chiede l’Europa”…). Ma questo non si deve dire in campagna elettorale.

La campagna elettorale per le elezioni comunali, a Palermo, servono per abbindolare i cittadini che, dopo il voto, verranno ‘spremuti’ a dovere. Non a caso né Leoluca Orlando, né Fabrizio Ferrandelli, né Ugo Forello, né gli altri candidati a sindaco, veri o immaginari, hanno ancora detto come intendono pagare i costi proibitivi del Tram e, quindi, come pensano di non fare fallire l’AMAT.

Le poche voci che parlano e chiedono ‘lumi’ su Tram e AMAT sono quelle della vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta, e la CISL.

“L’Amministrazione comunale – scrive nel proprio blog Nadia Spallitta – ha avviato la progettazione del nuovo Tram a Palermo per un valore di circa 300 milioni di Euro. Non è ben chiaro tuttavia a chi sarà affidata la gestione del nuovo Tram se si considera che l’AMAT non è attualmente in grado di gestire il Tram vigente e anzi registra una perdita strutturale di circa 8 milioni di Euro legati proprio al servizio del Tram”.

Sono gli 8 milioni che, come vi abbiamo raccontato, i cittadini palermitani hanno pagato nel silenzio generale.

“Inoltre – continua Nadia Spallitta – la previsione del nuovo Tram dovrebbe passare attraverso il Piano del traffico, Piano che il Comune non ha ancora definito, essendo stato approvato solo parzialmente nel 2013 e peraltro non è stato ancora aggiornato. In altri termini, quello della mobilità è un settore che necessita di studi tecnici e scientifici elaborati da esperti in materia e non può essere affidato esclusivamente a scelte politiche non adeguatamente supportate da una verifica dei flussi della mobilità e analisi costi/benefici che nella fattispecie mancano”.

“Tra l’altro – aggiunge la vice presidente del Consiglio comunale – non mi sembra che del nuovo Tram si occupi il budget 2017/2019 dell’AMAT. Dall’analisi del quale emerge una difficoltà a reperire le risorse ordinarie per il pareggio di bilancio e per un’adeguata erogazione dei servizi, e anzi la necessità di contenere alcune spese sta portando all’ulteriore riduzione del chilometraggio aziendale, passato dai 15 milioni del 2016 ai 14 milioni del 2017, e una lunghezza rete ridotta da 670 a 470, oltre al dimezzamento del numero di linee passate da 90 a 58”.

“Altro capitolo – scrive sempre – riguarda la spesa di carburante, servizio esternalizzato, che ammonta a un milione e 200 mila Euro, mentre con un investimento di 300 mila euro si potrebbero creare impianti interni, dimezzando così i costi. L’AMAT ha inoltre un’officina interna con un centinaio di dipendenti, ma sono previsti solo 80 mila euro di costi, il ché fa presupporre che molte riparazioni vengano fatte all’esterno. Non può altresì sottacersi come le entrate derivanti dal Tram non abbiano determinato quel forte incremento che probabilmente ci si aspettava. I costi del Tram ammontano a circa 9 milioni, escluse le spese per il personale. Dalle vendite dei biglietti si prevedevano 7 milioni di Euro nel 2016 e 8 milioni nel 2017, un solo milione di incremento a fronte di circa 9 milioni di costi”.

“Analizzando il budget 2017 – prosegue – stupiscono alcune voci, ad esempio l’elevato costo del personale AMAT che, da 65 milioni, passa a 67 milioni. Non è chiaro se l’Amministrazione, nonostante il deficit strutturale, voglia procedere a nuove assunzioni e soprattutto con quali risorse. Stesso discorso per il personale del Tram il cui costo salirà dai 2 milioni e mezzo del 2016 ai 3 milioni del 2017”.

“Per quanto riguarda le ZTL – sottolinea sempre – nel 2017 si prevede un’entrata di circa 2 milioni e mezzo di Euro, nulla a che vedere con la previsione di 30 milioni ad oggi indicata nel contratto di servizio. Nel 2016 le entrate sembrerebbero essere di sole 350 mila Euro. Anche la gestione del Car sharing e del Bike sharing non appare improntata all’efficienza. Il costo di gestione ammonta a oltre un milione di Euro, mentre le entrate sono ferme a 600 mila Euro, con una perdita evidente. Inoltre, rimangono sostanzialmente immutate le esternalizzazioni, ad esempio il servizio di pulizie: le spese ammontano a 400 mila Euro per il Tram e 600 mila per l’AMAT (nel 206 erano 450 mila). Come mai tale servizio viene esternalizzato quando l’Amministrazione può affidarlo alla Reset?”.

“Infine – conclude Nadia Spallitta – pur in presenza della Sispi, che costa circa 14 milioni di Euro per l’informatizzazione comunale, l’AMAT spende 200 mila Euro per la manutenzione informatica, noleggia stampanti per altri 100 mila Euro e prevede di spendere circa un milione e 300 mila Euro per ulteriori servizi informatici. In altri termini, non si condivide l’attuale gestione aziendale lontana dai criteri di economicità, efficienza e pareggio di bilancio che la legge impone”.

Sull’AMAT intervengono pure Domenico Perrone, segretario Fit CISL Palermo, e Salvatore Girgenti segretario territoriale della Federazione Trasporti CISL.

“Come ogni mese anche a gennaio gli stipendi dei 1600 dipendenti AMAT sono a rischio. L’Azienda infatti non ha soldi in ‘cassa’ e questo nonostante attenda da Comune e Regione ben 60 milioni di Euro. Una situazione che grava anche sui cittadini con un servizio limitato a causa delle vetture guaste, ben la metà del parco mezzi, circa 200, rimangono ferme per mancata manutenzione”.

“Il Comune intervenga sull’assetto economico dell’Azienda – scrivono i due sindacalisti – ancora attendiamo il decreto ingiuntivo alla Regione che era stato annunciato dal sindaco mesi fa. A pagare sono i lavoratori, ma anche i cittadini se si pensa che di trenta vetture articolate che dovrebbero servire la tratta del 101, solo sette sono funzionanti e in strada e le altre attendono la manutenzione e l’acquisto dei pezzi di ricambio che l’Azienda non può sostenere, per mancanza di risorse”.

A proposito del carburante anche Perrone e Girgenti pensano che si debba risparmiare:

“Continua a mancare un impianto di metano all’interno della rimessa dei bus che ridurrebbe i costi sostenuti del rifornimento che attualmente viene fatto all’esterno in via Lanza di Scalea. Inoltre, i costi del Tram che circola da oltre un anno continuano a gravare sull’Azienda e i suoi lavoratori dato che AMAT non ha ricevuto alcuna somma come contributo sul servizio. Pesa inoltre anche la carenza di personale, sia in officina per le riparazioni dei mezzi, sia di movimento”.

“Si intervenga subito – concludono i due esponenti della CISL – non si può consentire che il servizio sia messo in strada solo con la metà delle vetture a disposizione e che i lavoratori vivano sempre nell’incertezza. AMAT deve riscuotere i suoi crediti, Comune e Regione provvedano subito”.

 

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