Ars, ‘manovrina’ rinviata a Settembre per mancanza di numero legale (e di soldi). Deputati e Sicilia a mare…

11 agosto 2016

Già era singolare scippare 8 milioni dai 12 milioni di Euro del Fondo etico per fare la manovra. Ma è ancora più singolare che una maggioranza di Governo (ammesso che nella Regione siciliana ci siano ancora un Governo e una maggioranza che lo sostiene) arrivi in Aula con un testo di legge non condiviso. Alla base c’è una gestione della Commissione Bilancio e Finanze che definire raffazzonata è poco. Le eterne clientele dei Consorzi di bonifica. I dipendenti delle ex Province lasciati senza stipendi. E le incognite per gli studenti disabili. In compenso i deputati di Sala d’Ercole sono in vacanza…

Ieri mattina la seduta di Sala d’Ercole era iniziata male, con troppe assenze tra i banchi della maggioranza di centrosinistra. Tanto che noi, a metà mattinata, ci siamo lasciati andare ad una previsione, ipotizzando un rinvio a Settembre (come potete leggere qui). Dopo una breve pausa i lavori sono ripresi. I deputati non erano tanti: ma almeno c’era la volontà di proseguire da parte di maggioranza e opposizione. Il clima era nervoso e l’impostazione di questa mini-finanziaria si è subito rivelata confusa, clientelare e poco condivisa (come potete leggere qui). Alla fine il numero legale è mancato e tutto è stato rinviato a Settembre.

Non è difficile capire quello che potrebbe essere successo ieri. I fondi a disposizione di questa mini-manovra erano pochi: avrebbero dovuto essere 8 milioni di Euro, o giù di lì. Poi, forse, sono diventati 10 milioni. Soldi reperiti ‘saccheggiando’ il Fondo etico: un appostamento di circa 12 milioni di Euro destinati alle famiglie che non possono offrire garanzie alle banche. Già organizzare una manovra andando a scippare i soldi a una categoria di indigenti la dice lunga su come l’attuale maggioranza di centrosinistra ha ridotto le finanze regionali.

E’ semplicemente incredibile che una Regione alla quale lo Stato, dal 2002 ad oggi, ha scippato 30 miliardi di Euro di sola IRPEF, in violazione dello Statuto, sia costretta a discutere una manovra estiva da una decina di milioni di Euro strappati al Fondo etico.

A fronte di questa scarna disponibilità finanziaria, i conti, già a fine mattinata, non tornavano: 9 milioni di Euro per pagare gli stipendi ai dipendenti delle nove ex Province (e già la manovra aveva sforato di un milione di Euro, perché l’impegno era di intaccare dal Fondo etico 8 milioni di Euro su 12); poi 2,5 milioni di Euro per le scuole dell’infanzia private; quindi i fondi per le ‘idrovore’ dei Consorzi di bonifica: 3 milioni e 500 mila Euro, come annunciato ieri, in un  frettoloso comunicato stampa, dall’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici. 

A questo punto – a meno che noi non ci siamo persi qualcosa – i soldi per pagare tutte queste spese non c’erano più, perché 9 + 6 fa 15 milioni di Euro: 7 milioni in più della disponibilità di 8 milioni di Euro.

A questi avrebbero dovuto essere aggiungi i soldi per gli studenti disabili. E non abbiamo ancora capito se questi soldi dovrebbero sostituire i fondi per la scuola che sono di competenza dello Stato, o se il riferimento è solo ai fondi che le ex Province stanziavano per tenere a scuola gli studenti disabili il pomeriggio.

Il passaggio non è secondario. perché, nel primo caso, saremmo di fronte a uno Stato che non starebbe ottemperando al pagamento di un servizio agli studenti disabili: e sarebbe veramente grave.  

Sui Consorzi di bonifica è bene fare qualche ulteriore precisazione. Nessuno mette in dubbio che, in alcuni casi – in alcuni e non in tutti – queste strutture operino in favore dell’agricoltura nel comparto irriguo. Ma non può essere tollerabile che, negli ultimi dieci anni – cosa che, stranamente, è stata scoperta solo quest’anno – i Consorzi di bonifica non avessero mai presentato i bilanci!

