Nel mare della Calabria il mistero di “Minerva uno”, la nave che fa scappare i pesci!

28 ottobre 2016

Sulla rete circola un video che sembra tratto da un film. Invece è la realtà: un gruppo di agguerriti pescatori calabresi insegue una nave – la Minerva uno – che ufficialmente svolge attività di ricerca. Solo che tale attività di ‘ricerca’, chissà perché e chissà come, fa scappare i pesci. Scava scava, e scopri che tale attività di ‘ricerca’ viene fatta con un cannone sottomarino che emana onde sismiche artificiali per scandagliare il sottosuolo…   

Che succede nel mare della Calabria? La domanda è d’obbligo, a giudicare da quello che racconta un video che circola sulla rete (che potete vedere qui). Si vede una nave – la Minerva uno – che, raggiunta da alcuni pescatori calabresi a bordo dei propri pescherecci, si dà alla fuga. La scena sembra quella di un film, ma è la realtà: i pescatori inseguono questa imbarcazione perché la ritengono responsabile della penuria di pesce.

La Minerva uno è un’imbarcazione che opera nell’ambito della campagna oceanografica Pasc. Le notizie ufficiali spiegano che si tratta di un monitoraggio ambientale per l’acquisizione di dati geologici e geofisici nel Mediterraneo. In questa fase le l’attività di ricerca riguarda il Mar Tirreno e del Mar Jonio: così si legge nell’ordinanza firmata dalla Capitaneria di Porto e dalla Guardia Costiera locale.

Il problema – fanno notare i pescatori calabresi – è che da quando è in corso questa particolare “attività di ricerca”, i pesci sembrano scomparsi. Con problemi enormi per chi con la pesca deve viverci.

Dove sta la verità?

“Non possiamo lavorare – ha detto uno dei pescatori a YouReporter – , ci sarà una moria di pesci, il danno non si quantifica solo oggi, ma è quantificato da tre o quattro mesi. Vi è un affievolimento di pesca, non solo da oggi. Questa ricerca ha contribuito al danno ecologico. C’è gente che vive con il mare e combatte con il mare. Per i pescatori è uno schiaffo alla povertà. Nessuna tutela per i pescatori”.

Sotto accusa è finita la tecnica dell’Airgun. Si tratta dell’utilizzazione di un cannone sottomarino che emana onde sismiche artificiali per scandagliare il sottosuolo. Secondo alcuni questo strumento emetterebbe delle vere e proprie bombe d’aria che danneggerebbero la fauna marina: da qui la scomparsa dei pesci, come denunciato dai pescatori.

La verità è che il mare del nostro Paese sembra a disposizione di tutti, tranne che per i pescatori. Come dimenticare la storia – incredibile! – del mare dove operano i pescatori della sardegna e della Liguria ceduto alla Francia?

Storia che potete leggere in questo articolo 

e anche in questo articolo

e pure in questo articolo. 

Poi ci sono i petrolieri autorizzati dal Governo italiano a fare il bello e il cattivo tempo. L’attività di ricerca degli idrocarburi crea grandi problemi all’ambiente, fauna e flora marina. E’ stato celebrato un referendum per bloccare la trivelle. Ma non è passato per il mancato raggiungimento del quorum.

Ora è spuntata questa strana nave Minerva uno autorizzata ad operare dal Corpo delle capitanerie di porto e della Guardia costiera. Insomma, dietro questa nave che fa scappare i pesci c’è il Governo nazionale.

Sul sito sopromar.it si può leggere che “la nuova nave da ricerca Minerva Uno (ex Universitatis), progettata e costruita in A.T.I. dalla SO.PRO.MAR. S.p.A., è stata acquisita nel maggio 2010 dalla So.Pro,Mar. Spa a seguito di aggiudicazione d’asta indetta dal primo proprietario CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) e si colloca per dimensioni tra le principali imbarcazioni da ricerca europee operanti nel Mar Mediterraneo. La versatilità, assicurata dalla dotazione nautiche e dalle apparecchiature scientifiche, atte a condurre indagini dei vari ambiti tematici delle scienze del mare, è basata sull’adozione di un sistema modulare di diversi laboratori mobili che integrano quelli fissi. La nave è inoltre progettata per campagne di pesca scientifica, caratteristica innovativa nel panorama delle imbarcazioni da ricerca oceanografiche italiane. La presenza a bordo di un’imbarcazione ausiliaria, permette di operare dalla battigia fino al mare aperto”.

Detto questo, se i pescatori calabresi hanno inseguito la Minerva uno, beh, si vede che c’è qualche cosa che non funziona. Ecco, nella nave che scappa, rincorsa dai pescatori non possiamo non vedere una spaccato ‘marino’ dell’Italia di Renzi: un’Italia tragicomica: la tragedia dei pescatori calabresi che non riescono più a pescare e la nave che fa ‘ricerca’ che fugge…

 

 

 

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