Oggi ricordiamo la Beata Vergine di Lourdes e la sua veggente Bernadette testimonianze di Speranza nel Mondo

11 febbraio 2023
  • L’11 Febbraio del 1858 la Vergine apparve per la prima volta a Bernadette in una grotta sui Pirenei  
  • Il ricordo di Santa Teresa D’Avila 
  • La storia di Bernadette e della sua famiglia 
  • La prima apparizione
  • Le apparizioni Mariane e il Cammino del Carmelo
  • Lo sguardo rivolto verso il Cielo 
  • Le guarigioni miracolose
  • La gamba miracolata 
  • “Pregate e fate penitenza”
  • “Non sono venuto per i sani ma per i malati”

L’11 Febbraio del 1858 la Vergine apparve per la prima volta a Bernadette in una grotta sui Pirenei  

di Maddalena Albanese

“La prova migliore delle apparizioni di Lourdes è Bernadette stessa”. Anche questo si è detto sulle apparizioni della Vergine di Lourdes a Bernadette, ma lungi dall’essere un insulto per la piccola veggente, questo è il più grande elogio che le si sia potuto fare: il Cielo l’ha scelta, Maria l’ha guardata perché piccola (anche di statura), povera, malata, maltrattata da tutti. Creatura nata piccola, considerata piccola, che si sentiva piccola e che si è fatta piccola. L’11 Febbraio 1858 nella Grotta Di Massabielle una Giovane Signora radiosa di Luce apparve ad una umile, povera, negletta adolescente del paesino di Lourdes, sperduto sui Pirenei: Bernadette Soubirous. La piccola fanciulla era figlia di Francesco e di sua moglie Louise, mugnai, che si erano ben mantenuti lavorando in uno dei mulini della contrada, ma che erano caduti in disgrazia a causa di una carestia e della loro generosità. Essi, infatti, nei momenti migliori della loro attività, quando la gente che acquistava la farina non poteva pagare, facevano credito dicendo: “Quando potrai, mi salderai il debito”. La gente, povera (?) e malfidata (!), non li risarciva, lasciando che i propri debiti si accumulassero, invece, sulle teste dei coniugi Soubirous. Un brutto giorno a questi debiti si aggiunse la malattia, un’epidemia di colera, e la carestia, che fu il loro colpo di grazia, e che li lasciò poveri, sfrattati dal mulino, pieni di debiti e di umiliazione; infatti gli stessi compaesani, che da loro avevano avuto tanto aiuto, li ricambiarono con altrettante denigrazioni, dicendo che erano stati stupidi a fare credito a chi non poteva pagare.

 

Il ricordo di Santa Teresa D’Avila 

Questo ci ricorda uno dei “fioretti” di Santa Teresa D’Avila (i Santi, senza saperlo, parlano tutti la stessa lingua, la lingua di Dio, perché vivono in Lui). Un giorno Teresa stava andando a dorso di mulo da un convento già fondato ad un altro convento in fase di fondazione; attraversando un torrente cadde nell’acqua bagnandosi tutta e facendosi anche male ad una caviglia. Nel suo carattere esuberante esclamò: “Signore, ma come, io mi prodigo per Te e tu mi ricompensi in questo modo?” ed il Signore le rispose: “Io tratto così i miei amici.” E la Santa replicò: “Ecco perché ne hai pochi!” E’ quello che in altre parole proprio la Bella Signora disse alla giovane figlia di questa coppia: “Non prometto di farti felice in questa vita, ma solo nell’altra”. Tanto fu una costante, questa frase, nella vita di Bernadette che, quando diventò suora, furono tali le umiliazioni subite, anche dalla Madre Maestra, che tutte le consorelle, con profondo spirito cristiano, dicevano: “Che fortuna non essere Bernadette!”.

