Il non-paper, elaborato su iniziativa della Francia, è stato firmato, oltre che da Roma e Parigi, anche da Austria, Belgio, Bulgaria, Grecia, Lussemburgo, Polonia, Romania, Slovacchia e Spagna. Il quadro di protezione chiesto dagli 11 paesi deve mirare, a loro avviso, a riportare la quota delle importazioni di settore ai livelli del biennio 2012-2013. Nello specifico, le quote corrispondono al 15% per l’acciaio piatto, al 5% per l’acciaio lungo e al 15% per l’acciaio inossidabile rispetto al totale della domanda attuale dell’Ue.
Il quadro di protezione dovrebbe comporsi di “contingenti tariffari duty-free”, con dazi doganali aggiuntivi su tutte le importazioni che vanno oltre i limiti stabiliti. Sulla base dei dati dalla domanda europea di acciaio nel 2024, questi contingenti sarebbero “dal 40 al 50% inferiori rispetto ai contingenti delle attuali misure di salvaguardia”. Per garantire la piena efficacia, inoltre, il meccanismo andrebbe applicato “a tutti i Paesi terzi senza eccezioni”.
(ITALPRESS).
-Foto Ipa Agency-
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