Scuola e Coronavirus: più di 740 classi in quarantena. ANIEF: indennità di rischio per docenti e ATA

1 ottobre 2020

Questo avviene mentre la situazione generale peggiora in tante regioni italiane con un aumento dei contagi. Chiesta un’indennità di rischio per docenti e personale ATA

E’ inutile girarci attorno: la scuola, in Italia, non sta cominciando bene. Più di 740 classi in quarantena – dato fornito dal sindacato ANIEF – non sono pochi. E sono rischi per docenti e personale ATA che vanno messi in conto.

“Nei nostri istituti scolastici – leggiamo in un comunicato dell’ANIEF – il Ministero della Salute apre agli esami individuali con test rapidi i cui risultati sono visibili in soli 15 minuti”.

“I test – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF – sono una buona azione preventiva, ma bisogna anche riconoscere subito il rischio biologico per tutto il personale scolastico impegnato a lavorare nei luoghi di assembramento”.

Il sindacalista si appella poi agli studenti:

“Indossate la mascherina, anche all’aperto prima e dopo l’entrata negli edifici scolastici per evitare una nuova chiusura generalizzata”.

RISCHIO BIOLOGICO – Rischio biologico è la parola d’ordine del giovane sindacato in questi giorni, durante i quali si riscontrano casi in aumento di Covid a scuola e si chiudono sempre più classi. Questo mentre il Ministero dell’Istruzione chiede ai direttori degli uffici scolastici regionali, con la Nota 1583, di aggiornare settimanalmente l’elenco delle sedi o classi chiuse per via dell’isolamento preventivo fiduciario a cui sono soggetti alunni, insegnanti, ATA.

NUOVE REGOLE – “Il riconoscimento di tale rischio – spiega Marcello Pacifico – dovrà portare nuove regole per il rinnovo del contratto col riconoscimento di una precisa indennità che il giovane sindacato individua in una diaria quotidiana di dieci euro (pari quindi a 300 euro mensili), nuove regole sulla mobilità che aboliscano i divieti esistenti a fronte di possibili chiusure e sulle pensioni, visto l’alto numero di over 60 e di lavoratori potenzialmente fragili e il riscontrato livello di burnout già denunciato dalla stampa per via della maggiore vulnerabilità di chi siede dietro la cattedra”.

“È anche però evidente – continua il presidente del sindacato autonomo – che per diminuire il rischio contagio nella popolazione non basta attendere le ordinanze dei presidenti delle Regioni di Sicilia e Campania sull’utilizzo dell’obbligo delle mascherine all’aperto tra gli estranei al proprio gruppo familiare. Questa norma comportamentale deve essere rispettata indistintamente in tutto il territorio nazionale”.

Marcello Pacifico rinnova l’appello a famiglie e personale scolastico perché “un nuovo patto educativo porti a comportamenti corretti per evitare un nuovo lockdown generalizzato. Troppe volte vediamo in questi giorni ragazzi e ragazze non rispettare il distanziamento sociale prima di entrare o dopo esser usciti da scuola, nei bar, nelle strade. Esattamente come l’abbiamo visto quest’estate. Soltanto che dal 24 maggio al 24 luglio i positivi erano scesi da 50 mila a 12 mila positivi, mentre oggi, dopo due mesi, siamo ai livelli della scorsa Primavera. Serve responsabilità e riconoscimento della professionalità – conclude il sindacalista – da parte di più di un milione di educatori che cercano di aprire ogni giorno le nostre scuole nonostante tutto”.

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