 

La storia di Bernadette e della sua famiglia 

La sofferenza per Bernadette fu sempre presente: nell’infanzia con la povertà e la malattia- l’asma e la tubercolosi- nell’adolescenza con gli insulti e le persecuzioni di chi non credette agli eventi che accaddero a Lourdes, nell’età adulta con le prove a cui la sottoposero proprio coloro, come le consorelle e la Madre Maestra, da cui si sarebbe attesa affetto e comprensione, trovando invece invidia ed incredulità. Quando la Madre Maestra per umiliarla le disse di imitare un’altra suora che pur soffrendo chiedeva altre sofferenze, lei rispose: “Mi bastano quelle che ho”. Questo lo disse per la sua concretezza e la sua umiltà. E certamente non furono poche, le sofferenze, se arrivò a dire, vicino alla morte, ricordando il grano nella mola del mulino dei genitori: “Mi sento frantumata come un chicco di frumento”. Anche in questo il linguaggio dei Santi è sempre uguale e sempre nuovo; parole simili furono usate, infatti, dal Vescovo Sant’Ignazio di Antiochia quando stava per essere martirizzato tra le fauci delle belve circa diciassette secoli prima. Francesco e Louise non rinnegarono mai il bene fatto né il Motivo per cui lo avevano compiuto, ma questo non risparmiò loro di cadere umanamente sempre più in basso, fino a vivere in una prigione considerata indegna anche dei prigionieri del tempo: piccola, buia, umida e puzzolente. Francesco fu inoltre accusato di un furto di due sacchi di farina, mai commesso, per il quale venne poi scagionato, anche se la cattiva fama non lo lasciò più e Louise, che cercava di mandare avanti la famiglia lavando il bucato per altre donne del paese, venne chiamata l’ubriacona, forse perché fece dell’abitudine contadina di bere vino, una fonte di consolazione nei momenti insopportabili della sua vita. Ma, malgrado tutto, sempre, nella casa di Bernadette suo papà ogni giorno faceva la benedizione sul pane: la benedizione c’era, ma mancava il pane.

 

La prima apparizione

Da questa coppia venne educata cristianamente la piccola Bernadette, anche se non poterono mandarla né a scuola, né al catechismo, perché dovettero mandarla a lavorare. Quindi, nonostante il suo ardente desiderio, Bernadette a quattordici anni, ancora non aveva ricevuto la Prima Comunione, e sapeva solo pregare il Rosario in francese, non potendolo neppure capire, in quanto la sua lingua era il dialetto dei Pirenei. L’11 Febbraio del 1858, di mattina, Bernadette andando a raccogliere legna vicino Massabielle e attardandosi rispetto alle sue compagne, venne distratta da un colpo di vento che richiamò la sua attenzione verso la grotta e verso un rosaio selvatico che si trovava in essa, mosso da una brezza delicata. Vide così una luce che fuoriusciva dalla Grotta di Massabielle ed in quella luce una Giovane Signora sorridente o, come la stessa fanciulla ebbe a ripetere più volte prima di conoscere il nome della Signora, una “cosa bianca che assomiglia ad una signorina”. Alla sua vista Bernadette fece l’unica cosa che le dava forza: estrasse il suo rosario dalla tasca e cominciò a pregarlo, non riuscendo nemmeno a tracciare il segno delle Croce per la paura. L’Immagine Bianca tracciò su di Sé un segno di Croce con gesto ampio e solenne guidando Bernadette nel farlo, guidando tutta la preghiera di Bernadette e associandosi durante la pronuncia dei Gloria al Padre ma tacendo durante le Avemaria . La Giovane Signora era vestita di bianco, con un velo bianco sul capo, con una cintura azzurra alla vita e due rose d’oro sui piedi. Teneva un rosario d’oro tra le mani.

 

