Il Passante ferroviario di Palermo verrà completato o no?

25 maggio 2018

Ce lo chiediamo dopo aver letto due comunicati stampa dove si leggono cose opposte. Il Presidente della Regione, Nello Musumeci, dice che l’accordo è stato raggiunto, evidentemente sulla pelle dei lavoratori. L’assessore Marco Falcone dice che l’opera non resterà incompiuta. CGIL, CISL e UIL dicono l’esatto contrario. Lo ‘scivolone’ di Palazzo d’Orleans sull’Anello ferroviario di Palermo 

Lo confessiamo: sul Passante ferroviario di Palermo – opera che dovrebbe collegare l’aeroporto del capoluogo siciliano con la città, attraversando la stessa città poi arrivare fino a Cefalù – non stiamo capendo più nulla!

Ieri un comunicato stampa di Palazzo d’Orleans – sede del Governo regionale – annunciava che tutto era stato risolto.

Oggi un comunicato di CGIL, CISL e UIL annuncia che il “Passante ferroviario di Palermo resterà un’opera incompiuta”.

Chi è che dice la verità?

Leggiamo e commentiamo insieme i due comunicati.

Cominciamo con quello della presidenza della Regione siciliana:

“Accordo raggiunto, grazie alla mediazione della Regione siciliana, tra l’azienda Sis e Rete ferroviaria italiana per il proseguimento dei lavori relativi al ‘Passante’ di Palermo. Dopo tre mesi di trattative, finalmente l’accelerazione con una riunione fiume – durata tutta il giorno – che ha portato oggi (ieri per chi legge ndr) alla soluzione positiva della vertenza. L’intesa prevede che entro la fine del mese di giugno verrà completato il collegamento tra la Stazione centrale e l’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’ di Punta Raisi, per una piena operatività del servizio ad agosto. Sul resto dei lavori, relativi a opere civili, c’è un’intesa di massima che sarà oggetto di un’ulteriore trattativa”.

Già questa prima parte – parliamo delle dichiarazioni del Governo regionale – è incompleta e ambigua. E’ incompleta perché nulla dice della diatriba in corso tra la Sis (la società che sta realizzando i lavori) e Rfi (Rete ferroviaria italiana), che ha appaltato l’opera. Non è un particolare ininfluente: a dividere Sis e Rfi sono cose molto serie: i problemi tecnici che Sis ha incontrato nello svolgimento dei lavori (la vena d’acqua ‘beccata’ a ridosso di Palazzo Reale, che ha creato non poche difficoltà tecniche e i danni che provocati.

Insomma, in questa diatriba ci sono dimezzo soldi, tanti soldi! L’accordo sarebbe stato raggiunto anche su questo?

Poi: accordo raggiunto tra Sis e Rfi: e i lavoratori che rischiano il posto di lavoro? Cos’è il ‘Jobs Act ferroviario’, quello celebrato dal Governo siciliano?

L’ambiguità è nel finale di questa prima parte del comunicato: che significa, infatti, “Sul resto dei lavori, relativi a opere civili, c’è un’intesa di massima che sarà oggetto di un’ulteriore trattativa”?

Ci sarà “un’ulteriore trattativa” e la presidenza della Regione parla di “Accordo raggiunto”? Forse il Presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, hanno a disposizione la ‘sfera di cristallo’, ovviamente magica, e non hanno detto niente?

“Siamo soddisfatti – ha affermato ieri il presidente della Regione, Musumeci – del risultato raggiunto che consente, da un lato, l’entrata in funzione di un servizio essenziale per la città di Palermo e, dall’altro, evita il licenziamento del personale. Nel contempo, il governo regionale sta lavorando anche per accelerare la conclusione di altre opere ferroviarie strategiche per la nostra Isola: le linee Bicocca-Catenanuova, Ogliastrello-Castelbuono e l’Anello di Palermo. In tal senso, il 13 giugno incontrerò l’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, per fare il punto e stabilire un cronoprogramma”.

