Nel corso del colloquio, anticipato dal presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di fine anno, Meloni ha ribadito la sua posizione e ha sottolineato “l’anomalia di uno strumento economico-finanziario che, pur disponendo di ingenti risorse, non viene utilizzato da lungo tempo dagli Stati aderenti nonostante la difficile congiuntura economica nella quale si trovano – si legge in una nota di Palazzo Chigi -. Situazione che, a giudizio di molti e viste le diverse criticità che permangono, non sembra destinata a cambiare a seguito della riforma del MES”.
Il presidente del Consiglio ha auspicato infine con il direttore Gramegna, al suo primo incontro formale con un capo di Governo di uno Stato Membro, “la possibilità di verificare, insieme agli altri Stati aderenti al MES, possibili correttivi volti a rendere il Meccanismo europeo di stabilità uno strumento effettivamente capace di rispondere alle esigenze delle diverse economie”.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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