Salvini a Palermo: “I Savoia hanno rovinato la Sicilia come la Lombardia”

17 dicembre 2016

Al convegno andato in scena all’Astoria Palace, il leader della Lega Nord, dinnanzi ad una platea gremita, ha parlato dei temi a lui cari: l’immigrazione, l’euro, Alfano e il PD. E ha teso la mano agli indipendentisti siciliani con una riflessione sull’operazione savoiarda. E le alleanze? “La nostra speranza di ricompattare il centrodestra c’è sempre, ma non a tutti i costi e non con tutti”.

La lunga giornata di Matteo Salvini a Palermo, tra visite in cattedrale, stele di Capaci, Montepellegrino e cannoli, accompagnato da Alessandro Pagano e Angelo Attaguile, si è conclusa all’Astoria Palace con un convegno dal titolo ‘La Sicilia nell’Italia che vogliamo’.  I temi trattati nel corso del suo intervento, dinnanzi ad una platea molto gremita, sono stati quelli a lui cari: l’immigrazione, l’euro, Alfano e il PD. Ma con una novità.

Il leader della Lega Nord, infatti, si è soffermato sui danni prodotti dall’unificazione italiana e dai Savoia. Ricordiamo che il modello seguito da questo partito è il federalismo che, in quanto tale, non mette in discussione l’Unità d’Italia. Eppure, oggi, Salvini è andato un po’ oltre: “I Savoia avrebbero dovuto farsi i fatti loro perché con la loro politica di annessione hanno rovinato la Sicilia come la Lombardia”.

A ben guardare, la cosa non stupisce più di tanto. I leghisti siciliani, infatti, strizzano l’occhio, senza mistero, sia agli autonomisti siciliani (ne è prova la presenza di una nutrita schiera di esponenti del Mpa al convegno di oggi) che agli indipendentisti. Da qui l’invito all’editore del nostro blog, Franco Busalacchi, che proprio nel suo intervento (lo leggete integralmente qui) ha parlato per primo dell’operazione Savoia che tante disgrazie ha causato alla Sicilia ricevendo gli applausi della platea (che, invece, si è un po’ innervosita quando ha sottolineato che i Siciliani che vogliono fare rinascere la loro terra mai potrebbero allearsi con un partito che tenti di resuscitare “i resti di Forza Italia”).

Per il resto, come detto, il leader della Lega Nord, ha affrontato le questioni più ‘pop’:  “Qualcuno pensa che voi siate l’Isola dei clandestini, non è possibile che vi abbiano ridotto a tale ruolo. Sappiamo che dietro l’immigrazione c’è il business tanto caro alle cooperative di ogni colore”. Quindi il suo nemico di sempre: “Alfano non è un ministro, è uno scafista”. Standing ovation. astoria

E, in atmosfera natalizia, non poteva mancare l’argomento che, in effetti, indigna molti italiani: “Ricevo telefonate da tanti genitori che lamentano il fatto che nelle scuole per Natale stanno sostituendo i canti tradizionali con canti che non parlano di Gesù Bambino per non offendere i bambini stranieri. Addirittura in alcune scuole non è più Natale, ma Festa della Pace. E’ questo quello che vogliamo? Chi non accetta le nostre tradizioni e la nostra religione se ne torni a casa propria”. Altra standing ovation.

Poi, temi quanto mai scottante per la Sicilia,  l’agricoltura e la pesca (in platea c’erano anche esponenti di associazioni delle due categorie): “Il disegno è chiaro, il Governo nazionale è l’Europa stanno distruggendo la nostra agricoltura per favorire le multinazionali che ci fanno mangiare cibo importato da ogni dove. E chi ci difende? Nessuno. Lo stesso vale per la pesca. Hanno pure provato a rendere illegale la pesca di vongole di misura inferiore ai 25 millimetri e mi sono battuto per un anno contro una decisione che colpiva i nostri pescatori, perché il divieto colpiva noi, nel nostro mare sono più piccole”.

Quindi il Job’s act: “Quando vogliono fotterti, usano l’inglese. Questo provvedimento deve sparire, così come la legge Fornero. Noi vogliamo aiutare davvero l’imprese con la flat tax, una contribuzione che non superi il 15%”.

Ed, infine, le elezioni: “Noi siamo pronti. Anche in Sicilia, terra meravigliosa ma con la peggiore classe politica del mondo. Non vedrete luce finché ci saranno i Crocetta e gli Orlando di turno. Noi ci battiamo per una Italia delle Autonomie virtuose, non sono qui per dettarvi le condizioni, ma per fare squadra. Perché tanti problemi uniscono il Sud con il Nord e le soluzioni che noi proponiamo faranno bene a tutti. Ma dipende da voi liberarvi da chi ha rovinato questa terra”.

E le alleanze? “La nostra speranza di ricompattare il centrodestra c’è sempre, ma non a tutti i costi e non con tutti. Mai con Alfano, Verdini e Casini”.

Nella giornata di Salvini a Palermo non sono mancate le contestazioni. Stamattina un gruppo di ragazzi lo ha atteso alla Cattedrale con un striscione eloquente: “La Sicilai ai Siciliani. Itivinni in Padania“. Le forze dell’ordine hanno quindi fatto un cordone costringendo i ragazzi ad uscire dalla cattedrale. “Vergogna… vergogna. I politici li fate entrare e a noi ci cacciate, siamo cittadini”, hanno urlato i giovani. Molti dei quali hanno protestato anche in occasione delle visite di Renzi in Sicilia e contro gli ascari siciliani che hanno svenduto il loro futuro sull’altare di Roma. E che non vogliono correre il rischio di finire prede di un altro inganno nazionale.

Cari leghisti, se venite in Sicilia per fare crescere l’Indipendenza, bene. Altrimenti…

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