Anche in un passaggio di questa seconda parte del comunicato di palazzo d’Orleans c’è qualcosa che non funziona. Il riferimento, ovviamente, è al contenuto del comunicato, cioè alle parole del Presidente Musumeci.

L’accenno all’Anello ferroviario di Palermo, infatti, è infelice, perché dire di “accelerare la conclusione” di quest’opera suona un po’ comico, per almeno due motivi. Intanto perché, dopo aver ‘inghiottito’ oltre 100 milioni di euro e aver tenuto in scacco Palermo tra vie chiuse al traffico, transenne, negozi chiusi e alberi abbattuti, i lavori sono, sì e no, al 20%.

Bene che vada – ammesso che si trovi altra ‘biada’ per le imprese (leggere un’altra caterva di milioni di euro) – l’opera potrebbe essere completata nei prossimi cinque-dieci anni. Cosa intende Palazzo d’Orleans per “accelerazione”?

Ma l’aspetto grave dell’Anello ferroviario di Palermo è che si tratta di un’opera la cui gestione costerà un’altra barca di soldi. Da qui la domanda: se già il Comune di Palermo paga 11 milioni di euro all’anno per i 15 Km di Tram e non sa dove trovare ‘sti soldi (tant’è vero che i conti l’AMAT – l’Azienda di trasporto del Comune di Palermo – sono saltati proprio a causa del Tram), dove troverebbe i soldi per gestire l’Anello ferroviario?

“Quello relativo al Passante – leggiamo sempre nel comunicato di palazzo d’Orleans – è un lungo contenzioso che si trascina da quasi dieci anni, a seguito di molte varianti di lavori, per le quali è stato necessario procedere una rivisitazione dei prezzi, evitando, così, che l’impresa abbandonasse i cantieri”.

A questo punto arriva l’assessore Falcone:

“Abbiamo scongiurato – dice Falcone – che l’opera restasse l’ennesima incompiuta della Sicilia, con un danno enorme per i cittadini. Con il completamento del Passante, inoltre, si potrà dare piena applicazione al contratto decennale di servizio con Trenitalia, firmato dall’amministrazione regionale nei giorni scorsi”.

A stretto giro di posta, stamattina, la dichiarazione di Ignazio Baudo segretario provinciale Feneal UIL Palermo, Paolo D’Anca segretario generale aggiunto Filca CISL Sicilia e Francesco Piastra segretario generale Fillea CGIL Palermo:

“Il Passante ferroviario resterà un’opera incompiuta”.

I tre sindacalisti, che oggi hanno incontrato i lavoratori nel corso di un’assemblea straordinaria, spiegano anche il perché:

“Attraverso gli organi di stampa abbiamo appreso che sarà completata una sola linea – aggiungono Baudo, D’Anca e Piastra – quindi oggi la certezza è che il Passante ferroviario rimarrà un’incompiuta, l’ennesima in una realtà che a livello nazionale detiene il triste primato per le opere non completate. E in questo quadro già preoccupante resta irrisolto il tema dei livelli occupazionali, come noi denunciamo da giorni”.

Quindi, se non abbiamo capito male, dopo aver ‘inghiottito’ oltre un miliardo di euro – tanto fino ad oggi è costato il Passante ferroviario – scopriamo che che verrà completata solo una linea! per avere la seconda linea cosa servirà? Un altro miliardo di euro e rotti?

“Lunedì prossimo a partire dalle 9 – i legge sempre nel comunicato dei sindacati – saremo in corteo insieme agli operai del cantiere, per protestare contro queste decisioni lesive della dignità dei lavoratori e dannose per la mobilità cittadina. Il corteo si concluderà davanti al palazzo delle Ferrovie a Palermo”.

I sindacalisti che il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci – quello che ieri parlava di “accordo raggiunto” – convochi subito un tavolo tecnico con le sigle sindacali per illustrare le ragioni tecniche sui lavori del Passante ferroviario. Il presidente Musumeci faccia il punto sul Passante ferroviario e su tutte le altre opere pubbliche che oggi sono ferme al palo”.

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