Complimenti a Baccei e al PD: insieme con la Regione falliranno Comuni e Province!

28 febbraio 2016

Ieri la maggioranza di centrosinistra che governa la Sicilia ha sancito il sostanziale fallimento dei Comuni e delle ex Province. Che si accompagnerà al fallimento della stessa Regione. In questo articolo, ‘numeri’ alla mano, smonteremo le parole ‘rassicuranti’ pronunciate ieri in Aula da Rosario Crocetta, da Alice Anselmo e da Giovanni Panepinto. Vi dimostreremo che il PD siciliano sta lavorando non per la Sicilia, ma per affossare la Sicilia nel nome del governo Renzi

Ieri, a Sala d’Ercole, sede del Parlamento siciliana, è stata la giornata degli inganni. Ore e ore di dibattito. Con gli esponenti della maggioranza che hanno utilizzato le parole per mascherare il pensiero. Per cercare di nascondere una verità che è nelle cose: e cioè che al fallimento della Regione si accompagnerà il fallimento di Comuni e Province o “Consorzi di Comuni”, come vengono pomposamente chiamati dopo una riforma che definire ridicola è poco.

Per chiarezza nei confronti dei nostri lettori lasceremo parlare tre esponenti del PD: il presidente della Regione, Rosario Crocetta (che ieri è tornato in Aula), il capogruppo di questo partito, Alice Anselmo, e il vice capogruppo, Giovanni Panepinto. Riporteremo alcuni passi delle parole che hanno pronunciato ieri. E poi vi dimostreremo, ‘numeri’ alla mano, che quello che questi signori hanno affermato ieri in Aula a proposito dei Comuni siciliani non corrisponde alla realtà.

Cominciano con Crocetta:

“I Comuni avranno i seguenti trasferimenti per l’anno corrente – ha detto il presidente della Regione -: 342 milioni Fondo Autonomie locali; 115 milioni per investimenti; 50 milioni per il pagamento dei mutui; 10 milioni fondo di progettazione; 100 milioni per i cantieri di servizi e 170 milioni per i precari. A queste somme di aggiungono le nuove entrate che i comuni potranno avere mediante la valorizzazione dei beni demaniali”.

Ora diamo la parola ad Alice Anselmo e Giovanni Panepinto:

“Con l’approvazione dell’articolo 8 della finanziaria diamo un segnale concreto di attenzione nei confronti dei Comuni siciliani: rispetto alla dotazione dello scorso anno, che è stata confermata, aggiungiamo 115 milioni di euro per investimenti e 50 milioni per il pagamento dei mutui. Lo dicono Alice Anselmo, presidente del gruppo PD all’Ars e Giovanni Panepinto, vicecapogruppo, a proposito dell’esame della finanziaria regionale. “Il PD e la maggioranza hanno fatto un buon lavoro in sintonia con il governo – hanno aggiunto – ascoltando e raccogliendo le diverse sollecitazioni arrivate dalla platea dei sindaci siciliani. Si tratta di una misura importante, ci aspettiamo che serva ad andare incontro alle vere esigenze dei siciliani e ci aspettiamo che adesso si ponga fine ad ogni strumentalizzazioni politica su questo tema”.

Cominciamo con i 342 milioni di Euro del Fondo per le Autonomie locali. Crocetta, Alice Anselmo e Giovanni Panepinto mentono sapendo di mentire.

Di questi 242 milioni di Euro, infatti, le somme certe ammontano a 228 milioni di Euro. Gli altri 114 milioni di Euro, allo stato attuale dei fatti, non ci sono: dovranno essere presi dai 500 milioni di Euro circa che lo Stato deve ancora erogare alla Regione. Soldi che il governo degli aguzzini di Matteo Renzi erogherà solo se l’Ars, tra oggi e domani, approverà il blocco del turn over per i circa 24 mila operai della Forestale.

