Al netto delle componenti alimentare ed energetica l’inflazione sarebbe pari al 3,3% nell’anno in corso, al 3,5 nel prossimo, al 2,7 nel 2024 e al 2,2 nel 2025.
“In uno scenario avverso – sottolinea Bankitalia -, si valutano in particolare le conseguenze per l’economia italiana un’eventuale interruzione permanente dei flussi di materie prime energetiche dalla Russia, che determinerebbe una limitata disponibilità di gas nel prossimo inverno e in quello successivo. Nel complesso, in questo scenario il prodotto si ridurrebbe di circa l’1% sia nel 2023 sia nel 2024 e rimarrebbe poco più che stagnante nell’anno successivo. L’inflazione al consumo salirebbe ulteriormente, avvicinandosi all’11% nel 2023, per poi scendere progressivamente, riportandosi al 2% nel 2025”.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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