Come possono enti pubblici, che vivono di spesa pubblica, non presentare la propria contabilità? E come possono il Governo e l’Assemblea regionale siciliana aver lasciato correre questa situazione per un decennio? Doveva arrivare un assessore all’Economia non siciliano – il riferimento è ad Alessandro Baccei – per scoprire questi ‘altarini’?

La cosa lascia basiti. Soprattutto quando si scopre che ci sarebbero alti dirigenti di questi undici Consorzi di bonifica con indennità superiori a quelle dei dirigenti generali della stessa Regione. Ma tutto questo è normale? Ed è normale che ancora ieri, a Sala d’Ercole si parlava di “dei bilanci di cinque Consorzi di bonifica finalmente arrivati”.

A un certo punto, come già accennato, la manovra è saltata. Per mancanza di numero legale. Ma quando manca il numero legale, si sa, ci sono problemi nella maggioranza. E’ evidente che la coperta era troppo stretta. E le richieste superiori alle disponibilità finanziarie.

E’ evidente – l’abbiamo scritto ieri – che in Commissione Bilancio e Finanze è mancata la sintesi politica. E’ altrettantgo evidente che la presidenza di questa Commissione – centrale per l’attività parlamentare – è gestita in modo approssimativo, se non sbagliato.

Ieri, ad esempio, il presidente di tale Commissione, Vincenzo Vinciullo, ha provato a far ‘digerire’ all’Aula un finanziamento di circa 100 mila Euro, o giù di lì, per un museo agricolo. Il vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino – particolarmente sensibile alla valorizzazione delle attività culturali, ha cercato di spiegare che non è con una singola attivazione che si risolve il problema delle attività museali della Sicilia. Ma Vinciullo insisteva.

Ci chiediamo e chiediamo: è normale che, a fronte dei 6 mila e 500 dipendenti delle ex Province senza stipendi bisognava finanziare finanziare il museo agricolo tanto caro all’onorevole Vinciullo?

Alla fine non possiamo concordare con il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, quando dice che né l’attuale Governo regionale, né la maggioranza che lo sostiene sono adeguati a gestire il destino di 5 milioni di Siciliani.

Duro il commento dei deputati del Movimento 5 Stelle:

Hanno oltrepassato, e di parecchio, i limiti delle decenza. Per dare spazio alla legge elettorale costruita ad hoc solo con l’intento di fermarci, e di cui nessuno sentiva l’esigenza, hanno rinviato a metà Settembre la mini finanziaria che non si è riusciti a completare e che tantissimi siciliani attendevano con ansia e trepidazione. Ora cosa racconteranno ai lavoratori delle ex Province e dei Consorzi di bonifica, dell’assistenza ai disabili e di tante altre categoria lasciate nei guai a causa della loro scriteriata condotta ed al loro sfrenato egoismo? Questa gente può solo fare una cosa sensata: deve andare a casa”.

Se non avessero dato inspiegabilmente la priorità alla legge elettorale, votata solo per fermare il M5S – prosegue la nota dei grillini – ci sarebbe stato il tempo per dare ai siciliani le risposte che attendevano. E invece sono tutti scappati dall’Aula, presidente e assessori in testa, per correre al mare, incuranti delle conseguenze di tale scellerata decisione. E dire che in mattinata avevano usato il grimaldello della responsabilità per fare restare in Aula i deputati”.

Per evitare questo prevedibile ed increscioso finale – concludono i deputati del Movimento – avevamo proposto di approvare alcuni punti prioritari, ma, come spesso accade, tutto è rimasto inascoltato. Ora dovranno renderne conto ai siciliani. Si ricordino intanto che sono la maggioranza qui dentro, ma la minoranza tra i siciliani”.

E adesso? Non abbiamo capito se gli studenti disabili della Sicilia, a Settembre, resteranno a casa. Non dovrebbe avvenire, perché i fondi per pagare il costo della presenza di questi studenti nelle scuole, la mattina, è a carico dello Stato e non della Regione.

Invece una cosa è certa: gli agricoltori siciliani pagheranno i canoni idrici maggiorati del 400%, con buona pace del comunicato diramato ieri sera dall’assessore Cracolici, che raccontava il contrario.

 

 

 

 

 

 

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