Le apparizioni Mariane e il Cammino del Carmelo

Quella fu la prima di diciotto apparizioni; le prime quindici avvennero dall’11 Febbraio al 4 Marzo, le altre il 25 Marzo – Festa dell’Annunciazione, quando la Bella Signora dichiarò di essere l’Immacolata Concezione – poi il 7 Aprile, quando Bernadette tenne tra le mani la fiamma di una candela per tutto il tempo dell’apparizione senza bruciarsi e poi ancora il 16 Luglio, ultima apparizione, quando Bernadette disse non avere mai visto la Vergine così bella. Il 16 Luglio è la festa della Madonna del Carmelo. Il Cammino del Carmelo è sempre stato molto caro a Maria Santissima, come anche dimostrerà circa 150 anni dopo a Fatima apparendo ai tre pastorelli, l’ultima delle sei volte, il 13 Ottobre 1917, con lo scapolare del Carmelo. Nella grotta di Massabielle Maria Santissima innanzitutto confermò un dogma mariano molto caro alla Tradizione dei cattolici: la sua Immacolata Concezione. Questo dogma era stato finalmente promulgato quattro anni prima da Papa Pio IX, l’8 Dicembre del 1854, dopo una disputa teologica durata secoli che aveva visto come protagonisti i domenicani con San Tommaso di Aquino e i francescani con il Beato Duns Scoto. Quest’ultimo ebbe il dono di comprendere e di spiegare come la Madre di Dio, in virtù di questa unicità nel genere umano, essere Madre di Dio, ebbe in dono l’unicità di essere preservata dal Peccato Originale, per i meriti che Cristo stesso avrebbe ottenuto con il Sacrificio della Croce.

 

Lo sguardo rivolto verso il Cielo 

La Bella Signora chiamò Se Stessa l’Immacolata Concezione, quando ne venne richiesta più volte da Bernadette dietro indicazione del Parroco del paese, a sottolineare che Ella non era una persona tra tante che potevano avere avuto questo dono, ma incarnava in Sé l’unicità e l’eccezionalità del dono stesso. Noi abbiamo l’immagine della Madonna di Lourdes con le mani giunte in preghiera, leggermente inchinata verso la Terra ma con lo sguardo rivolto verso il Cielo. Questa è l’immagine rimasta cristallizzata nella memoria di Bernadette e che è stata trasmessa a noi, ma la piccola Soubirous raccontò che prima di rispondere alla domanda, posta tre volte, “Voi chi siete?”, la Vergine aveva le braccia aperte verso la Terra, nella stessa posizione che aveva nelle apparizioni a Santa Caterina Labouré e, facendo un doppio arco con entrambe le braccia, le chiuse nel gesto di preghiera dicendo nel dialetto di Bernadette: “Que soy era Immaculada Concepciou”: Io sono l’Immacolata Concezione.

 

Le guarigioni miracolose

Tutte le apparizioni mariane hanno quindi delle caratteristiche che le legano le une alle altre, perché non sono altro che momenti diversi di un’unica missione che Maria Santissima ha ricevuto ai piedi della Croce ed in virtù della Croce: essere la nostra Madre per sempre. Per affermare al Mondo intero e per festeggiare la veridicità dell’Immacolata Concezione, la Madonna regalò a tutti un mezzo per avere salute nell’anima e nel corpo: La Vergine lasciò a Bernadette e a tutti i figli di tutti i luoghi e di tutti i tempi la Sorgente dell’Acqua di Lourdes. Anche in questo si vede il segno della mano di Dio: come Gesù guariva le anime dai peccati e per risuscitare la fede dei non credenti guariva seduta stante i corpi a dimostrare che Egli era Dio, così la Vergine, da Lui mandata, fece in modo che la fede dei deboli nell’Invisibile e nell’Incomprensibile si irrobustisse tramite la constatazione di miracoli, immediati ed inconcepibili per le leggi della natura, ma sempre concreti e verificabili. Da subito le guarigioni, inspiegabili ed istantanee, si cominciarono a moltiplicare. Il primo miracolo: la madre che vide tornare alla vita il figlio ormai moribondo, dichiarato inguaribile ed incurabile. Poi l’operaio che aveva avuto un occhio devastato da una scheggia, che tornò a vedere perfettamente con quell’occhio, nonostante fosse rimasto deforme. La guarigione del figlio della regina Eugenia, motivo per cui anche il Re prima oppositore delle apparizioni di Massabielle dovette ricredersi (come tutti sanno il comandante del comandante è la moglie del comandante!).