Passiamo ai 115 milioni di Euro “per gli investimenti”. Questa è una grande fesseria col botto. Questi soldi non ci sono e per quest’anno non si materializzeranno.  Manca l’autorizzazione del CIPE e del Ministero. E, se proprio la dobbiamo dire tutta, c’è anche il dubbio, tutt’altro che infondato, che Roma dirotti questi fondi altrove.

Andiamo ai “50 milioni di Euro per il pagamento dei mutui”, per dirla sempre con Crocetta. Intanto il fabbisogno era di 115 milioni di Euro. Lo stanziamento è stato più che dimezzato. Non solo. Questi 50 milioni sono i fondi che quest’anno avrebbero dovuto essere appostati nel Fondo pensioni dei dipendenti regionali.

Di fatto, Baccei e il PD stanno prendendo 50 milioni di Euro dal Fondo pensioni della Regione. Il resto sono solo chiacchiere.

Dei “10 milioni per le progettazioni”, come li ha chiamati il presidente Crocetta, non abbiamo notizia. Forse si tratta dei fondi stanziati per fronteggiare il dissesto idrogeologico? Ribadiamo: stanziamento non chiaro e, in ogni caso, ininfluente.

Tocca ai 100 milioni per i “Cantieri di servizi”. Sono quelli che nella Prima Repubblica si chiamavano “Cantieri scuola”. Assistenzialismo allo stato puro. Soldi che i partiti di centrosinistra utilizzeranno per dividere un po’ di mance pre-elettorali agli strati poveri della popolazione in cambio di pulizia delle strade, dei tombini, eccetera. Questi 100 milioni di Euro verranno presi dai fondi PAC, risorse finanziarie che dovrebbero essere utilizzate per realizzare infrastrutture e vera occupazione.

L’utilizzazione dei fondi PAC per i “Cantieri scuola” certificano non soltanto il fallimento della Sicilia, ma anche il fallimento politico del centrosinistra alla guida della Regione e dei Comuni.

E’ la volta dei “170 milioni di Euro per i precari”. Il Fondo per il riequilibrio relativo ai costi del precariato (il riferimento è ai 24 mila precari dei Comuni) ammontava a 220 milioni di Euro. Dunque, se l’aritmetica non è diventata un’opinione, siamo davanti a una riduzione di 50 milioni di Euro di questo Fondo.

Non va meglio per le nove ex Province della Sicilia. Che vengono chiamate “Consorzi di Comuni” tanto per offendere l’articolo 15 dello Statuto siciliano. Il fabbisogno, solo per pagare gli stipendi ai circa 6 mila e 500 dipendenti delle ex Province è pari a circa 180 milioni di Euro. Ebbene, per le spese correnti l’Ars ha stanziato 19 milioni di Euro più 9 milioni di Euro scippati dal Fondo pensioni della Regione. Con questi soldi verranno pagati gli stipendi di Febbraio e gli stipendi di Marzo. E poi? I dipendenti delle ex Province lo dovrebbero chiedere a Crocetta, all’assessore Baccei, alla capogruppo del PD, Alice Anselmo, e al vice capogruppo, sempre del PD, Giovanni Panepinto.

Come potete notare, contrariamente a quanto affermato da Alice Anselmo e Giovanni Panepinto, i dirigenti e i parlamentari del PD siciliano hanno fatto tutt’altro che “un buon lavoro in sintonia con il governo, ascoltando e raccogliendo le diverse sollecitazioni arrivate dalla platea dei sindaci siciliani”.

Al contrario, il PD di Crocetta, di Alice Anselmo e di Panepinto ha fatto solo gli interessi del governo Renzi, sacrificando il futuro 5 milioni di Siciliani.

Tra oggi e domani i ‘compagni’ del PD siciliano, sempre per fare contento Renzi, dovranno ‘scannare’ i 24 mila operai della Forestale della Sicilia, approvando il blocco del turn over, ovvero togliergli la possibilità di avanzamenti di carriera. Per lasciarli, sostanzialmente, in mezzo alla strada.

 

 

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