Galvagno traccia il bilancio del 2025 “L’attività è stata tra le più intense dell’Ars”

23 dicembre 2025

CATANIA (ITALPRESS) – Trasparenza e responsabilità istituzionale. Due temi al centro dell’intervento del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, che nella sede dell’Ars di Catania ha tenuto il tradizionale incontro di fine anno con la stampa per lo scambio degli auguri, occasione utilizzata anche per una relazione sull’attività parlamentare e sulla legge di stabilità appena approvata. “Ogni anno, dal mio insediamento, tengo una relazione di consuntivo non per stabilire chi ha fatto meglio o peggio, ma per capire se siamo in linea rispetto ai dati oggettivi”, ha chiarito subito Galvagno, che ha snocciolato i numeri dell’attività svolta. Il confronto con le legislature precedenti restituisce, secondo quanto ha esposto il presidente dell’Ars, un dato significativo: “Siamo perfettamente in linea sul numero dei disegni di legge approvati, ma il numero delle impugnative è nettamente inferiore”. Il tasso è passato “da circa il 21% al 7%”, un risultato che Galvagno ha interpretato come l’effetto di “un lavoro migliore alla base, che tiene conto dei profili di costituzionalità e del rispetto delle norme nazionali”. Un passaggio rilevante è stato dedicato alla qualità del lavoro parlamentare e al ruolo delle commissioni, in particolare della Commissione Bilancio. “I numeri dicono che l’attività è stata tra le più intense dell’Assemblea, anche perché molte leggi approvate hanno avuto natura economica”, ha evidenziato il presidente.

Positivo anche il dato sull’attività ispettiva: “Il numero di interrogazioni trattate e concluse è superiore rispetto al passato. Questo significa che il Parlamento ha dato risposte in tempi utili”. Un elemento che, ha evidenziato Galvagno, rafforza il rapporto tra istituzioni e cittadini: “Se le risposte arrivano dopo due anni, l’attività ispettiva perde senso”. Il cuore dell’intervento ha riguardato la Legge di stabilità, approvata per il terzo anno consecutivo senza ricorrere all’esercizio provvisorio. “Non ci sono precedenti analoghi nella storia recente dell’Assemblea”, ha rivendicato Galvagno. “In termini semplici – ha spiegato – significa poter programmare la spesa, impegnare le risorse e garantire certezza agli enti e ai servizi, dalla sanità alle politiche sociali“. Una condizione che incide anche sull’affidabilità finanziaria della Regione: “Il rating è determinato anche dalla stabilità istituzionale e dalla puntualità dei documenti contabili. Quando si dice che la Sicilia ha un rating migliore, è anche frutto di questo lavoro”, ha sottolineato. Non sono mancati riferimenti alle tensioni politiche emerse durante l’iter della manovra, definita dal presidente “la finanziaria più pesante mai approvata”, passata “da 28 a 136 articoli” senza ricorrere a maxi-emendamenti. Galvagno ha difeso la scelta di privilegiare il metodo regolamentare, ribadendo però il rammarico per alcune norme ordinamentali tagliate: “In alcuni casi si è guardato al metodo e non al merito. Così si è buttato il bambino con l’acqua sporca”. In particolare, il presidente ha citato il caso delle norme sull’endometriosi: “Quando una collega (Luisa Lantieri, ndr) lavora per 45 giorni su un tema sensibile ed è costretta a vedere il proprio lavoro stralciato, è normale che si arrabbi. Aveva ragione”. Da qui il riferimento a chi è rimasto “a bocca asciutta”, espressione che Galvagno ha voluto chiarire come riconoscimento dell’impegno parlamentare, non come polemica politica.

Sul clima in Aula e sui rapporti con le forze di maggioranza e opposizione, Galvagno ha respinto ricostruzioni di fratture istituzionali: “Il Parlamento non è di una forza politica, ma di tutte le forze politiche”. E ha difeso la gestione dei lavori: “Bisogna avere senso di responsabilità. Non è accettabile usare le dichiarazioni di voto solo per rallentare l’approvazione della manovra”. Da qui l’apertura a una possibile revisione regolamentare: “Il regolamento così com’è non funziona più. Non si tratta di imbavagliare nessuno, ma di garantire efficienza e trasparenza”. In chiusura, Galvagno ha rivendicato il senso complessivo dell’azione istituzionale: “Non è più bravo chi non inserisce norme, ma chi migliora i testi. L’attività legislativa è questo”. Un messaggio che, nelle intenzioni del presidente dell’Ars, mira a riportare il dibattito pubblico “dentro la normalità istituzionale”, allontanando semplificazioni e letture strumentali.

– foto xo1/Italpress –

(ITALPRESS).

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