 

La gamba miracolata 

Negli anni, tra i tanti miracoli rimase eclatante quello di Pieter De Rudder avvenuto nel 1875 nel Santuario della Madonna di Lourdes a Oostacker, nelle Fiandre. Per un incidente la gamba sinistra di quest’uomo era stata maciullata: tibia e perone erano stati ridotti in frammenti e Pieter trascinava un moncone inerte e penzolante come uno straccio. Dopo che si recò al Santuario trascinandosi con le grucce, ne uscì ballando su entrambi i piedi. Il dottor Afenaer, medico curante del miracolato, poté testimoniare con l’occhio dello scienziato, durante la causa per il riconoscimento del miracolo, quello che altri notabili della cittadina di Pieter fecero come semplici ma affidabili cittadini: “Se si scuoteva la gamba del malcapitato si potevano sentire i frammenti delle ossa urtare gli uni contro gli altri come noci in un sacco… e il polpaccio poteva fare più di un arco su stesso, avendo come unica resistenza quella dei tessuti molli”. Vi era una frattura ossea comminuta impossibile da operare e da far calcificare, nonostante le cure, molteplici e costose a cui venne sottoposta. Lo stesso Dottor Aefener potè testimoniare, dopo la guarigione miracolosa: “Era una gamba a cui non mancava niente, e se non l’avessi mai visitata in passato, avrei certamente espresso l’opinione che non era mai stata rotta”. Alla morte di Pieter venne eseguita un’autopsia peraltro proprio da un medico che, nonostante tutte le testimonianze, non aveva creduto alla guarigione miracolosa: il dottor Van Hoestenberghe. Questi trovò i frammenti di osso saldati perfettamente tra di loro. Ciò permise alla commissione Medica di Ulle di dichiarare che “De Rudder è stato proprio guarito instantaneamente da una ferita purulenta e che la saldatura ossea, messa in luce dall’autopsia, non è potuta avvenire per via naturale”.

 

“Pregate e fate penitenza”

In 150 anni le guarigioni inspiegabili, dichiarate tali dal Bureau des Constatationes Médical de Lourdes – la Commissione Medica instituita a Lourdes per studiare le guarigioni che vi avvengono- sono circa 7500; di queste la Chiesa Cattolica ne ha giudicate miracolose 70. L’Immacolata Concezione chiese altresì la costruzione di una Cappella in quel luogo, e adesso una Basilica meravigliosa accoglie quanti vanno a chiedere salvezza per le anime e per i corpi, per sé e per gli altri, a volte portando a casa miracoli così strabilianti che rimangono negli annali religiosi e medici, ma sempre tornando alla propria vita quotidiana con un cuore nuovo.  Cosicché obbedendo alla richiesta più importante fatta della Immacolata Concezione: “Pregate e fate penitenza”, tutti lasciano nella Grotta di Massabielle il proprio cuore di pietra e ne ricevono uno di carne, che comincia a palpitare per costruire dentro ognuno di loro, in ogni angolo del Mondo, una Cappella per la Immacolata Concezione.

 

“Non sono venuto per i sani ma per i malati”

La storia degli eventi accaduti nella grotta di Lourdes è un tutt’uno con la storia di Bernadette. Maria Santissima chiese preghiera e penitenza, ciò che aveva già chiesto e che chiederà ancora in ogni sua apparizione. Bernadette visse in maniera completa questo messaggio. Bernadette, da quando si cominciò a scrivere su di lei, ha ricevuto i più disparati commenti. E’ stata chiamata anche la Santa imperfetta, volendole così fare un elogio, perché la sua santità piccola a concreta era molto discosta dagli schemi del tempo. Ma si sa, i santi seguono lo Spirito ovunque e comunque Egli li conduca. In qualsiasi caso ella stessa in una delle sue frasi ebbe a dire: “Vorrei che si scrivessero i difetti dei santi e quanto essi hanno fatto per correggersi; ciò servirebbe assai più dei loro miracoli e delle loro estasi.”
Le apparizioni della Vergine a Lourdes furono e sono a tutt’oggi il riproporsi nella Storia della frase di Gesù: “Non sono venuto per i sani ma per i malati”. E infatti Lourdes è la storia di uomini storpi, nel corpo, nella mente, nello spirito, che tornano guariti sulle strade del mondo a portare a tutti il Messaggio della Speranza.

Foto tratta da La Nuova Bussola Quotidiana 

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